Normodotato e Disabile: due entità a confronto

Barbara Gentile

Nonostante siamo tutti figli di Dio e quindi tutti uguali, il portatore di handicap è considerato diverso, viene infatti chiamato diversamente abile. La diversità la si nota non solo nell’handicap che porta la persona, ma anche dall’accoglienza che egli riceve. La paura del normodotato si manifesta con l’instaurarsi di un muro invisibile fra i due interlocutori. Il disabile, per l’handicap che porta,  si sente inferiore e percependo la rigidità della conversazione, lo porta si chiude e si rifugia  nel “suo mondo”. Il diversamente abile ha, secondo me, bisogno di più tempo, di un approccio delicato che gli possa trasmettere tranquillità, sicurezza e serenità. Nella società in cui tutto va in fretta, penso che fermarsi a parlare con  tempo  e pazienza, possa solo arricchire la persona. La ricchezza non è solo concludere la giornata avendo portato a casa uno stipendio.