Giornalisti di parte?

Rita Occidente Lupo

Giornalisti schierati a destra ed a manca! Sottobraccio al potere o legati alle lobby del tempo! Informazione paludata, veline deposte, spada della verità! Enfatici desideri, quasi sempre viziati di pressapochismo, quando la legge del mercato fa i conti ogni giorno con le spese che ogni redazione affronta. La professione giornalistica, purtroppo alligna ancora tra il qualunquismo: in tanti a scrivere ovunque. Ora, anche il virtuale, coi suoi pazienti network, abilitato al grafomane mouse! Postando, abbreviando, riducendo, essenzializzando, la lingua italiana straccia anche il più aggiornato dizionario, lasciando spazio a neologismi e fraseggi contemporanei. Spesso, presi a prestito da griffati adolescenti o imbastiti dal vizio di voler peccare d’originalità! O abitudinariamente licenziosi nel lessico, che sembra non scandalizzare più se rasentante la querela. C’è chi crede il giornalista, servo del potere, con la perenne arte del campare alla giornata, per sbarcare il lunario quotidiano, mal pagato e chi s’arrampica sugli specchi degli uffici stampa, di mero stampo clientelare. Se per i politici, sempre più massiccia la mole di scarse competenze, per sistemare figli, mogli, compagne, in un nepotismo avulso da ogni sorta di decoro, per il giornalismo  spesso analoga condizione: redazioni blindate, schierate, asservite! Un conto,  dichiarare l’orientamento di un media e questo, anche se errato, da che mondo è mondo, sussiste, con tutte le pinze del caso, un altro sbattere la porta redazionale, anzi sprangarla, se non sostenuti da raccomandazioni! In barba alla meritocrazia! Ogni organo d’informazione dovrebbe tutelare la verità: al di sopra delle parti, tendere a descrivere fatti, annotare eventi dell’una e dell’altra sponda. Questo, la cronaca, ma l’opinionismo, detta altro! Le firme del giornalismo,  quelle che emergono redazionalmente! Di Montanelli e di Feltri, come di Ferrara e di Santoro, non in quantità industriale. Infatti, con la moda telematica, col virtuale divorante, pare che il giornalismo virtuale finisca per confondersi ed insabbiarsi nei network! Non si riesce più a comprendere la differenza tra blog e giornali: l’anomalìa, talvolta rasenta il paradosso, allorquando s’esaltano doti spiccate di questo o di quell’individuo, pur privo d’oggettivi meriti, per balzare alla cronaca. Estrapolato da un proprio sito ( e chi oggi non ne possiede uno, corredato di foto e di curriculum o dal profilo di facebook) quasi un’offesa se non ospitato su un media! Spesso, anche le stesse simpatie, finiscono sotto il ciclone dell’equivoco: le campagne elettorali che viviamo, sanno più di strombazzante popolarità mediatica, che d’effettivi contenuti programmatici. In tale contesto, il codice d’autoregolamentazione che le governa, non sempre vademecum! Chi implora una par condicio, a suo proprio uso e consumo e chi si sente mutilato in spazi, che gratuitamente vorrebbe assegnati non solo durante i 40 giorni. A breve, ancora la squilla elettorale, con una riforma elettorale che rischia di lasciare in panchina tanti propositi, per i dimidiati tra la sfiducia del voto e l’assolvimento del dovere democratico. Per molti, refrain della faziosità mediatica: ma prima di ciarlare a vanvera, d’imbrattare la professionalità deontologica, una scorsa alla legislazione in tali contesti, non guasterebbe. Parliamo dell’informazione dei media, per carità, non dei blog fai da te e dei network: per quest’ultimi, tutt’altra storia!

5 pensieri su “Giornalisti di parte?

  1. So che non centra niente con l’articolo postato.
    Le chiedo dott.ssa Lupo è possibile che passi sotto un assordante silenzio , della stampa, dei cronisti TV, della “giustizia italiana, dell’ opinione pubblica il barbaro assassinio di un cittadino Salernitano per mani di squallidi immigrati rumeni?
    Già Sergio Rossi, sessantenne, era un uomo di DESTRA, che militava a DESTRA.

    Quindi si riconferma, anche se sotto altre “spoglie” il becero detto : “uccidere un fascista non è reato”.

    Immagino, e vi invito ad immaginare, se fosse successo che una persona di DESTRA avesse compiuto un simile delitto quante penne, quanti lacchè, quanti “democratici” si sarebbero scandalizzati ed avrebbero vomitato “fiele” sulla violenza “fascista”.
    I sindacati, sciopero nelle scuole, i professori saldamente democratici ed antifascisti/antirazzisti avrebbero fatto a gara a chi si indignasse di più.

    Non è successo niente, il mondo democratico non ha neanche avuto la possibilità di infierire sulla violenza fascista fatta per ritorsione.
    Non c’è stata nessuna violenza, ne ritorsioni ne caccia all’immigrato.
    C’è solo dolore per un uomo buono che aveva , anche, offerto da bere ai suoi carnefici, poichè lui come tutti quelli della vera DESTRA, non era razzista, aiutava i più deboli era un generoso.
    Camerata SERGIO ROSSI…………………PRESENTE!!!!
    in bocca al lupo

  2. Ah, sì, è vero, quelli di destra non sono razzisti, infatti le Leggi Razziali le ha fatte mia nonna che era di sinistra! Adesso si spiegano molte cose! E i campi di concentramento e il Mein Kampf lo organizzò la mia bisnonna, tutta presa a difendere la sua razza ariana col mestolo!!

    http://www.repubblica.it/cronaca/2012/11/07/news/l_ebreo_saviano_candida_negro_lo_scrittore_denuncia_sito_neonazista-46115454/

    Quanto all’accaduto, è stata una cosa vergognosa, ma non penso proprio si facciano differenze tra vittime. Poi, se vogliamo “fare le vittime”, facciamolo pure. Confidiamo semmai nelle forze dell’ordine, che spesso hanno fatto un ottimo lavoro (vedi il caso che portò all’elezione di Alemanno, vedi il caso dell’ombrello nell’occhio nella metro di Roma, ecc.ecc.)…

  3. …a due mesi dalla morte di Sergio Rossi, cara Gabriella, come vedi nulla è stato fatto per fare giustizia di un delitto tanto atroce quanto vile.
    Se fosse stato ucciso un cane , come è stato ucciso il camerata ed amico Sergio Rossi(che Dio lo abbia in Gloria) stai certa che gente come te avrebbe gridato alla violenza “fascista”, ci sarebbero stati movimenti di opinioni di ben pensanti e sdegno profuso a piene mani.
    Per Sergio Rossi…..niente.
    Ne ho parlato con il sindaco De Luca, lui neanche si ricordava dell’assassinio.
    Una promessa ….e niente più.
    Non mi aspettavo niente da questa nostra squallida società c’è solo una conferma: dimenticare, nascondere ciò che non lucra alla propria parte.
    ……….e buona notte alla vostra democrazia.
    in bocca al lupo

  4. Lupo, io ho detto più volte che la cosa è stata vergognosa (e per quanto mi riguarda sarebbe vergognosa in ogni caso, qualunque fosse l’appartenenza politica della vittima). Mi dispiace come cittadina che non si sia riusciti a fare luce su questo come su altri casi: in Italia i delitti irrisolti sono tantissimi, alcuni arrivano ad ottenere molta visibilità mediatica (penso ad alcuni casi incredibili, come quello di Yara, che quasi certamente è stata uccisa da assassini italiani). Un caso che mi ha sempre molto colpito è quello di un onesto meccanico di Torre Annunziata, Salvatore Veropalumbo (avrai visto la moglie in qualche trasmissione televisiva). Questo signore, oramai alcuni anni fa, a capodanno stava a tavola festeggiando con i parenti, la moglie e la figlia piccola al nono piano di un palazzo. Mentre prendeva un boccone, una pallottola è entrata in casa sua e lo ha centrato, uccidendolo sul colpo. Ancora oggi, a distanza di anni, non si è riusciti a prendere il colpevole. Si sa solo che la facciata del palazzo fu trovata crivellata di colpi, che alcuni deficienti si erano divertiti a sparare da non si sa dove, forse per gioco. Sono storie atroci e a volte succede che chi ha commesso cose simili finisca in galera per altri motivi (es. furto) e poi non ne se sappia più nulla.

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