Tempo per leggere

Anna Rosa
La sveglia suona e sei già in ritardo. La colazione, i bambini, l’autobus. Vorresti leggere, ma non hai tempo. Le chiavi della macchina, i documenti da portare a lavoro, il cane da portare a spasso. L’ultimo libro che hai letto?  Il caffè al distributore, le chiacchiere al bar, il telefono che squilla. Chi legge non fa niente tutto il giorno. Controlli la posta elettronica, cestini lo spam, mandi una mail. Hai letto l’articolo del giornale, vale? Compri un panino, riscaldi la zuppa. Caffè. Non hai neppure il tempo per mangiare, figuriamoci leggere. Colleghi, messaggi, blablabla, la casa da rassettare. Chi legge non ha vita sociale. Paghi il parcheggio, un salto al supermercato, saluti l’amica. Oggi i libri costano troppo. Prepari la cena, domani ancora pioggia, spegni la tv. Non hai tempo per leggere, guarda quante cose hai da fare. Punti la sveglia, il bacio della buonanotte, un sms sul cellulare, accendi il pc. Vorresti leggere, ma proprio non hai tempo. In – Come un romanzo – Daniel Pennac scrive: “Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare.) Rubato a cosa?  Diciamo, al dovere di vivere.
È forse questa la ragione per cui la metropolitana assennato simbolo del suddetto dovere finisce per essere la più grande biblioteca del mondo.  Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.” Amplifica la percezione e solletica i sensi. Spalanca l’occhio dell’immaginazione e catapulta in nuovi mondi. Il segreto dell’eterna giovinezza è qui, in un libro. Viaggiare, incontrare gente, vivere un’altra vita a ogni pagina. Sperimentare sensazioni. Godere delle parole, di uno stile essenziale o barocco. Guardare gli scenari che l’autore dipinge e scovare i fili della trama. Entrare nella storia e partire all’inseguimento del fuggitivo. Innamorarsi della fanciulla che ricama seduta alla finestra. Combattere al fianco dei soldati in trincea. Cavalcare il drago sguainando la spada. Investigare sull’omicidio e pedinare i sospettati. Le preoccupazioni della quotidianità si riducono a rumore di fondo zittito dalla vitalità della pagina. La solitudine è spazzata via dal fiume di personaggi che sgorga dal libro.“Leggiamo per sapere che non siamo soli” dice lo scrittore C.S. Lewis interpretato da Anthony Hopkins nel film – Viaggio in Inghilterra -.Quanta verità in una frase. Leggiamo per sapere che non siamo soli. Il libro diventa allora amico che consola, insegna, commuove e diverte.  Senza sminuire il potere dell’esperienza vissuta fatta di cose e persone vere.  Si instaura anzi un proficuo scambio tra le parti e la lettura dilata e moltiplica la vita. Sicuri di non avere tempo per leggere?


  



Un pensiero su “Tempo per leggere

  1. Leggiamo anche per (ri)conoscerci meglio, Annarosa.
    I protagonisti dei libri che leggiamo spesso dicono ciò che noi non riusciamo più a comunicare nella realtà quotidiana; spesso pensano ciò che noi -per mille motivi, incluso il pudore- abbiamo ormai smesso di pensare.

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