Napoli: cooperazione campana per la crescita e il lavoro

  Si tratta di un’iniziativa importante per l’A.C.I. Campania, che attende da anni una legge regionale per la cooperazione, in una fase particolarmente delicata in cui il nuovo Testo Unico sulle Attività Produttive, pubblicato a metà ottobre sul Burc, in attesa di definitiva approvazione in Consiglio regionale, prevede l’abrogazione dell’unica legge a sostegno della cooperazione, la L. R. n. 32/77.Nei mesi scorsi sono state presentate alla III Commissione consiliare della Regione Campania due proposte di legge: una, a firma Pietro Foglia e Paolo Romano e l’altra, Donato Pica, Giuseppe Russo, Antonio Marciano e altri. Nelle scorse settimane, si è giunti ad una unificazione dei testi e il testo licenziato è stato approvato in Commissione all’unanimità. Per i rappresentanti dell’A.C.I. Campania, Mitra (Confcooperative), Catalano (Legacoop) e De Gregorio (Agci): “Questa accelerazione – dicono – sottolinea il senso di responsabilità della Regione Campania nei confronti di una forza economica, qual è la cooperazione, che in Campania conta oltre 9.000 imprese, che rappresentano l’11% dell’imprenditoria regionale. Un sistema con oltre 80.000 occupati di cui oltre il 41% sono donne”. “Se questa proposta di legge non sarà approvata in tempi brevi – proseguono – la cooperazione rischia di trovarsi priva di una legge specifica e sparire del tutto dagli orizzonti della Regione Campania, dal momento che, a suo tempo, la Giunta Bassolino ne cancellò il valore dallo Statuto regionale, come invece previsto dall’art. 45 della Costituzione”. “La proposta di legge approvata in III Commissione  – aggiungono – ci pare equilibrata e  aderente alle necessità della cooperazione di un quadro normativo più consono ed attuale, rispetto ai cambiamenti sociali e dei mercati”. “Ci auguriamo che lo stesso impegno – concludono Mitra, Catalano e De Gregorio – la Regione voglia dimostrare approvando finalmente la legge sulla cooperazione sociale, che attende l’adempimento della normativa nazionale dal 1981, e vede la Campania come l’unica Regione inadempiente del Paese”.Un bilancio positivo, dunque, quello tracciato fino a questo momento dai responsabili dell’A.C.I. Campania che sottolineano come il modello cooperativo, nel corso della crisi e nonostante i ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione, abbia dimostrato di tenere meglio per la capacità dimostrata di fare innovazione e di coniugare i bisogni della propria base sociale con quelli del territorio. Infatti, la validità del sistema cooperativo è stata riconosciuta anche dall’ONU, che ha proclamato il 2012: ‘Anno Internazionale delle Cooperative’.Hanno assicurato il loro intervento: l’on. Stefano Caldoro, Presidente Regione Campania; G. M. Esposito, Direttore Generale Pmi ed Enti Cooperativi Ministero per lo Sviluppo Economico; gli Assessori regionali, P. Sommese, Affari Generali; S. Nappi, Lavoro e Formazione; il Consigliere Delegato per le Attività Produttive e Sviluppo Economico Regione Campania, F. Martusciello; R. Grimaldi, Capo Staff Assessorato Assistenza Sociale Regione Campania; P. Foglia, Presidente VIII Commissione consiliare Regione Campania; A. Petrone, componente VI Commissione consiliare Regione Campania; G. Russo, capogruppo PD Regione Campania; Don Tonino Palmese, Vicario Episcopale Carità Pastorale Sociale Diocesi Napoli.