A te che leggi dopo mezzanotte…”Vola un cavallo bianco”

Giuliana Rocci

Col tempo tanti incastri, al pettine…e tante soluzioni,  estremamente facili, da emulare! Per lei, sarebbe bastato poco: come sempre, come i primi anni, fingere il nulla e continuare a sgambettare dietro le sue paturnie infantili. Dietro le sue mille incombenze lavorative o domestic travel. Si rifiutava, di credere che il brutto anatroccolo potesse assurgere a catalizzatore della sua infelicità! Dopo aver ordinato i fogli della rubrica, sezionato le foto dei momenti più ingenui, unico desiderio, cestinare anche le più recenti memorie,  scrivere un nuovo corso degli eventi. per i posteri. Agitando la sorte taroccara, prima o poi sarebbe venuto fuori un imprevisto, da calmierare quella inquietudine che si portava dentro. E che non la giustiziava nel ritrovarsi nel mondo! Non sapeva più da che parte afferrare la sua convivenza con l’altro sesso, giacchè le lanciava picche su ogni fronte: non che con le donne fosse più semplice l’impresa! Più andava avanti e più aveva il sentore che la sua vita si complicasse d’incompatibilità! Sempre lei a rimetterci, in termini di cuore, ma non capiva come doversi regolare. Spenta l’ultima miccia illusoria, la sequela all’antico spot di un tempo “Meglio soli, che male accompagnati”! Lo rimandava spesso anche alla sua fidata Domitilla, che ancora si preoccupava di non esser sempre pronta all’improvviso passaggio del principe azzurro sotto le sue finestre! Lo confondeva, attendendolo disperatamente. Sperando che anche se non azzurro, potesse essere in breve tempo il compagno di vita, per farla salire sul cavallo bianco e galoppar lontano. Anche lei, viaggiava con la fantasia generosamente…non a caso, amiche per la pelle!

Un pensiero su “A te che leggi dopo mezzanotte…”Vola un cavallo bianco”

  1. ….ma il destino, sempre Lui, si volle togliere un capriccio con quelle due amiche per la pelle materializzando per entrambe le “fanciulle” un principe azzurro.
    L’attesa e la speranza -da sempre custodite in un angoletto remoto del loro cuore- non erano state vane.
    Una sera si ritrovarono a spettegolare di loro stesse e a parlare felici del sogno che reciprocamente stavano finalmente vivendo, quando, improvvisamente, un piccolo sospetto si insinuò nelle loro menti: ciascuna rivelò all’altra il nome del proprio “principe”; questo incredibilmente coincideva, Ugo, e anche la proprietà di un maneggio con due cavalli bianchi in quel di Pontecagnano!

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