Kulala, Dormire

Padre Oliviero Ferro

Quando lo vedi che dorme beato sulle spalle della mamma, ti innamori subito di quel bambino africano. Ti verrebbe voglia di sapere cosa sta sognando. I suoi occhi sono chiusi, ma senti il suo respiro e il canto della mamma che lo coccola, dondolandosi lentamente. Poi, come d’improvviso, si sveglia e ti guarda con due occhioni. E’ un po’ impaurito e per questo si nasconde dietro di lei. Poi rimette fuori il viso e ti guarda con più interesse. Tu cerchi di sorridergli. Lui sembra chiederti chi sei e da dove vieni. E poi, se pensa che tutto è tranquillo, ti sorride, indicando il tuo naso con la sua manina. Fai per prenderla. Si ritira indietro e poi, finalmente, si lascia prendere e comincia un gioco che può diventare una piccola amicizia. E la mamma? E’ tutta contenta che il suo piccolo abbia vinto la paura e abbia conosciuto uno venuto da lontano. Ora lo può togliere dalla fascia e lo fa sedere sulle sue gambe. Sembra un quadro semplice semplice, ma bellissimo. Una mamma con il suo bambino e io che li guardo a bocca aperta. Ci manca solo il fotografo e uscirebbe un capolavoro da esporre nei più grandi musei del mondo.