Salerno: Acli, la Chiesa bella del Concilio

«Il Concilio ha aperto orizzonti ancora da percorrere» scrivono le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani. Ancora una volta, dichiara Mastrovito – Presidente delle ACLI di Salerno – la Chiesa ci aiuta e ci chiede di far memoria della storia. E l’anniversario, diventa un’occasione di «riflessione e verifica» sul cammino fatto finora, con il «dovere di intensificare il nostro impegno individuale e comunitario». «E’ importante – scrivono le ACLI – fare tesoro dei frutti del Concilio, riconoscendo le profonde trasformazioni che hanno prodotto nella vita dei credenti e nella stessa società, cambiamenti dei quali spesso sono state protagoniste proprio le associazioni laicali». Nel documento elaborato dalla funzione Vita Cristiana, vengono valorizzati tre frutti del Concilio, che le Acli interpretano come tre «doni» che «si presentano contemporaneamente come possibilità e responsabilità da vivere e valorizzare».  Il primo: un rapporto più diretto con la Parola di Dio, «forza esplosiva che apre varchi di speranza anche in mezzo al dolore più profondo». Da maneggiare con «cura, profondità, maturazione e competenza», ma essenziale per una «vita secondo lo Spirito». Il secondo: la responsabilità delle coscienze, «la libertà e la responsabilità dei credenti nel contestualizzare il messaggio del Vangelo dentro la complessità dei tempi».  Un esercizio mai separato dall’«esigenza di interpretazioni e indicazioni comuni», che ha saputo elaborare «una voce spesso lungimirante sui cambiamenti e sulle trasformazioni della società, come testimonia l’intenso magistero sociale della Chiesa», che ha visto affermarsi «un sempre più forte pluralismo del fare», dall’impegno sociale alle scelte personali e politiche da attuare. E’ un dono, quello della responsabilità, che impone a tutti «e in particolare all’associazionismo laicale» un rilancio del compito di «approfondimento e di discernimento», di formazione e di accompagnamento delle persone, della propria «vocazione culturale e educativa». Infine, il terzo: la responsabilità del dialogo, che ha «fatto sentire i credenti meno soli nella ricerca delle Verità, nel cammino verso Dio». «Il mondo stesso – scrivono le Acli – si riscopre come luogo nel quale, in mezzo alle contraddizioni, fiorisce l’opera dello Spirito». In questi 50 anni – concludono le Acli – la pratica del dialogo, vissuta «nella quotidianità e nella storia», ha «consolidato lo sguardo e l’autorità universale del popolo di Dio», mostrandolo «capace di profezia» su temi spesso ignorati dai «potenti del mondo», come la «pace veramente universale» e la «giustizia fondata sul perdono».

 

Un pensiero su “Salerno: Acli, la Chiesa bella del Concilio

  1. LE ACLI STRUTTURA GRANDE E BELLA SONO ANNI CHE VADO DALLA SIGNORA SALERNO A FARE IL 730 E LA PENSIONE L’HO PRESENTATA DA CARMINE VICINO IL BAR PONTE

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