I poteri forti

Giuseppe Lembo

Il nostro Paese è il Paese dei Poteri Forti; di quei poteri assorbenti che governano tutto con controlli rigorosi, senza mai lasciare niente al caso. Tutto dipende dai poteri forti che impongono al Paese la loro volontà, le loro scelte, il loro asfissiante protagonismo con l’obiettivo ultimo del solo proprio bene. Perché il nostro Paese subisce da decenni il mostro a più teste, dei Poteri Forti che si sono radicati nel sistema Paese di cui esercitamo scientificamente il controllo? Dalla politica all’economia, dalle professioni al governo dei territori, dalla stampa alla comunicazione, dalla cultura al privilegio dei saperi che contano, è tutto un susseguirsi in rete del Potere dei Poteri Forti. Al momento l’espressione più alta dei poteri forti del nostro Paese è il Governo del Presidente bocconiano Mario Monti. Dove andrà il nostro Paese se questi sono i terribili scenari del presente ed ancor più del futuro, a tutto danno di una realtà umana in crisi che non ce la fa più a campare? Ci libereremo mai dei poteri forti? Forse! Una grande buona occasione sono anche le prossime elezioni politiche della primavera del 2013; possono segnare, tra astensionismo e scelte contro, la grande spallata ai partiti che si riconoscono nei Poteri Forti di una politica-padrona, il male oscuro italiano, covo maledetto dei Poteri Forti che hanno massacrato l’umanità, la democrazia ed i valori italiani. Servi sciocchi dei Poteri Forti sono quelli della classe dirigente, una casta di cortigiani che servilmente si adoperano per garantire lunga vita ai Poteri Forti. I Poteri forti, sono rappresentati da gruppi di un potere occulto mai eletto dal popolo; intanto, perché sono poteri forti, decidono tutto di tutti. Si può crescere con le riforme di Monti? Si può avere un futuro possibile con la visione liberista e le scelte strategiche di Mario Monti per creare occupazione? Le cose fin qui fatte sono andate in altre direzioni. Hanno prodotto disoccupazione e situazioni di non sviluppo con danni gravi per il vero bene del Paese. Stagnazione, fallimenti, fabbriche che chiudono, morte crescente di tante opportunità lavorative e tanti suicidi di Stato per fallimenti voluti dalle scelte del Governo dei tecnici affiliato ai Poteri Forti. Il nostro è ormai il Paese della povertà diffusa; si produce meno; si consuma meno; si vive in una condizione di crescente e diffusa povertà. Per salvare l’Italia e gli italiani bisogna riprendere a parlare di lavoro; una parola quasi dimenticata se non cancellata del tutto nella vita del nostro Paese. I mali d’Italia sono dovuti ai ritardi nei tanti cambiamenti strutturali che per troppi lunghi tempi dovevano essere fatti e non sono stati fatti. I Poteri Forti italiani si identificano nella grande finanza con una dipendenza servile dalla finanza globale di cui sono sottomessi ed umili servitori. Il lavoro con la questione operaia è la vera emergenza italiana; va affrontata con urgenza e con tutta la responsabilità che merita. Il popolo non ce la fa più; il popolo è sempre più contro lo strapotere di “quelli del palazzo”. Questo è quanto succede al nostro Paese oggi. Bisogna cambiare per evitare il peggio. Bisogna cambiare per non morire.