Salernitana: audaces fortuna iuvat

Maurizio Grillo

La saggezza dei latini appare sempre più che attuale ed infatti ieri la dea bendata ha voluto premiare una squadra, che sebbene messa in grandi difficoltà, ha saputo stringere i denti e difendersi con una mentalità da provinciale, ma  altamente redditizia e soprattutto vincente. Però bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare ed in particolare mettere in risalto la grandissima prova offerta da Iannarilli, fortemente criticato dall’inizio del campionato, al punto che da più parti è stato richiesto, quale una delle priorità, un altro estremo difensore, invece ieri il numero uno granata ha parato l’impossibile e risultando a fine gara il migliore in campo in assoluto. Logicamente in ogni cosa c’è il rovescio della medaglia, in particolare se il portiere della Salernitana è stato il protagonista indiscusso significa anche che qualcosa non ha funzionato, anzi se una squadra modesta come il Vigor Lamezia è riuscita  a  fare il tiro a bersaglio verso la porta granata, avvalora la tesi che Montervino e compagni non siano stati all’altezza della situazione. Allora ben venga la certezza della grande affidabilità del pipelet salernitano, ma quello che più conta è trovare, ipso facto, le cause che hanno determinato una partita non esaltante della squadra di Lotito e Mezzaroma e mettere in pratica le dovute contromosse per scongiurare che si ripetano prestazioni così sofferte e non consone ad una compagine come quella granata. Ad onor del vero, però, va anche sottolineata la grande prova di carattere degli uomini di Perrone che hanno saputo soffrire dignitosamente e giocare con una vis agonistica che ben si sposa con le grandi difficoltà di un campionato come quello di Seconda Divisione, anzi fino alla fine della partita si è vista una squadra che ha voluto portar via l’intera posta in palio, ben conscia che una vittoria in un contesto così difficile potesse rappresentare la vera svolta in positivo della stagione. A risultato acquisito, ma soprattutto a bocce ferme, come suol dirsi, i tre punti conquistati al “D’Ippolito”, sicuramente valgono il doppio, non tanto per aver consentito  di scalare molte posizioni in classifica, ma soprattutto per aver dato un segnale forte agli avversari diretti per la promozione, come dire la Salernitana è finalmente tornata.Se la squadra in tre partite ha conquistato sette punti non si può non dare merito anche e soprattutto a Perrone, infatti dal suo arrivo le cose sono cambiate radicalmente e non solo sotto l’aspetto della risalita in classifica, i calciatori hanno ripreso coscienza dei propri mezzi ed hanno intrapreso un cammino nuovo, fatto di autoconvincimento di poter centrare l’obiettivo della vittoria finale, al patto, però, di dare il massimo in ogni partita con il piglio della grande e con l’umiltà dei forti. Un’ultima annotazione riguarda l’episodio increscioso di fine partita che ha visto protagonista in senso negativo il “cobra”Ginestra, un gesto inusitato per un calciatore esperto come lui ma che va comunque condannato senza mezzi termini, anzi quello che appare strano è che a cadere in continue ingenuità da dilettanti allo sbaraglio siano stati propri i calciatori più esperti della rosa, vedi Rinaldi e Molinari, la speranza che episodi del genere non abbiano più a ripetersi in quanto sarebbero inaccettabili per una squadra che vuole essere superiore in tutto, anche e sopratutto sotto l’aspetto deontologico e professionale, insomma sono cose che non devono e non possono appartenere a calciatori che in indossano la prestigiosa casacca granata, sic et sempiciter.