Madre Anna Maria Canopi e gli angeli

don Marcello Stanzione

 Anna Maria Canopi  (Pecorara, 24 aprile 1931) è una religiosa benedettina italiana, fondatrice del Monastero Mater Ecclesiae nell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, in provincia di Novara. Scrittrice molto feconda e profonda erudita della letteratura dei padri della chiesa, è autrice di molti libri sulla spiritualità monastica e spiritualità cristiana. Ha collaborato all’edizione della Bibbia della CEI, al catechismo della chiesa cattolica e alle edizioni dei nuovi messali e lezionari. Ha preparato il testo della Via Crucis di Giovanni Paolo II al Colosseo nel 1993.  nel 1995 è intervenuta al Congresso della Chiesa italiana di Palermo portando la sua testimonianza di monaca benedettina al Convegno dei giovani europei tenutosi a Loreto. Il 30 agosto 2009 ha avuto l’onore di ricevere nell’Abbazia Mater Ecclesiae il Patriarca melkita – cattolico Gregorio III Laham, che ha celebrato una Divina Liturgia in rito greco – bizantino. Madre Anna Maria ha ricevuto in dono dal patriarca la Croce pettorale di Gerusalemme. Madre Canopi ha scritto molto sugli angeli, riporto integralmente una parte di un suo bell’articolo intitolato “ La grazia della liturgia nel tempo d’autunno” pubblicato sul numero di settembre /ottobre 2012 della rivista “ La santa crociata in onore di san Giuseppe”. Riguardo agli spiriti celesti così scrive madre Canopi: “ Ad illuminarci, guidarci e custodirci nelle vie della vita, il Signore ci manda anche i suoi angeli, i suoi fidati messaggeri nella festa dei Santi Arcangeli Gabriele, Michele e Raffaele e il 2 ottobre nella memoria dei Santi Angeli custodi. Per alcuni sentir parlare di angeli è come scivolare nel mondo delle fiabe, ma per altri, per noi, è come dare espressione ad una esperienza semplice e quotidiana della loro esperienza semplice e quotidiana di guardare le cose, di leggere gli avvenimenti. Tutto cambia se c’è la fede. C’è infatti una creazione materiale che vediamo con gli occhi corporei, ma c’è anche una creazione invisibile – eppure realissima – che possiamo percepire presente solo con i sensi spirituali, mediante la fede, la preghiera, l’illuminazione interiore che ci viene dallo Spirito Santo. Chi sono, dunque, gli angeli? Essi sono innanzitutto per noi un segno luminoso della divina Provvidenza, della paterna bontà di Dio, che nulla di necessario lascia mancare ai suoi figli, anzi, dà in sovrabbondanza: intermediari tra la terra e il cielo, gli angeli sono creature spirituali e invisibili a nostra disposizione per guidarci nel nostro cammino di ritorno alla casa del Padre. Essi vengono dal cielo – cioè da Dio – per ricondurci al cielo e per farci pregustare fin d’ora qualcosa delle realtà celesti. La custodia degli angeli può essere sperimentata talvolta anche in modo molto concreto e sensibile, purché la si sappia riconoscere. Si tratti di incontri “casuali” (che diventano però fondamentali e determinanti nella vita di una persona) o di un aiuto improvviso e insperato che si riceve in una situazione di pericolo; o ancora di un’intuizione improvvisa che permette di accorgersi di un errore, di una dimenticanza…Come, in queste circostanze, non sentirsi guidati, protetti e amabilmente soccorsi? Davvero, gli angeli non sono da relegare nel mondo delle favole. Essi sono presenze reali e ci proteggono da tanti pericoli di cui nemmeno ci accorgiamo; soprattutto dal pericolo di diventare empi, di non ascoltare il Signore e di non obbedire alla sua Parola. Gli angeli ci suggeriscono sempre pensieri retti e umili, sentimenti buoni; ci rendono capaci di compiere in ogni istante la volontà del Signore. Purtroppo ci sono anche altri spiriti che si avvicinano a noi per sedurci, per distoglierci dal bene e tentarci al male spesso camuffandolo dietro ad apparenze lusinghiere, per separarci da Dio. Gli angeli santi sono invece al nostro fianco per “educarci” , cioè per condurci fuori dalle angustie del nostro “io” orgoglioso e introdurci in Dio, nei suoi ,pensieri, nei suoi sentimenti. Se ci affidiamo a questi invisibili compagni di viaggio, da loro impariamo ad amare Dio, perché a Lui i loro occhi sono sempre rivolti (cf. Mt 18,10). Non sono soltanto custodi dei bambini, ma a loro è affidata ogni persona, ed anche ogni comunità, ogni famiglia, ogni città e nazione. Se coltiviamo la devozione agli angeli custodi, diventiamo sempre più consapevoli e memori di essere cittadini del cielo e siamo spinti a comportarci in modo da essere graditi a Dio e a tutti coloro che sono già in Lui, che godono del suo amore e contemplano la sua gloria. Ognuno di noi potrebbe testimoniare d’aver sperimentato la presenza degli angeli almeno in qualche momento della sua vita. Mi piace riportare qui un suggestivo ricordo di un sacerdote scrittore del secolo scorso.  “Mi cantava un santo sacerdote (qualcuno c’è ancora) che proprio il giorno degli angeli custodi, celebrando nella sua chiesetta di San Giovanni al Fonte, con assistenza di fedeli, gli accadde di sentire per tutto il tempo della Messa un vaso frullar d’ali, né sapeva donde venisse. Pensò trattarsi, come fosse cosa naturale, d’una adunata d0angeli (il suo e quello dei presenti) che recitavano la Messa insieme a lui. Non ho mai udito un racconto più stupendo di questo, né che m’abbia data maggior commozione. Se non fosse quella provata una volta, quando, capitato sul fare della sera presso la soglia di una vecchia Abbadia, da quei monaci gravi sentii cantare l’ora di Compieta; e dalla voce del padre priore intesi l’orazione finale che è un inno agli angeli: “Visita, o Signore, questa tua abitazione, e allontana le insidie degli spiriti mali; i tuoi angeli abitino in essa, e la custodiscano in pace”. In quel momento, sotto il suono dell’ultima campana, mi parve di vedere tanti angeli che, uscendo dall’alto, si raccoglievano in tutte le famiglie come l’ultima benedizione della giornata. E tornato alla mia camera nuda come cella, chiudendo l’uscio e accostando gli scuri, tremava dalla gioia che mi dava il sapere, quasi anzi il vedere, che ci avevo rinchiuso un angelo proprio tutto per me”.  (Cesare Angelini, Discorso con l’Angelo). Questa non è da considerarsi un’esperienza rara, ma normale e quotidiana per il cristiano. Non dice la Scrittura : “Voi vi siete accostati a miriadi di angeli” (Eb 12,22)? Inoltre, non dovremmo mai dimenticare che noi stessi possiamo compiere gli uni verso gli altri un servizio simile a quello degli angeli e farci buona compagnia lungo il cammino della vita pere giungere insieme a contemplare il volto di Dio”.