Le 10 regole per partecipare alle primarie Pd

Angelo Cennamo

1) Avere un nonno partigiano; 2) avere almeno un genitore che abbia occupato l’aula magna della Sapienza nella primavera del ’68; 3) aver partecipato ad una campagna elettorale di Berlinguer o di D’Alema; 4) aver visto tutta la filmografia di Nanni Moretti; 5) aver partecipato ad almeno tre girotondi intorno a Palazzo Grazioli; 6) essere stato al Palasharp ed aver scambiato quattro chiacchiere con Umberto Eco o con Franca Rame; 7) aver letto tutti romanzi di Camilleri; 8) essere abbonato a Repubblica o all’Espresso; 9) avere un amico picchiato alla Diaz al G8 del 2000; 10) aver firmato per il referendum sull’acqua pubblica.  

27 pensieri su “Le 10 regole per partecipare alle primarie Pd

  1. Questo articolo è un pezzo di propaganda ritardata: non solo è falso, ma Renzi partecipa alle primarie perché hanno cambiato lo statuto del PD. Chiaramente a lei fa comodo dire che qualcuno boicotta Renzi, ma in realtà non c’è bisogno, Renzi si boicotta benissimo da sé.

  2. la 1,2,4 (alcuni sono veramente noiosi),5, 6,7,9 non mi riguardano, quindi io non posso parteciparvi?
    in questo tuo scritto, ironico, vedo anche un poco di invidia e di nostalgia per i bei tempi di tirate di coca, escort a go go, minorenni, nostalgie predappiane (almeno una volta l’anno), roghi ai campi rom, bastonate alle zecche, e poi cammelli, tende e amazzoni ed infine una bella bottiglia di champagne, mascherati da porci, con tanto di rutto finale e asciugata della bocca con la manica della camicia.
    ma so anche che a te ogni tanto ti piace essere commentato. e io che ti leggo sempre lo faccio molto volentieri.
    una domandina così tanto per sapere. ma tu allora il renzi lo vai a votare oppure no?

  3. Articolo geniale, Avvocato.

    Le cose nella sostanza stanno effettivamente così checché ne dica Gabriella.

  4. Angelo Cennamo, mi scusi, IN CHE MODO io farei propaganda? Me lo può spiegare?

    Amgelo, nella sostanza la modifica a quell’articolo permette a Renzi di candidarsi! Ma a lei frega qualcosa della verità dei fatti?

  5. Caro Michele, anche io leggo volentieri i tuoi commenti. Vuoi sapere se andrò a votare Renzi alle primarie? Mai dire mai.

    Gabriella, non si arrabbi. Dai suoi commenti ( che leggo sempre volentieri, come quelli di Michele, di Amgelo e di tutti gli altri) mi sembra di capire che lei sia un’elettrice della sinistra più tradizionale, quella post-comunista di Bersani. Ama tutto ciò che è pubblico e detesta ciò che è privato. Non sopporta il capitalismo e vorrebbe un mondo più giusto, con più moralità e più uguaglianza. Io, che sono invece un strenuo difensore del capitalismo e del diritto privato, e che amo le diseguaglianze ( semprechè siano dettate dal merito e dall’impegno), credo che Renzi rappresenti una grande opportunità per la sinistra italiana. Se le primarie le dovesse vincere lui, in un colpo solo ci libereremmo di D’Alema e di Rosy Bindi : sarebbe un fatto rivoluzionario!

  6. Le primarie sono uno strumento democratico per mettersi nelle condizioni di litigare democraticamente dando un pessimo segnale alla base.

  7. Cara Gabriella,

    la sua è la verità dei fatti dei valvassori ed infatti lei da buona valvassina quale è non può che applaudire alle “concessioni” del “signorotto” Bersani.

    Mi raccomando vada a registrarsi prima del primo turno, non sia mai che il suo vassallo perda il feudo.

  8. Strano, “uno strenuo difensore del capitalismo e del diritto privato” che auspica una rivoluzione nel campo avverso, senza prima aver rivoluzionato il proprio, di cui preliminarmente avrebbe ben ragione a metter mano, visto che ama le diseguaglianze “semprechè siano dettate dal merito e dall’impegno”. Minetti e Fiorito docet al riguardo, o no?

  9. Angelo Cennamo, non so se definire Bersani “post-comunista” sia una buona idea perché allora bisognerebbe definire Antonio Polito post-maoista e Pietro Ichino post-sindacalista (era dirigente nella sola FIOM che abbia ottenuto qualcosa di concreto nella storia dei diritti dei lavoratori italiani), eppure questi due signori vengono visti come due liberisti, senza aver mai fatto nulla di liberista in vita loro (mi permetta di sottolineare: al contrario del segretario del PD).

    Con ciò, ne approfitto per ricordare ad Amgelo che l’altro giorno ha preso uno sfondone gigantesco, confondendo la privatizzazione dell’ENEL del 1992 (la questione del 30%) e la liberalizzazione dell’energia elettrica del 1999. Amgelo, le gioverebbe conoscere almeno un po’ di fatti, prima di sparare sentenze da strabico rottamatore quale sembra. Nel PD non c’è nessun signorotto: se ci fosse stato un signorotto, Renzi non si sarebbe potuto candidare. Si ricordi che il PD gli sta facendo un piacere.

    Ad Angelo Cennamo, infine, volevo ricordare che nel PD ci sono una ventina di correnti diverse e che non è detto che io appartenga a quella dei bersaniani. Come ho detto in altri post, io sono contraria al capitalismo ed al liberismo selvaggi, non al capitalismo o al liberismo in sé: sulla carta funzionano una bellezza! Non sono neanche contraria all’iniziativa privata (sono una libera professionista!!) e credo che nessuno lo sia nel PD. Il ritratto che lei fai è quello di alcuni elettori (e sicuramente un giorno parlamentari) di SEL. Non voterei SEL nemmeno se costretta (e per la verità nemmeno D’Alema o la Bindi).

  10. Magda, la Minetti ha dichiarato solo poche ore fa che per fare politica non occorre essere preparate. Questo vuol dire che il merito non c’entra nulla con la politica e che quindi la famosa battaglia per il merito, da giusta che è, diventa poi in effetti solo chiacchiere quando viene applicata dagli stessi che la sbandierano.

    E’ la storia di FI/CDL/PDL: 20 anni a propugnare ideali rimasti lettera morta nella pratica. Ecco perché oggi ti ritrovi elettori del PDL che vogliono andare a votare Renzi: hanno trovato un altro santo a cui votarsi. Solo che, mentre prima il mondo era per loro diviso in “il PDL” e “i comunisti”, adesso è diviso in “chi vota Renzi” e “i comunisti”. La lotta si è spostata all’interno di un solo partito, mentre quello vecchio è attraversato da faide interne e da casi da analisi, come quello del gruppo dei neoconservatori che unisce alcuni avanzi del PDL in un manifesto per il bene comune della Nazione che, se non fosse tragico, farebbe ridere.

  11. Polito e Ichino, la qualifica di “liberali” ( che non è un merito, ma solo uno status come un altro), se la sono guadagnata sul campo. Basta leggere gli editoriali di entrambi sul Corriere della sera e le proposte di legge del secondo per rendersi conto quanto la loro visione delle cose sia molto distante da quella del Pd. Polito è un “blairiano”, Ichino un vero riformista. Bersani, oltre l’aspirina, non ha liberalizzato nulla. Ha riportato il Pd di Veltroni ( ricorda il discorso del Lingotto?) al vecchio Pds di Occhetto. Ha stretto un’alleanza elettorale con i comunisti veri di Sel ( che sono contro Monti e il suo governo) e non escluderebbe neppure di riagganciare il fasciocomunita Di Pietro, se solo quest’ultimo la semttesse di criticare il compagno Napolitano.

    Solo Renzi può trasformare quel partito ammuffito in una vera sinistra riformista. Ma temo che non ce la farà.

    Minetti e Fiorito hanno una storia diversa. La prima è stata cooptata senza particolari meriti ( esattamente come un terzo – almeno – dei politici di questo Paese, per i quali non si invocano però le dimissioni). Il secondo ha preso una barca di voti in ragione di quel sistema fallibile che si chiama democrazia. La sua vicenda personale ( sotto inchiesta) non è molto diversa da quella di tanti altri consiglieri ed assessori regionali. Lo sappiamo tutti, ma facciamo finta di niente.

  12. Gabriella,

    fin quando le liberalizzazioni non sono accompagnate da privatizzazioni (e chieda a Bersani se è d’accordo su questo) non ci potrà mai essere vera concorrenza (competizione, conosce questa parola?) e lo sfondone lo prenderanno sempre i meno furbi e i più sprovveduti; sprovveduti come lei che non riesce neanche a capire ciò che scrivono ed intendono i suoi interlocutori.

  13. Amgelo, ma cosa dice? Ma è Bersani o no che le ha dato ENEL, Edison, ENI, Sorgenia, ecc.ecc.? E queste non sono in competizione tra loro? C’è ENEL che ha una quota statale e il resto estero? Embe’? Io sono una utente Edison! Anche Edison è del ministero? Me lo faccia sapere, attendo una risposta nonostante la sua insopportabile spocchia da rottamatore strabico! E poi lei è del PD? Se sì, cerchi di riconoscere i MERITI di chi era del PD prima di lei! Se no, abbia pazienza, si occupi di più del suo partito!!!

    Angelo Cennamo: non sono d’accordo. La visione del PD, la visione di Renzi, è una COPIA di ciò che si è detto in laboratori del PD ai quali Renzi non ha mai nemmeno partecipato!! Mi spiace dirglielo, ma su questo ha ragione la base del PD a lamentarsi (oggi Fassina, ieri diversi altri). Il PD è un partito di grande complessità, in cui le visioni sono diverse tra loro e non c’è una visione predominante: si fanno delle proposte, si prende una linea, stop. Semmai, è per me una cosa insopportabile che ogni volta il partito debba decidere cosa pensare su una cosa, ma è nella natura stessa di questo partito essere così. L’ho imparato a mie spese!

    Non sono d’accordo nemmeno su quello che dice di Bersani! Ci sono i decreti del 1999 e quelli del 2006 e del 2007, abbia l’onestà intellettuale, la pazienza e la bontà di andarseli per lo meno a leggere! Ma con obiettività, non con l’occhio della propaganda.

    Sulle alleanze cosa posso dire? A me farebbe schifo allearmi col PDL e Casini più che con Vendola, così come Forza Italia non ha avuto alcun problema ad allearsi con i neofascisti di AN ed altre formazioni fasciste (La Destra, ecc.ecc.). E poi perché non si dovrebbe rottamare l’intero PDL? E’ storia di questi giorni che “La polpetta” Cesaro lascia la provincia di Napoli perché deve candidarsi da Parlamentare! Ma ci rendiamo conto di cosa candida il centrodestra?! E perché agli elettori del centrodestra frega tanto di cosa succede nel PD?????

    Vorrei avercelo pure io un partito “ammuffito” che nei sondaggi ha quei numeri e quei numeri non li fa per le performance di Renzi: quel partito ammuffito serve semmai a Renzi perché fa quei numeri! Lui da solo non va da nessuna parte!

  14. Cara Gabriella,
    Bersani è lo stesso che, con la complicità/collaborazione di Giorgio Napolitano, e dietro le minacce della Cgil, ha affossato la riforma del mercato del lavoro di Elsa Fornero. Quella riforma doveva passare (con altre disposzioni in tema di art. 18) sotto forma di decreto legge, esattamente come i precdenti provvedimenti del governo. Bersani è lo stesso che ha cavalcato l’onda del referendum sulle liberalizzazioni dell’energia, dei trasporti pubblici, dello smaltimento dei rifiuti e della gestione degli acquedotti, voluto da Di Pietro. Bersani ( come lei) ha firmato per l’acqua pubblica. E questo sarebbe un liberalizzatore? E di cosa? Delle Coop, forse?
    Non pago, il gemello di Crozza ha stretto un’alleanza con il politico più comunista dell’europa occidentale : Nichi Vendola. Bersani sostiene il liberale moderato Monti, ma poi si allea con Vendola che invece Monti vorrebbe vederlo morto (politicamente), e che in questi giorni sta raccogliendo le firme per ripristinare la vecchia formulazione dell’art. 18. Bersani, Vendola e Camusso sono una triplice degna dell’Unione Sovietica di Breznev, altro che la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto! Su certe candidature inopportune del Pdl posso darle ragione. Ma non mi pare che i casi Lusi, Penati, Tedesco, e lo stesso Vendola ( che potrebbe essere rinviato a giudizio) siano passati come un fulgido esempio di opportunismo elettorale.

  15. E non sono d’accordo, primo perché credo che in quel caso (Fornero) ciò che ne è uscito è colpa della Fornero al 99% (una persona capace di fare ciò che ha fatto alle pensioni, figuriamoci se non poteva fare questo ed altro sull’articolo 18): il restante 1% è colpa della CGIL, che ci mancherebbe che si mettesse a remare in favore dell’abolizione dell’articolo 18, mi scusi. Il decreto legge c’è stato, sono d’accordo su questo, ma che Bersani c’entri SERIAMENTE qualcosa ne dubito: in quel momento destra e sinistra contavano zero e stavano “sotto la botta” di Monti che diceva che se se ne fosse andato lui sarebbe salito lo spread e tutti si mettevano a cuccia!!!

    E tralascio cosa la Fornero sta facendo col dramma degli esodati!!!

    Io a quel referendum non ho votato proprio, ma comunque sia, se non ricordo male, non si trattava di acqua pubblica o acqua privata, l’acqua rimaneva pubblica. Ma forse mi sbaglio e farò delle ricerche.

    Ci sono ben tre liberalizzazioni che riguardano (e portano il nome) di Bersani:
    – il DL 79 del 16-03-1999 (energia elettrica);
    – la Legge 248 del 4-08-2006 (che è fondamentalmente il DL 223/2006);
    – le Legge 40 del 2-04-2007 (che è fondamentalmente il DL 7 del 31-01-2007);
    In 20 anni non c’è quasi nessuna riforma (né di centrosinistra, né di centrodestra) che faccia più di queste tre di Bersani su questo tema e il nome di Bersani si sente ancora oggi nominare per decine di atti diversi, dalla polizza per l’auto agli atti notarili.

    I FATTI sono questi, che possano piacere o meno. Se il centrodestra avesse saputo fare di meglio lo avrebbe fatto sicuramente, come ha fatto con tante riforme (scuola, lavoro, sanità) fatte dal centrosinistra e rifatte dopo poco tempo dal centrodestra (con uno sperpero di tempo e soldi incredibile, ma in virtù di quelli che sono dei sacrosanti principi democratici). Giusto?

    A me Bersani sembra una personalità forse mancante nel carisma (ma non è nemmeno tutto-carisma come Renzi), ma nei fatti un socialdemocratico, non un “comunista”, come molti altri appartenenti a quella corrente all’interno del PD.

    Mi permetta una battuta: Vendola nel partito di Togliatti (anni ’50) non sarebbe neppure sembrato comunista! :-)))

    In questo particolare momento storico è molto difficile fare delle alleanze e non possiamo sapere se alcune alleanze vengano annunciate “per vedere di nascosto l’effetto che fa” come nella canzone di Jannacci oppure perché si intende davvero procedere ad una certa alleanza. Non è escluso che il PD possa allearsi anche o solo con il centro, ma il centro in questo momento chi è? Se è Casini i voti non sono tantissimi. Il PDL nella sua forma attuale non credo che possa essere alleato del PD. Berlusconi dice che il leader dei moderati potrebbe anche essere Monti, eppure fino a ieri Monti era quello che assieme a Napolitano lo aveva cacciato. E’ tutto molto vago ancora e c’è anche l’incognita della legge elettorale. Mi sembra un periodo di dichiarazioni “muscolari” ma nulla è deciso.

    Poi, se le cose dovessero rimanere come sono adesso, io, da elettrice del PD-socialdemocratico posso dirle che riuscirei con difficoltà a votare per un governo PD-PDL, mentre mi risulterebbe più semplice (a patto che si facciano dei patti chiari e non la riproposizione dello schema che portò alla rottura con Bertinotti) votare una alleanza con Vendola.

  16. Nessuna spocchia, Gabriella.

    Le privatizzazioni (complete) sono la base per le vere liberalizzazioni, sono il futuro e sono già in programma (si sta aspettando soltanto che le quote di mercato salgano).

    Mi fa piacere leggere che lei sia d’accordo con me e ciò mi fa pensare che spingerà Bersani, se sarà lui il nuovo premier, a farle asap.

  17. Amgelo, l’idea della privatizzazione è in molti casi OTTIMA e credo che questo sia noto anche a Bersani.

    Per me se le cose in Italia non si fanno NON è per problemi di natura IDEOLOGICA: se fosse così, in Italia in 20 anni qualcuno (uno qualunque dei due schieramenti) avrebbe fatto molte cose. Invece, se ci fa caso, abbiamo fatto riforme doppie, triple o quadruple a riguardo sempre delle stesse identiche cose, col risultato che gli interventi più radicali e delicati sono stati demandati ai tecnici di Mario Monti (che, avendo in testa solo il rigore, li hanno realizzati PEGGIO di come li avrebbero realizzati sia i politici del centrodestra che quelli del centrosinistra).

    Io da una parte mi auguro che alcuni dei vecchi dirigenti facciano un passo indietro. Dall’altro lato, però, non vorrei che facessero un passo indietro perché è arrivato Super-Renzi a cacciarli: il PD lo hanno fondato quei dirigenti, non Renzi.

    Renzi per me ha sbagliato anche a ideologizzare questo confronto alla maniera del primo Berlusconi (io vs. “i comunisti”, senza distinzioni di sorta e demonizzando gente del suo stesso partito), anche perché lui è lì come un “distillato” di quanto progettato negli ultimi 20 anni proprio da quei dirigenti di quel partito. E non s’è mai visto che la creatura (creatura lui come creatura Pippo Civati e altri) di quel partito si ribelli contro il partito imitando Beppe Grillo e usando Pietro Ichino come ariete (che, per inciso, stava lì da prima dei dirigenti di cui sopra e tanto creatura non è).

    Consideri anche che come tutti i partiti di quelle dimensioni anche il PD ha “amici” nel mondo dell’impresa e nel momento in cui un capitalista come De Benedetti dice che non appoggia Renzi sta dicendo qualcosa che ha peso politico enorme.

    Sa che le dico? La coscienza, dopo aver parlato con lei e con il dottor Angelo Cennamo, mi dice di sprecare il voto nel candidato Puppato… :-)))

  18. Premesso che non ho simpatia per Marchionne, devo dire che qui forse c’è un malinteso: essendo abituato a pensare in inglese, credo che per “povera” il filosofo volesse intendere “semplice”.

  19. Da Corriere.it:

    Aggiunge poi l’a.d. Fiat: «Penso infatti che per la sua età e per l’esperienza limitata sia, almeno per il momento, non adeguato ad assumere una posizione di leader in un contesto economico e sociale complesso come è oggi quello italiano. A mio parere, una maggiore esperienza, che può solo accumularsi nel tempo, lo renderà più maturo e di conseguenza gli eviterà di esprimere opinioni senza logica contro la Fiat e la sua posizione industriale nel Paese, soprattutto in questo periodo di grave crisi economica a livello europeo».

  20. Adesso Marchionne è diventato un saggio uomo di prospettiva perchè condanna Renzi. Fino a ieri era un appestato.

  21. Gabriella,

    pensavo proprio a poor perché io l’ho sentito qualche volta in qualche conference call internazionale (ammazza che spocchia la mia :-))riferito ad issues di scarsa importanza, ma anche complessità.

    Non so se Marchionne l’abbia usato con questa accezione e/o se il termine sia del tutto corretto dal punto di vista grammaticale.

  22. Angelo Cennamo, non volevo dire questo (capisco che seguirmi sia una rottura di scatole, specie quando parlo con altri): le volevo dire che due industriali (quindi non Bertinotti, Diliberto, Vendola, D’Alema, ecc.ecc.) sembrano non vedere Renzi come qualcosa di “serio” (vogliamo dire così?). Mi ricollegavo ad una dichiarazione simile fatta da De Benedetti che riportavo ad Amgelo.

    Amgelo: poi ha rettificato, dicendo che stava facendo un parallelo tra le realtà USA e Firenze (che è una cosa buffa pure questa, ma tant’è).

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