La Vergine di Pompei, modello di vita

Michele Montuori

La virginea persona di Maria morì all’età di 72 anni: anziana, vedova, con un grave lutto, poverissima (lasciò in “eredità” una veste ad un’amica), nel rifiuto di ogni di più (come qualcuno sa, ella donò ai poveri, ancor più povera, i doni che le portarono i cosiddetti re magi), in una vita fatta non altro che di mestizie e pene dell’anima, come qualcuno ancora approfondisce. Facile e comodo incantarsi davanti a immagini falsificate, per la gioia e l’ulteriore dissenso di chi non conosce o perversamente ostacola il senso del percorso di vita reale di lei e del figlio. Ma sono perlopiù coloro che soffrono le persone che possono capire il mistero della sua peregrinante vita appresso ad un figlio non garantista, avvicinarsi a lei, dialogare per un conforto, per non sbagliare nel comportamento e anche per ottenere quotidianamente da un soffio di lei il miracolo della vita: nel proprio luogo o anche in chiesa, ove uno riesca ancora a concentrarvisi, ad ascoltare qualcosa di reale, di vero, e conseguentemente a saper trasferire qualcosa a chi la cerca.