Mercato San Severino: sindaci contro soppressione giudice di pace

 “L’ufficio del giudice di pace non sarà soppresso”. E’ questa la chiara e netta volontà, espressa lunedì mattina, dai Sindaci dei Comuni di Fisciano, Mercato S. Severino e Siano che si sono dati appuntamento presso la sala gruppi del Palazzo Vanvitelliano, sede comunale di Mercato S. Severino, proprio per affrontare la delicata questione venuta fuori dallo schema del decreto legislativo emanato dal Ministro della Giustizia Paola Severino che prevede una vera e propria ecatombe di uffici decentrati del Giudice di Pace. Ma c’è ancora la speranza di salvare quello della Valle dell’Irno, dislocato a Mercato S. Severino. La soppressione potrebbe non avvenire, nel caso in cui, come recita il comma 2 dell’articolo 3 dello schema presentato dal Ministro, “Gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, richiedano il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi”. Alla luce di quanto esposto dal Ministro, si sono riuniti i Sindaci dei Comuni di Mercato S. Severino; Fisciano e Siano; oltre che i componenti del Direttivo dell’Associazione Territoriale Forense (ATF) di Mercato S. Severino, Giuseppe Di Filippo, Angela Boccia; e, il Dott. Nicola Lombardi, Giudice di Pace, coordinatore di Mercato S. Severino. I lavori sono stati introdotti da una breve relazione del Sindaco Romano sui punti salienti dello schema di decreto legislativo. Il primo cittadino di Mercato S. Severino ha evidenziato come la soppressione, prevista dal decreto, degli uffici di Mercato S. Severino, avrebbe pesanti ripercussioni sui cittadini, con notevoli disagi logistici e aggravi di costi, oltre alle ricadute evidenti sull’indotto. Gli Amministratori, presenti all’incontro, hanno espresso la volontà di condividere insieme un percorso volto all’assunzione di possibili impegni finanziari, seppur gravosi per le casse comunali in questo delicato momento di congiuntura economica negativa, pur di sostenere il prosieguo delle attività e delle funzioni del Giudice di Pace.  “Ci siamo impegnati a reperire locali alternativi” – dichiara il Sindaco Giovanni Romano – “presso la struttura denominata “Casa Rossi”, alla frazione Carifi. La effettiva attivazione della nuova sede necessita, tuttavia, di alcuni interventi che potrebbero essere effettuati più rapidamente, se supportati dal contributo di tutti i Comuni del territorio che beneficiano delle prestazioni del Giudice di Pace”. Tutti gli Amministratori locali presenti hanno manifestato da subito la massima disponibilità ad adottare scelte alternative, tutelando, in ogni caso, le esigenze del territorio coinvolto. Sul punto, i Sindaci hanno già espresso disponibilità a conferire una risorsa ad un ufficio accorpato, sottolineando come Mercato S. Severino sarebbe la scelta logistica più vicina all’esigenze di tutti i comuni. A questo punto i Sindaci dei Comuni dovranno predisporre un’analisi puntuale dei costi futuri per comprendere anche che tipo di impegno economico condividere ed inviare la stessa relazione, nel più breve tempo possibile, al Ministero di Grazia e Giustizia. L’importanza dell’iniziativa e la necessità di lavorare in tempi strettissimi ad una soluzione alternativa alla soppressione emerge, in chiusura, dall’intervento del Giudice di Pace del territorio, dott. Lombardi, che ha espresso supporto da parte dell’ufficio a sostegno dell’iniziativa: “è fondamentale poter continuare a garantire ai cittadini, soprattutto delle fasce più deboli, la possibilità di avere il cosiddetto giudice di prossimità, punto di riferimento importante sul territorio. Significativo a tal proposito, le 14815 sentenze emesse negli ultimi sette anni”.