Salerno: NOE, sequestro

I Carabinieri del NOE di Salerno, unitamente a quelli delle Stazioni di Montecorvino Pugliano e Pontecagnano Faiano della Compagnia Carabinieri di Battipaglia, nelle prime ore della mattinata di oggi hanno dato esecuzione a provvedimenti cautelari emessi dal G.I.P del Tribunale di Salerno su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia. In particolare, è stata eseguita una ordinanza applicativa di misura cautelare personale oltre che un sequestro preventivo di una intera area di cava sita in località Parapoti di Montecorvino Pugliano, nella disponibilità di un imprenditore del posto. Diversi i reati contestati, accertati a far data dall’anno 2010, che vedono complessivamente indagate dieci persone, delle quali una sottoposta oggi a misura restrittiva della libertà personale; in particolare, all’imprenditore tratto in arresto vengono attribuite diverse violazioni della legge penale e nello specifico delle norme di riferimento del Codice dell’Ambiente, tra le quali di avere: –  “in concorso con altri 9 indagati in stato di libertà, al fine di conseguire un ingiusto profitto patrimoniale, con più operazioni ed attraverso un notevole allestimento di mezzi ed attività continuate nel tempo, sin dall’anno 2010 allestito una complessa e radicata attività organizzata dedita al traffico illecito di ingenti quantitativi di rifiuti speciali (in particolare terre e rocce da scavo e materiali derivanti da attività edili) e dalla quale traeva ingiusti ed elevatissimi profitti economici; infatti, in qualità di titolare di ditta individuale e gestore della vastissima area di cava sita in Montecorvino Pugliano in località Parapoti e classificata come zona “I — soggetta a riqualificazione ambientale” dal vigente PUC, riceveva, con il concorso materiale degli altri indagati, ingentissimi quantitativi di rifiuti in parte poi illecitamente smaltiti in discariche abusivamente create in diversi siti — anche di sua proprietà — ubicati all’interno della predetta area di cava (peraltro già sottoposta a sequestro e della quale sono stati ripetutamente violati i sigilli); con l’aggravante di essere il promotore e di aver diretto l’attività delle persone che sono concorse nel reato”  (art.260 del D.lgs.152/2006); –  “su di un’area di circa 10.000 mq. realizzato e gestito una discarica abusiva di rifiuti  speciali non pericolosi e, segnatamente, di terre e rocce di scavo” (art.256 del  D.lgs.152/2006); –  “effettuato lo scarico sul suolo delle acque reflue industriali prodotte dalla discarica e segnatamente delle acque meteoriche contaminate dai rifiuti ivi presenti” (art.137 del  D.lgs.152/2006); –  “attivato un impianto mobile di frantumazione in assenza della prescritta autorizzazione per le emissioni in atmosfera” (art.279 del D.lgs.152/2006); –  “violato ripetutamente i sigilli apposti all’area di cava dal Genio Civile di Salerno  unitamente ai CC NOE di Salerno, con l’aggravante di esserne il custode giudiziario” (art.349 C.P.).  Come tra l’altro evidenzia lo stesso GIP nell’ordinanza applicativa della misura cautelare, l’indagato ha almeno in quattro occasioni -accertate- violato i sigilli all’area di cava, con l’aggravante di esserne egli stesso il custode giudiziario, al fine dell’illecita realizzazione  di una discarica abusiva mediante la realizzazione di un immenso scavo nel terreno dove venivano tombati i rifiuti di vario genere quali terre e rocce da scavo, materiale plastico e ferroso, inerti e contenitori edili. Nel corso delle attività si è proceduto al sequestro preventivo di una intera area di cava  di estensione complessiva pari a 185.000mq, nonché di una palazzina adibita ad uffici, di un capannone, di un impianto betonaggio ed un impianto di frantumazione e vagliatura, per un valore d’insieme di oltre tre milioni di euro.   L’attività di investigativa svolta dai Carabinieri del NOE è stata direttamente coordinata  dai magistrati della sezione reati ambientali di questa Procura della Repubblica.