Tramonti: Campinola, restauro organo settecentesco

L’antico organo della Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Campinola di Tramonti (Sa) ha cominciato a far sentire la sua voce, splendida voce, ma esploderà nel pieno delle sue possibilità e capacità  sabato 4 Agosto 2012 alle 19.30 (puntuali!)  con l’ organista italo-australiano    Sergio De Pieri, inaugurando la “Festa del restauro dell’organo”  con musiche di Marco Facoli, Andrea e Giovanni Gabrieli, Antonio Valente,  Bernardo Pasquini, Domenico Zipoli, Gio.Batta Pescetti, Antonio Vivaldi, Girolamo Frescobaldi. Bellissime musiche dello stesso periodo della sua nascita documentata da particolareggiati atti notarili conservati all’Archivio di Stato di Salerno: fra il 15 febbraio 1729 quando fu stipulato il contratto fra l’organaro napoletano Carlo Rossi e la Confaternita di San Nicola e il 6 giugno dello stesso anno quando l’organo fu sistemato sulla cantoria della nostra Chiesa ” e tutti furono soddisfatti, anzi soddisfattissimi”. Come ora lo saranno i Campinolesi e i Tramontini di oggi, fieri della rara preziosità di questo strumento che accresce il già ricco patrimonio storico e artistico della Chiesa. E’ il più antico organo funzionante della Costa d’Amalfi ed uno dei più longevi della Campania torna ad offrirsi alla comunità e agli appassionati a 283 anni dalla nascita, riportato  alle caratteristiche originarie. Una iniziativa coraggiosa e molto partecipata, nel rispetto della memoria storica e per dare continuità e consapevolezza, per l’elevazione spirituale e l’accrescimento culturale e sociale del territorio. La liturgia della Chiesa Cattolica dal 1500 è strettamente legata all’uso dell’organo a canne, strumento che come nessun altro è in grado di sostenere il canto dei fedeli e di contribuire a creare il più profondo raccogliemento e l’autentica elevazione spirituale. Anche Papa Benedetto XVI ha ribadito e raccomandato l’uso dell’organo a canne, entro e fuori dalle celebrazioni Eucaristiche. Il suono è di gran lunga più bello e armonioso rispetto ai suoni generati da strumenti elettronici che per conclamata affermazione scientifica provocano reazioni di disagio a livello cerebrale e quindi il contrario delle finalità per cui si fa musica in chiesa. L’organo è emblema di antiche conoscenze artigianali-artistiche meritevoli di essere conservate e tramandate per le generazioni presenti e future. Proprio su questi fondamentali presupposti si poggia  l’impegno coinvolgente  del Parroco Sac. Arulappan Jarayaj (padre Giovanni), degli esperti collaboratori e del consiglio parrocchiale, e con il sostegno della Curia e il controllo della Soprintendenza ai Beni Artistici, i protagonisti principali di questa “Festa di inaugurazione dell’organo” sono i componenti della comunità Campinolese per il generoso contributo offerto con esemplare slancio e commovente dedizione. La Campania vanta una tradizione organistica e organaria di notevole rilevanza e longevità ma le prime fonti documentali risalgono al regno di Alfonso I d’Aragona (1442-58) mentre per quelli del Sei e Settecento, tranne sporadici casi, non esistono documenti certi sulla datazione. Per l’organo Carlo Rossi di Campinola l’identità è ampiamente documentata. Nel tempo ha subìto alcune gravi manomissioni che gli organari Fratelli Carrara di Rumo nel Trentino hanno saputo, riportare alla sua identità originale. Anche le decorazioni sulla cassa dell’organo e sulla balaustra della cantoria, hanno subìto  delle alterazioni che ora la restauratrice  Quirina Martone  sta svelando ridando i bellissimi decori e colori settecenteschi. La Festa comincerà alla presenza del Vescovo di Amalfi e Cava de’ Tirreni Mons.Orazio Soricelli, con gli interventi di esperti e dei restauratori e con il concerto del M.° Sergio De Pieri che vive fra Italia (Treviso) e  Melbourne in Australia. Continuerà  poi nei giorni e nei mesi seguenti con varie iniziative e occasioni con il solo organo ma anche con altri strumenti e i cori della Costa d’Amalfi, per un autentico coinvolgimento di tutto il territorio. Ma ci sono tutti gli auspici perché la Festa continui anche negli anni futuri per costituire a Campinola un punto di riferimento e attrazione per quanti fanno musica e la amano.