Prima colazione: lo starter della giornata

 

Michele Montuori

Questo scritto capovolge un po’ le regole alimentari, ma è bene seguirne la dinamica. Dopo che avrete fatto digiuno la sera precedente oggi, giovani o adulti che si sia, bisogna saltare la cena o renderla leggera il più possibile!), la mattina successiva occorre una buona prima colazione: non la si deve evitare, nè prendere solo del caffè in fretta. Essa, da consumarsi con calma, è il momento più importante della giornata: se condotta bene, con i suoi nutrienti regola il nostro orologio biologico: saltarla vuol dire farsi accompagnare da segni di stanchezza per tutta la giornata, a dimostrazione che l’organismo è in stato di carenza! Bevete ora a digiuno due bicchieri di acqua oligominerale tiepida, assoluta o formando una miscela alcalinizzante casalinga (di cui vi parlerò prossimamente). Sarebbero poi opportune, prima di iniziare la colazione,  le normali abluzioni. Dopodichè, essa può sicuramente iniziare: il riso (in particolare quello integrale nero, il “venere”, che va preparato anche il giorno prima, dopo che è stato messo a bagno in acqua con un cucchiaio di bicarbonato la sera precedente, opportunamente dilavato prima della cottura, cotto poi con numerosissime erbette – salvia, rosmarino, cardamomo, due chiodi di garofano, una scorzetta di cannella, semi di cumino, coriandolo, etc – e poco olio di oliva extravergine spremuto a freddo) è un eccellente starter, sicuramente il migliore: regolarizza il tasso di insulina (quindi il tasso di glucosio nel sangue, quindi il rifornimento energetico di ogni singola cellula) per tutto il giorno! Se non volete rinunciare al pane (zeppo di farine raffinate 00, pericoloso amido chimico, oli idrogenati e sugna, per renderlo “morbido”), mangiatene una fetta ogni tre giorni, evitando se possibile la marmellata, anche fatta in casa, troppo ricca di zuccheri rapidi, nefasta per le vie epatobiliari e biliopancreatiche, e assolutamente sconsigliata in caso di stati di affaticamento, aumento di peso, diabete; può starci, di tanto in tanto, uno yoghurt casalingo, non da supermercato, colmato con un cucchiaio di semi di lino – zeppo di ac. linolenico, un ristrutturante delle membrane cellulari! -, con frutta fresca come la mela o la pera immesse a pezzetti, con un cucchiaino o due di zucchero di canna, con succo di un limone biologico. Ma ecco il clou della prima colazione: a rotazione, una fettina di pane biscottato con il burro più costoso che trovate al supermercato; oppure un uovo freschissimo alla coque con sale marino integrale (mai le uova in altre forme); oppure del pesce marinato (come le alici, le migliori) con numerosissime erbette (tra cui aglio, prezzemolo, rosmarino, timo); oppure un carpaccio di manzo (sempre insaporito con erbe aromatiche); oppure una fetta di prosciutto magro della migliore qualità; oppure un pezzo del migliore formaggio (se posssibile, di capra); niente latte, a meno che non sia di montagna o di capra. Mangiate poi, possibilmente ad un’ora dalla colazione, frutta fresca e ben matura intera (mai in scatola o come succhi in cartone), tipo tre albicocche, o secca, come tre mandorle sgusciate fresche, o noci o nocciole, o qualche prugna secca. Come bevanda, o una tisana energetica (lasciare in infusione, dopo aver bollito l’acqua, un rametto di rosmarino, uno di timo e due foglie di salvia, che sono i poliziotti dell’intestino) od una di quelle bevande free-milk facilmente reperibili e a base di malto e cacao magro, anche ad evitare il caffè. Insomma, al risveglio il vostro organismo deve riprendere forza, ha bisogno di aminoacidi e proteine, di vitamine e sali minerali, per rimettersi in marcia: facendo della colazione un vero e proprio pasto, ne trarrete l’energia di cui avete bisogno tutto il giorno! Poi, possibilmente monopiatto a pranzo e cena leggera, con un brodino vegetale casalingo a base di semolino e un tipo di proteina, una di quelle suddette. Ultima ma non meno necessaria regola: tutti questi cibi devono corrispondere, di volta in volta, come ad una manciata di essi, quanto sta in una manoo salta ugualmente tutto, in pratica dovendo concludere ogni pasto con un pò di appetito: così, la riserva enzimatica, fondamentale, rimane intatta!