Salerno: Cisl, emergenza San Leonardo-utilizzo agenzia interinale per infermieri

“Con plauso bisogna prendere atto che alla prima occasione il nuovo manager dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, – afferma Antonacchio Pietro Segretario della CISL FP – la dott.ssa Lenzi,  ha mostrato decisione e rapidità di azione, caratteristica necessaria per chi ha l’obbligo di governare un’azienda la cui filiera non può fermarsi poiché continuativa e complessa. Come bisogna prendere atto che in continuità con quanto mantenuto in maniera lungimirante rispetto allo scenario attuale del comparto dal Commissario Bortoletti, per risolvere l’emergenza estiva per la prima volta  anche nell’Azienda universitaria,  si farà ricorso all’utilizzo di personale attingendolo da ditte di fornitura lavoro cosiddette interinali. Purtroppo allo stato è questa l’unica strada percorribile e si spera che a settembre si possa avviare un serio, serrato e fondamentale  confronto con le istituzioni regionali per avviare un adeguamento degli organici nelle strutture sanitarie pubbliche al fine di salvaguardare il livello delle prestazioni e contestualmente dare opportunità di stabilizzazione al personale precario e avviare nuove forme di reclutamento degli operatori necessari a garantire qualità e quantità delle prestazioni. E’ una contraddizione logico-economica. Sembra un paradosso, ma dal punto di vista economico, sono altissime le risorse che si spendono fuori controllo per non adeguare gli organici che si potrebbero assumere migliaia di nuovi operatori e rilanciare in tal modo l’economia territoriale. Purtroppo – chiosano i delegati della RSU e RSA  della CISL FP Capuano Aniello, Vito Pumpo, Franco Savignano, Iannone Carmine e Montone Angelo – ma siamo certi che è solo un “errore di gioventù” del nuovo management aziendale,  abbiamo dovuto constatare che si parla solo ed esclusivamente dell’Ospedale di Salerno, accentrando interessi e competenze solo su quest’azienda, dimenticandosi che altre 4 strutture, Cava, da Procida, Castiglione di Ravello e Mercato San Severino,  sono ormai transitate da oltre un anno e mezzo a far parte del patrimonio immobiliare e di risorse umane dell’Azienda Universitaria, anche per la continua e continuativa disattenzione di alcune particolari frange del sindacalismo e non solo di quello autonomo, che pensano di poter continuare a coltivare il proprio orticello. Appare evidente che in un momento in cui si cerca di smantellare e desertificare l’assistenza sanitaria, l’atteggiamento giusto è quello della partecipazione e della compartecipazione alle soluzioni atte a verificare il dramma sociale che ne potrebbe derivare da settarismo e demagogia. Dagli atti prodotti dall’attuale management delle aziende di Salerno – conclude Antonacchio   sembra che si voglia andare in controtendenza, se non altro nel tentativo di provare a difendere un modello assistenziale che ha bisogno di aggiustamenti e non di inesorabili abbattimenti. Che ne decreterebbero la scomparsa. Come diceva una vecchia canzone, settembre poi verrà.

Pietro Antonacchio