Bracigliano: consiglio comunale, prove tecniche d'amministrazione

Rita Occidente Lupo
Si scorcia le maniche la nuova Giunta comunale del Comune a ridosso della valle irnina e dell’Agro-Nocerino-Sarnese, non solo sotto gli assalti delle ondate afose sub-sahariane, ma soprattutto per cercare di recuperare quanto, negli anni, stagnante. Della serie, salviamo il salvabile! Così il neo eletto sindaco Antonio Rescigno, che alla fine l’ha spuntata sull’ex senatore Gianni Iuliano, con una Giunta che non sembra avvezza all’ars politica, fatta qualche rara eccezione come l’attuale presidente del consiglio Linda Corvino, già candidata in altre competizioni o Mimì Moccia, in passato in campo, ma accanto a Iuliano, come Giovanni Cardaropoli, nella scorsa sindacatura, dopo essersi trionfalmente insediato, anche con l’assenza del suo sfidante, ha posto mano all’aratro comunale. Con delibere, atti, movimenti che dal Palazzo di Città, intende vivificare. partendo da un rinnovo anche estetico, per quel che si può, della sede municipale. I rumors, riferiscono di pass, per poter accedere: un po’ come quando alla Provincia, il presidente Edmondo Cirielli, sembrò dettar legge sugl’ingressi dei visitatori e fu tacciato di voler trasformare in una caserma l’ente di Palazzo Sant’Agostino. Il Palazzo, che dovrebbe essere la Casa del Cittadino, in ogni caso da tutelare per poter operare per il bene civico, non può esser “invaso” costantemente. Questo lo spirito celato dietro il nuovo steccato: una porta di vetro, lo stemma comunale…tanti piccoli ritocchi, per un lifting antitetico al ventennio precedente, siglato Iuliano-Albano. Infatti, il massiccio consenso popolare a Rescigno, la dice lunga in tema di scelte elettive: i cittadini hanno quasi congedato il vecchio. “Quell’usato sicuro” sloganato da Iuliano dai palchi elettorali, sbarazzandosene definitivamente, in nome d’una Svolta, così agognata. Salvo poi a vederla vincente un’inversione, che nei fatti, tutta da verificare; fatto sta che domani, il primo consiglio comunale registrerà gli umori: dovrebbe esserci anche il capogruppo di minoranza Iuliano, con l’ex sindaco Albano e Maria Siniscalchi. Il condizionale d’uopo, giacchè Iuliano non si sa se resterà o meno a Palazzo di Città. Essendo l’ultima stampella politica per l’ex delfino deluchiano, perchè al momento non pare che sia più nelle grazie del sindaco salernitano, per le prossime politiche per lui occasione per restare ancora “a giro” e riscaldare i motori. Inoltre, una lealtà al popolo, che in ogni caso, anche se in risicata minoranza, l’ha eletto. Iuliano dovrà quindi gestire un’opposizione, che lo vedrà ancora una volta non più sulla sella del vincente. E, per giunta, all’opposizione di colui verso il quale sollevò il dito per l’egida della Comunità Montana irnina, denunciandone il doppio incarico con l’amministrazione Albano. Il nodo cruciale resta però quello del colore politico: Rescigno e Iuliano, entrambi sotto il campanile Pd. Anche se Rescigno, non rinnega l’anima democristiana, mentre Iuliano ancora ostenta la vecchia matrice socialista. Per il bene del partito, dunque, entrambi dovranno esperire una soluzione per poter governare Bracigliano, nel modo più sereno possibile. A parte l’indole, che ognuno non può rinnegare, l’altezzosità e l’ambizione, che spesso la fanno da padrone ed attecchiscono soprattutto agli uomini qualunque, un minimo d’intelligenza dovrà essere ben miscelato, per salvare capra e cavoli: paragoni a parte, Rescigno è il sindaco e Iuliano, non può fare altro che un passo indietro o se crede anche due, per lasciare al paese, sotto gli effetti di Minosse, di verificare se, il suo massiccio consenso, ben riposto!