Salerno: Anffas, interruzione servizio trasporto

Siamo venuti a conoscenza, in maniera informale, che verrà interrotto, a partire da venerdì 1° giugno 2012, il servizio trasporto che consente alle persone con gravi disabilità residenti nel territorio dell’Ambito S2 di fruire delle prestazioni assistenziali prescritte dagli specialisti dell’ASL Salerno. La decisione è di una gravità inaudita visto che nega alle persone con disabilità il diritto di fruire di prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza; pone i loro familiari in una situazioni di estrema difficoltà poiché saranno costretti a sconvolgere la loro quotidianità. La decisioni viola palesemente la Legge 3 marzo 2009, n. 18 ed è clamorosamente in contrasto con quanto avete scritto sul Vostro sito: “Il Piano Sociale di Zona rappresenta un modello di welfare inclusivo e di piena esigibilità dei diritti universali”. La Vostra decisione dimostra quanto siete distanti dai bisogni dei cittadini.  L’approssimazione del  servizio trasporto da sempre è un indicatore negativo del Vostro operare, della cronica incapacità a programmare e ad individuare le priorità. Sono anni che, unitamente alle famiglie, vi offriamo collaborazione e soluzioni ma la Vostra sordità  ha fatto cadere nel vuoto qualunque proposta e impedito qualsiasi confronto in grado di dare risposte strutturali e non occasionali. Interrompete un servizio adducendo come motivazione la scarsezza delle risorse – ma gli altri ambiti continuano ad erogare il servizio trasporto: forse hanno più risorse o una migliore gestione delle stesse? – senza che abbiate introdotto la compartecipazione al servizio. La stabilizzazione della rete dei servizi dovrebbe essere un Vostro obiettivo e invece ogni anno si riducono i servizi e si mortificano i diritti peccato che a pagare siano sempre e comunque le persone con disabilità e i loro familiari. Nell’attesa e nella speranza (!!!) che vogliate ritornare sulle Vostre decisioni, faremo di tutto per tutelare nelle sedo competenti i diritti delle persone con disabilità.

Salvatore Parisi