Salerno: Arma, Bracigliano, arresto metodo mafioso-stampo camorristico

Nella mattinata odierna, a conclusione della complessa attività investigativa denominata convenzionalmente “ T.N.T. ”, i Carabinieri del Reparto Operativo di Salerno hanno tratto in arresto due soggetti attivi nel Comune di Bracigliano, oltre ad un terzo già tratto in arresto in flagranza di reato il 03 marzo 2010, responsabili a vario titolo, con altri indagati, di tentate estorsioni, detenzione e porto di ordigno dinamitardo, danneggiamento di edificio pubblico, nonchè falso materiale e ideologico, reati aggravati dal metodo mafioso – stampo camorristico.Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, dott.ssa Renata Sessa, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno diretta dal dr. Franco Roberti, sulla base delle indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Dr.ssa Valleverdina Cassaniello della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Del gruppo, capeggiato dal pregiudicato Confessore Luigi, detto “ ‘o tre quart”, di Bracigliano, fanno parte Russo Pasquale, pregiudicato, già tratto in arresto nel marzo 2010, e Di Pinto Ciro, pregiudicato, di Somma Vesuviana (NA), i quali, con distribuzione di compiti e ruoli e con premeditazione, hanno in particolare posto in essere l’attentato dinamitardo che il 03 marzo 2010 ha disintegrato l’ingresso del Municipio di Bracigliano e creando reale pericolo per l’incolumità pubblica atteso che al momento  dell’esplosione, le ore 23.00 circa, il perimetro della citata Casa Comunale era frequentato da numerose comitive di giovani di passaggio o che si attardavano in quella zona. L’attentato contro il Municipio di Bracigliano, è risultato essere l’epilogo delle minacce che il Confessore Luigi ha platealmente rivolto all’interno dell’Ufficio Tecnico del citato Ente locale, alla presenza di utenti, nei giorni precedenti all’atto dinamitardo ad amministratori e tecnici del Comune di Bracigliano, con la prospettazione di azioni di ritorsione e vendetta nei confronti delle loro persone e dei loro familiari, allo scopo di ottenere indebite somme di denaro o altre utilità economiche, anche in relazione a pretestuose richieste di lavoro avanzate agli stessi. Con piena consapevolezza le minacce sono state teatralmente messe in atto il 03 marzo 2010 dopo che lo stesso Confessore Luigi, Di Pinto Ciro e Russo Pasquale, ed un minore (nei confronti del quale procede la Procura della Repubblica pressto il Tribunale per i Minorenni di Salerno), con precisa distribuzione di compiti e ruoli, collocavano e facevano esplodere l’ordigno dinanzi il portone d’ingresso della Casa Comunale di Bracigliano, arrecando danni all’edificio pubblico, determinati dalla potente deflagrazione con lo scardinamento e la proiezione del pesante portone e di alcuni infissi, stimati in circa 60.000 euro. In particolare per tale episodio hanno agito Confessore Luigi e Russo Pasquale (già giudicato per tale delitto) quali mandanti, nonché quest’ultimo ed il minore quali esecutori materiali dell’attentato, oltre a Di Pinto Ciro che ha provveduto a fornire il congegno esplosivo. La bomba è risultata costituito da sostanza esplodente del peso di 4 Kg. circa, completo di spoletta e miccia a lenta combustione che, collocata dinanzi al portone della Casa Comunale di Bracigliano, veniva fatta esplodere con effetto micidiale e distruttivo e con concreta pericolosità e potenzialità offensiva anche per l’incolumità pubblica. Aderendo alle risultanze d’indagine espletate dal Reparto Operativo del Comando Provinciale di Salerno, tali reati sono stati riconosciuti dal GIP del Tribunale di Salerno aggravati dalla norma che contrasta il crimine organizzato, atteso che venivano posti in essere con il c.d. metodo mafioso – di stampo camorristico –.Nell’immediatezza degli accertamenti conseguenti all’efferato crimine ed all’esito di una serratissima attività di indagine durata circa 24 ore, i Carabinieri del Reparto Operativo  e della Compagnia Carabinieri di Mercato S. Severino, traevano in arresto il Russo Pasquale nella sua qualità di esecutore materiale dell’attentato dinamitardo. Questo arresto ha permesso di avviare la seconda ed attuale fase investigativa che ha portato a disvelare il progetto delinquenziale del Confessore Luigi e degli altri correi e che ha portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare a cui è stata esecuzione nella mattinata odierna. Dopo l’arresto del citato Russo Pasquale, come da prassi per le organizzazioni camorristiche già affermate, è emerso anche il vincolo del mutuo soccorso tipico delle associazioni criminali, tale che permette ai responsabili delle azioni delittuose di poter esercitare tranquillamente i reati sapendo che in caso di arresti i detenuti avrebbero comunque continuato a ricevere la loro parte di proventi illeciti del gruppo di riferimento. A questo proposito Confessore Luigi risulta indagato perché all’indomani dell’arresto del Russo Pasquale ha provveduto a depositare presso la Casa Circondariale di Salerno-Fuorni somme di denaro a favore di tale ultimo, attestando falsamente in una “dichiarazione sostitutiva di certificazione” di essere il cugino del citato detenuto. Nell’ottica dei progetti delittuosi attuati dal Confessore Luigi, ed in merito al citato metodo mafioso indicato, il medesimo ha posto in essere ripetute minacce a scopo estorsivo, esecutive di un medesimo disegno criminoso nei confronti di un dipendente del Comune di Bracigliano, appartenente a famiglia dedita alla coltivazione e al commercio delle castagne, allo scopo di ottenere indebite somme di denaro e con la pretesa di una somma di 1.500 euro in occasione delle festività Natalizie dell’anno trascorso. A questo proposito la parte lesa, intimorita dalle minacce del Confessore, si era decisa a negoziare un buono fruttifero postale e sottostare alla richiesta estorsiva del primo, evento che veniva però evitato per l’immediato intervento da parte del personale del Nucleo Investigativo di Salerno e del  Comando della Stazione Carabinieri di Bracigliano che, venendo a conoscenza di quanto sopra, hanno evitato che il malcapitato potesse consegnare il denaro al suo estortore e vigilandolo per evitare che subisse vessazioni o aggressioni fisiche già prospettate dal reo. Le estorsioni costituiscono strumenti criminali particolarmente praticati dalla malavita per reperire risorse finanziarie, per la vita stessa delle organizzazioni e per affermare quella leadership sul territorio; ciò con il condizionamento della libertà imprenditoriale, degli equilibri e delle dinamiche dei mercati e sull’economia di interi settori produttivi.  Gli accertamenti dell’Arma hanno dimostrato l’estrema pericolosità dei soggetti coinvolti, anche la loro propensione a non disdegnare a fare uso del temibile esplosivo utilizzato per l’attentato alla Casa Comunale, simbolo e riferimento per l’intera comunità Braciglianese.