Cava de’ Tirreni: alla SS. Avvocata lacrimazione mariana

Rita Occidente Lupo

“I segni dei tempi” esclamerebbe qualcuno, dinanzi allo spettacolo non certamente edificante, al quale il terzo millennio fa da location. L’etica, i rapporti umani, la spiritualità sembrano ormai pallidi ricordi, anonimi vocaboli, elusi perfino dai nuovi dizionari multimediali. L’ebook o facebook, il virtuale o l’informatica, dominano senza soste una scena che appare non più avvezza alle passate generazioni. “Roba dell’altro mondo- esclama qualche attempato- alla notizia che ormai anche Salerno offrirà il fianco al pride per l’orgoglio omosessuale. Cosa ci sia poi d’andar orgogliosi, ancora nessuno l’ha professato. In un passo del Vangelo, si menzionano i segni dei tempi, ravvisabili perfino dallo stormo degli uccelli. Dall’andar contro natura o contro se stessi, in un lassismo che non conosce più freni inibitori. Non si parla oggi, di sterile morale, per carità, quella finirebbe sotto la lente d’ingrandimento dei bacchettoni che ancora esistono, bensì di morale, cioè di legge fatta per l’uomo, atta a regolare il vivere civile, sosciale e spirituale dell’individuo, che non è solo un accumulo di nervi ed ossa, pelle ed organi, bensì intelligenza e doti umane. Queste dovrebbero prima o poi evitare che venisse azzuffata l’interiorità, soggiacente alle lusinghe del facile edonismo, svilito anche della sfera emotiva. In un quadro contemporaneo non edificante, confuso dagli scandali quotidiani ed in bilico tra l’essere ed il dover convivere nella giungla, lo spirituale sempre più latitante. Anche se ricercato, spesso nel segreto del proprio cuore, anelato nei momenti in cui le battaglie sembrano interminabili per le energie umane, il futuro lancia strali incogniti. Il sacro, che finisce per orientare nuove mode o stili di vita, alla ricerca di ciò che davvero appaga l’individuo, ben presto stufo di sesso e di potere, annoiato da politica e gossip. E le radici, semmai quelle gettate sui banchi del catechismo per la Prima Comunione o irrobustite in famiglie in cui il Rosario, ancora la preghiera mariana per antonomasia a sera, i fioretti, ancora un sacrificio per il Cielo, per impetrare grazie dal Cielo, si risvegliano, in cerca di un’inversione di rotta. A Cava de’ Tirreni, al Santuario della SS.Avvocata, retto dal vice abate benedettino don Gennaro Lo Schiavo, il polso d’una spiritualità che non conosce fremiti d’arresto. Dalla Chiesa nella Grotta, alla benedizione con l’olio che arde dinanzi all’altare della Vergine Avvocata, in migliaia negli anni, a chiedere ogni sorta di guarigione, del corpo o dello spirito, a riaccostarsi ai sacramenti, sotto la direzione spirituale dell’instancabile benedettino, in un culto mariano costante. E, nel ricordo delle apparizioni di Fatima, ogni 13 del mese, solenne processione, Eucarestia e preghiere. E la Bianca Signora, che già additò ai tre pastorelli la via della salvezza, non cessa di confortare ed alleviare le pene di quanti a Lei ricorrono. Recentemente, in occasione della peregrinatio, la statua della Vergine che si trova a Maiori, presso appunto la SS.Avvocata, in occasione del Millennio anche all’Abbazia metelliana. Poi, al Santuario dell’Avvocatella e qui, dopo giorni di preghiere, dopo l’Eucarestia, tra canti e litanie, una copiosa lacrimazione, ben visibile agli astanti. Don Gennaro, che detiene il massimo segreto a riguardo, esortò dinanzi al fenomeno prodigioso, a considerare il fatto come un gesto di commozione della Vergine, per la copiosa mole dei Suoi figli in preghiera. La statua, ritornata presso il luogo originario a Maiori, nella parte alta della Divina, è stata nei giorni scorsi all’attenzione cronachistica. Nessuna meraviglia che la Vergine possa aver mostrato la Sua assistenza e che per gli scettici, abbia voluto far comprendere che Lei c’è oggi, più che mai, in un momento in cui le tenebre sembrano debellare la luce che irradia la grazia di Dio. Occorrerà attendere, come in questi casi, prima di poter esclamare convintamente “Al miracolo!” Al momento grande raccoglimento questa sera per l’anniversario del 13 maggio!

Un pensiero su “Cava de’ Tirreni: alla SS. Avvocata lacrimazione mariana

  1. Stimatissima Direttrice, penso che i gay vogliano solo non essere discriminati. Non credo sia orgoglio ma rispetto quello che chiedono. I bacchettoni mi suonano antipatici come gli esibizionisti.

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