Vittoria rosa per le elezioni comunali

Maddalena Robustelli

Passo in avanti per la partecipazione delle donne italiane alla politica. La Camera ha approvato la prima legge nazionale destinata ad incidere in modo significativo sulla rappresentanza femminile nei Comuni sopra i 5 mila abitanti, dove le donne oggi arrivano a malapena al 15 per cento. La legge introduce due importanti misure. Innanzitutto la doppia preferenza (già adottata con successo per le elezioni regionali della Campania): in sostanza elettori ed elettrici avranno la possibilità di esprimere una seconda preferenza per i consigli comunali, purchè vada ad un candidato di genere diverso. L’altra novità riguarda le liste: i partiti dovranno comporle inserendo almeno un terzo di candidate donne, e se non lo faranno la commissione elettorale cancellerà i nomi degli uomini in eccesso partendo dal basso. La proposta di legge, portata avanti in particolare da Beatrice Lorenzin (Pdl) e Sesa Amici (Pd), ha avuto un consenso trasversale (372 sì, 21 no e 48 astenuti) ed è stata salutata in aula con un applauso. Non c’è stato neanche il temuto ricorso al voto segreto, con il quale nel 2005 il centrodestra affondò l’introduzione delle quote rosa nella legge elettorale per le politiche. Un risultato dovuto forse più allo choc post elettorale che sta travolgendo Pdl e Lega che non ad una matura consapevolezza sulla rappresentanza femminile. Ma la battaglia non è finita, ora si passa al Senato. E poi, forse, si aprirà il fronte della riforma elettorale per le elezioni politiche.