Alla ricerca del bombardiere inglese precipitato nei pressi di Laviano
Durante la seconda guerra mondiale caddero nel salernitano decine di aerei. Oggi pochi hanno notizia di quei tragici eventi e delle giovani vite perdute in tali occasioni. I Salerno Air Finders (SAF) da alcuni anni cercano di riportare alla luce quegli abbattimenti affinchè si possano ricostruire le storie di quegli aerei e dei loro equipaggi onde la memoria di quei giorni non vada persa. Alcune delle storie finora ricomposte possono essere conosciute mediante il sito dell’Associazione www.1943salerno.it oppure visitando la mostra da loro allestita presso i locali dell’Archivio di Stato di Salerno fino al 30 dicembre 2012. In questi giorni i SAF stanno rivolgendo la loro attenzione a un bombardiere inglese precipitato nei pressi di Laviano. Notizie su questo abbattimento erano già state fornite loro dall’ufficio storico della Royal Air Force in occasione delle ricerche su un altro bombardiere caduto sugli Alburni. Infatti, richiedendo informazioni sugli equipaggi di aerei Wellington sepolti a Salerno, hanno appreso anche di questo crash avvenuto il 25 maggio del 1944 nei pressi di Laviano. Ulteriore sollecitazione alla ricerca sul campo è arrivata da Colin James, nipote di uno dei caduti, Frank Henry Baker. Avendo egli appreso delle loro attività di ricerca li ha contattati mediante il loro collega valdostano Marco Soggetto per fornirgli le informazioni in suo possesso e richiedergli di fare il possibile per identificare il crash site. I SAF hanno quindi appreso che il Wellington X LP127-P apparteneva al 40 Squadrone del 205° gruppo della RAF di stanza a Foggia. Il 25 maggio 1944, all’incirca all’una di notte, la squadriglia stava rientrando dopo un mancato bombardamento sulle vie di comunicazione nei pressi di Valmontone a causa delle proibitive condizioni atmosferiche che avevano reso impossibile l’individuazione dell’obiettivo. L’aereo venne visto precipitare su una montagna densamente boscosa a sud-est di Laviano. Nessuno degli uomini a bordo dell’aereo sopravvisse. L’equipaggio era formato da: Pascal Albert Joseph Desico, R/144997, sergente maggiore- Frederick John Broad, 1800908, sergente- Frank Henry Baker, 1399299, sergente- Richard Roy Clements Bartram, 1604379, sergente- Kenneth James Nuttycombe, 1693660, sergente- Dalle informazioni fornite da Colin James si è appreso che due corpi vennero recuperati dalla gente del posto e sepolti nel cimitero di Laviano. Un terzo corpo orribilmente mutiliato venne ritrovato dopo 2 o 3 giorni dalla polizia locale. I corpi furono riesumati il 30 maggio e sepolti nel cimitero del Commonwealth di Salerno. I corpi dei due aviatori mancanti non furono mai ritrovati e la polizia ipotizzò che essi fossero stati distrutti durante il violento incendio conseguente all’impatto. Uno dei corpi ritrovati era quello di Frank Henry Baker. Egli venne identificato dalla sua uniforme e dal brevetto di Navigatore. Gli altri corpi non furono mai identificati. L’accorato appello di Colin affinchè si potesse ritrovare il punto dell’impatto e magari qualche frammento dell’aereo ha spinto i SAF ad organizzare un primo sopralluogo. Mediante Giovanni Marino è stato contattato il brigadiere della polizia municipale di Laviano Raffaele Torluccio che ha mostrato fin dall’inizio grande disponibilità richiedendo informazioni al suo collega Rocco Falivena e a una sua familiare Antonietta Nunziato, la quale da bambina fu testimone dello smembramento e del trasporto a valle dei rottami dell’aereo. Raffaele ha quindi condotto una squadra di SAF composta da Luigi Fortunato, Matteo Ragone, Daniele Gioiello e Gennaro Costantino, sul punto che gli era stato indicato. La zona è estremamente vasta e di difficile accesso. I ricercatori hanno provveduto ad ispezionare una parte del versante indicato riuscendo a ritrovare solo un frammento di alluminio spezzato. Esso sembra appartenere ad un tubolare e reca traccia di un minuscolo foro. A tal proposito Luigi Fortunato afferma: “Questo ce l’ha fatto subito collegare con la struttura tubolare geodetica che componeva la struttura portante del bombardiere sulla quale era fissata la tela che ricopriva la fusoliera”. La zona sembra quindi essere quella giusta. I Salerno Air Finders confidano che la genuina disponibilità degli amici del posto e ulteriori escursioni possano permettergli di ritrovare il punto d‘impatto e restituire a Colin James qualche frammento dell’aereo sul quale volò suo zio.
Matteo Pierro