La democrazia in subappalto

Angelo Cennamo

Nella lunga epopea della prima e della seconda Repubblica pensavamo di aver visto di tutto : esecutivi balneari, convergenze parallele, appoggi esterni, cabine di regia. Ma quella dei tecnici che per governare la nazione invocano l’aiuto di altri tecnici ci sembra una novità assoluta. Ci era stato detto che i politici, di destra e di sinistra, avevano fallito, e che la gravità del momento imponeva scelte straordinarie : lo spread impazzava e i mercati fremevano. Giorgio Napolitano, appoggiato dalla tecnocrazia di Bruxelles, era riuscito a sfrattare l’inquilino di palazzo Chigi (nonostante questi conservasse una risicata maggioranza in entrambi i rami del parlamento) con la malcelata motivazione che il crollo della borsa dipendeva dalle sue cene allegre, piuttosto che da una moneta sgangherata e da una banca centrale assente ed inconcludente. E così, direttamente da via Solferino, era giunto al capezzale del belpaese il prof. Monti, con la sua squadra di scienziati bocconiani, Fornero e Giarda in testa. La prima, dopo aver calibrato alla viva il parroco una riforma delle pensioni che ha lasciato per strada oltre 300.000 esodati, ha provato successivamente a sistemare l’art. 18, sbattendo però la testa contro il muro dei sindacati e e i veti del Pd. Il secondo era stato portato a corte per dare una sforbiciata alla spesa pubblica, ma dopo cinque mesi, più che a tagliare, è riuscito a far lievitare il numero delle auto blu. Monti deve aver capito che tra fare l’editorialista del Corriere della sera e governare il Paese c’è di mezzo il mare, un mare di guai. Ecco allora l’ideona : i tecnici hanno fallito? Se ne andranno a casa, penserà qualcuno. Macchè! Invece di cedere il posto, ne imbarcano degli altri : Bondi, Giavazzi e Amato. E per fare cosa? Realizzare la fase due del programma, quella che i comuni mortali chiamano riduzione dei costi, ma che alla Bocconi e ad Harvard definiscono : “Spending review”. Senti come suona meglio. Ora, da una parolona così importante uno si aspetterebbe una bella sforbiciata alla spesa pubblica; un drastico abbattimento del debito, roba da 300, 400 miliardi di euro, con tanto di abolizione di Province, dismissioni immobiliari e accorpamento di tanti Enti locali inutili. E invece, nella migliore delle ipotesi, i nuovi tecnici riusciranno a racimolare 3, forse 4 miliardi di euro. Giusto giusto per evitare un ulteriore innalzamento dell’Iva, dal 21 al 23%, e scongiurare una rivolta popolare sul modello della presa della Bastiglia. Ricapitolando : hanno svuotato i migliori rettorati del Paese per recuperare solo 4 miliardi di euro. Era questa, verrebbe da chiedersi, la missione impossibile che Berlusconi, Bersani e Casini avrebbero fallito se fossimo andati alle urne? 

 

 

 

11 pensieri su “La democrazia in subappalto

  1. @Angelo:

    cioè, secondo te Napolitano è andato da Berlusconi e gli ha detto che lo stato dell’Italia dipendeva dalle cene allegre? Sinceramente, stento a crederlo, né Silvio si sarebbe fatto “cacciare” con una motivazione del genere. Molto più probabilmente, quello che ha pesato sono state le quattro manovre del ministro dell’economia, che credo siano un caso unico nella storia d’Italia.

    Quello che veramente manca in maniera inquietante (dovresti dirlo nei tuoi articoli) è una politica che non si limiti ai tagli e crei un po’ di crescita. Quello che non capisco è se:
    1. non si può fare tecnicamente adesso;
    2. non sono capaci di farlo;
    3. non cresceremo mai più perché diventeremo una provincia della Cina;
    4. non si può crescere nel contesto europeo;
    5. tutte le precedenti messe assieme;

  2. Gentile Sig.Cennamo ,leggo sempre con interesse le sue riflessioni sociali e politiche, quasi sempre con vivo apprezzamento . Non si complichi la vita : se mi consente due cose gliele dico anche io . Il sig. Mario Monti è membro della Trilateral Commission , organismo che riunisce il gotha di Europa, Giappone ed America della finanza mondiale, capi di megafondi, speculatori, investitori , intellighenzie giornalistiche, massoni , etc. Va da qui e capirà tante cose in più : http://www.trilateral.org/download/file/EU_list_4-12.pdf .
    Così un giorno capiremo che Papademos , premier greco , è stato imposto dalla Trilateral (è un suo socio) come Monti . Per far che? Ma per lucrare sugli interessi , of course , dei BtP . Lei credi che un fondo internazionale possa trovare un rendimento del 7-8% così facilmente e così garantito? E’ Monti il garante della speculazione finanziaria, l’esatto contrario di quello che molti credono! Vedrà , vedrà. Il suo unico obiettivo è garantire che nel tempo quei BTP vengano onorati ai suoi acquirenti ( gli amici): che poi questo passi per la macelleria sociale è un problema che non lo tange. L’operazione Napolitano-Monti-Trilateral (veda veda i nomi di quell’elenco, da Enrico Letta a Elkann, legga) è stata perfetta: spalle al muro per Berlusconi ( ma guarda un pò…” levati di mezzo sennò ti bruciamo economicamente”) ed ecco , come giustamente lei dice, alla democrazia in subappalto.

  3. Nella socialdemocrazia europea, e quindi in europa, la crescita passa attraverso il keynesismo : la domanda va stimolata con dosi massicce di spesa pubblica. Questo perchè la dottrina socialdemocratica di Keynes ha prevalso su quella liberale di Hayek. Se avessimo dato retta al secondo, gli Stati si sarebbero astenuti dalle solite politiche dirigiste, come quelle della Merkel e di Mario Monti, e avrebbero optato per una crescita più virtuosa : meno tasse, meno spesa pubblica. I tecnici hanno fallito e chiamano altri tecnici. Poi cosa fanno? Invitano i cittadini a segnalare gli sprechi. E loro che ci stanno a fare? E il ragioniere dello Stato che guadagna 500.000 euro all’anno a che serve? E la Corte dei Conti? Vedo molto dilettantismo. Ottimo il commento del sig. Roscia. Complimenti e grazie per le sue parole gentili. AC

  4. @Antonio Roscia:

    la presunta a minaccia a Berlusconi dimostrerebbe ancora una volta che quest’uomo avrebbe fatto meglio a fare SOLO l’imprenditore, invece che vivere (nel bene e nel male) un perenne conflitto di interessi.

  5. @Angelo:

    ok, ma una cosa è quello che preferisci tu (o io), una cosa è capire come creare nuovi modelli, facendo tesoro degli errori del passato (e non è che il modello di Von Hayek sia perfetto).

  6. @billy the kid Ha ragione sa? Al posto di Berlusconi avrei fatto come dice Lei. Da quando è in politica , il Cavaliere ha passato solo guai (personali, familiari, giudiziari ). Chissà perchè prima non aveva mai avuto alcun problema…

  7. @ billy the kid . Ha sempre più ragione sa ? Verifico e trovo qualche inciampo giudiziario anche precedente all’ingresso in campo politico, la verità va sempre rispettata : chapeau , inciampi però non paragonabili alla massiva tempesta personal-giudiziaria che ha poi subìto il Cav. Anche io Le segnalo una promozione curiosa di personaggi che indagarono su Berlusconi : Di Pietro è in Parlamento…

  8. @Antonio Roscia:

    guardi, di norma non pretendo di avere ragione, ma alla verità ci tengo, e molto.

    Obiettivamente, la frequenza con cui è stato indagato a un certo punto è aumentata, ma questo in sé è un dato che non ci dice concretamente nulla: forse sarebbe stato indagato comunque. Di più: può darsi pure che è sceso in politica per difendersi (oltre che dalle montagne di debiti che aveva accumulato) dai procedimenti cui ipotizzava di andare incontro. Considerato che, con la fine della Prima Repubblica, non era nemmeno più politicamente protetto da qualcuno…

    Guardi che ancora oggi non si spiega per quale motivo il PDL faccia tante storie per non far approvare leggi anticorruzione (eppure le propone, ma poi sembra miri ad azzopparle)…

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