A te che leggi dopo mezzanotte…”Ancora innamorati…”
Come mai quel dono fosse giunto proprio a loro, ancora non se lo spiegavano, ma sapevano che non si sarebbero lasciati più! Un’alchimia sentimentale, li rendeva euforicamente felici al solo vedersi: ormai erano un tuttuno, tanto da riuscire a volare spesso anche con un’ala soltanto! Erano fatti l’uno per l’altro e lo percepivano così naturalmente, che era impossibile non esser contagiati dalla loro eccitante carica vitale. Se l’erano detto tra un caffè frugale ed un sorriso, un ritrarsi di lui ed una timida avanzata affettuosa di lei…”Ancora innamorati, ancora noi vicini, s’ intrecciano piu’ forte le mani, perchè proprio con te… la stessa idea piantare tutto in asso e andar via adesso non mi sembra follia l’amore con te… ancora innamorati nascosto il desiderio s’accende…e volersi bene…due pazzi, due bambini che il mondo non può tenere lontani, ancora innamorati come la prima volta…” Quella canzone della Goggi le tempestava le tempie per quell’amore a palla, avrebbero detto i teen ager, che sfidava la ruggine degli anni: inesistente tra loro! Così, anche quella mattina, lei s’era impegnata non solo nell’annodarsi il baralino al collo, con le pietre svolazzanti, tra qualche ricciolo ribelle, che proprio non ce la faceva a restar compresso nel fermaglio d’argento, più monello d’entrambi messi insieme. Ed era andata al settimo cielo a quell’ennesimo appuntamento con lui, rubandolo ai suoi mille impegni e strappando le lancette all’orologio: aveva deciso che stavolta non avrebbe tirato i remi in barca, se lui non fosse stato più carino con lei, aprendole il suo cuore…ed invece, come sempre, lui era fuggito dinanzi all’assedio psicologico che sentiva nell’aria, al quale non aveva inteso arrendersi. “Perchè proprio con te che sei quello sbagliato il mio corpo s’arrende. Due pazzi, due bambini,che il mondo vuol tenere lontani, ancora innamorati come la prima volta, chi sara’ piu’ forte di noi due, chi piu’ solo sara’ e questa notte riaprira’ gli occhi nel buio.” Quella canzone ancora calzava a pennello, nella consapevolezza che davvero era solo il cielo a permettere quel prodigio: l’emozione che a mille schizzava adrenalina da ogni poro! Gli occhi ridenti, persi in un oceano di felicità senza tempo! Lui la conduceva ancora una volta, per quel sottile gioco del cuore che, arreso all’evidenza, non cessa di ricreare sempre il dubbio, per non perdere la certezza. Perchè, entrambi, ormai non ci provavano più a mettersi in dubbio: sapevano d’amarsi, anche se lei ancora si stupiva, mentre lui non cessava di guardarla divertito, su come reggesse quel feeling più forte dello stesso tempo e delle sue mille compressioni. Una parola o promessa di lui senza celia: lei non si sarebbe liberata di lui facilmente, ancora per tanto lo avrebbe avuto sul cammino! Questo le diceva lui, mentre lei tentava di storpiare il canto delle sirene, per persuaderlo ad esser più carino! Banale il tutto, commentò quando disfatta prese la sacca di camoscio, si rinfilò gli occhiali azzurri a specchio, uscendo dal bar avvelenata più dalla rabbia, di non poterlo avere come avrebbe voluto, che dalla stessa mattinata, che l’invitava al mare: un pio desiderio, d’andarci con lui, immediatamente stroncato dalla presa di posizione di lui, di dover correre…ai ripari, dietro il paravento lavorativo! Ancora una volta, lui l’aveva quasi ignorata, senza neanche complimentarla per il look o per altro…aghi di sofferenza le bucavano quella voglia di libertà, mentre un senso d’impotenza le accarezzava l’intramontabile signora della Bertè “Non sono una signora, una con tutte stelle nella vita, ma una per cui la guerra non è mai finita…”inevitabile inviargli un sms perplesso “la mia beltà stamane, ancora da te ignorata…mah!” Sotto una pioggia di sole, si sbarazzò dei brutti pensieri, della delusione che le rendeva amara la stessa cioccolata che stava divorando compensativa. Ore veloci, telefonate a getto continuo…prime tenebre serali. Doveva rincontrarlo per lavoro. Un fuggi fuggi nell’armadio stipatissimo: nessun abito le sembrava adatto a stupirlo, ormai era tanto che si vedevano! Puntò sulla femminilità, compensativa degli sbarazzini jeans mattutini…Folla, primi aghi di freddo…lui, sui primi lampioni vespertini: “Complimenti per il look…” le parafrasò senza celia, aveva incassato la lezione: la divorava con lo sguardo, mentre lei rimuoveva la rabbia mattutina, la voglia di spedirlo…ad un altro paese pubblicamente…l’attrazione fatale non li mollava! “Ancora innamorati…intanto il desiderio si accende…” la vita era magnifica, pensò lei, come quella serata primaverile, che le stava tuffando il cuore nella melassa come non mai: ma che strano, ancora dopo tanti anni così fatti l’uno per l’altro…ancora innamorati!!! Riacciuffò il suo cuore, mentre la biro correva veloce…sui fiumi di parole di lui…!Le tenebre della mattina col sole, la luna della sera, complice della sua felicità! Non potè non alzare gli occhi al cielo, col cuore dilatato di gioia e ringraziare Dio, che le donava d’esser così felice: davvero basta così poco, a volte, per non arrendersi mai alla tristezza, che recupera felicità quando meno attesa!!