Il Buddhismo e la superba adorazione dell’io, come Lucifero!
Rispondiamo all’affermazione, presente su vari siti, che tende a demonizzare l’Autorità della Chiesa e ad esaltare la divinità pagana del Buddha: “Buddha non dice “non fare questo, non fare quello”. Semplicemente ti dà indicazione di come ritrovare te stesso”. Domanda che nasce spontanea: e se in “me stesso” fossi un uomo poco affidabile? Cosa accadrebbe “ritrovando me stesso”? Cosa accadrebbe se ritrovassi un egoista? O un violento? O un impuro? O un bugiardo? O un codardo? Buddha non ha dogmi e imposizioni? Certo che ha dogmi e imposizioni! il dogma che “sé stessi” si è infallibili, quindi basta ritrovarci, e si è fatto bene. Certo, anche Hitler e Stalin hanno voluto seguire sé stessi ed i propri interessi. Se invece di trovare sé stessi come il fine, avessero voluto trovare sé stessi come “mezzi” per capire che siamo nulla e deboli, piccoli, e che perciò abbiamo bisogno della “vera vite” come dei “tralci”, e la vite è Cristo, non avrebbero fatto ciò che hanno fatto. In questo senso bisogna trovare sé stessi: ottenere la conoscenza di sé per vedere che siamo piccoli ed affidarci a Dio, in modo da non montarci la testa se, per Sua esclusiva grazia, facciamo un po’ di bene; se nel contempo non cadiamo in depressione se sbagliamo, dato che non ci meravigliamo e, conoscendoci che siamo nulla, non c’è un io ideale che si scontra con l’io reale limitato. Tutto ciò si chiama umiltà. Invece il buddhismo è proprio l’opposto: superbia; quell’altezzosità che crede di bastare a sé stessa, che crede di essere infallibile. Non ha dogmi il buddhismo, non ha imposizioni? Non crede nel dogma dell’infallibilità di Pietro, certo, ma crede nel dogma errato dell’infallibilità del sé stessi, proprio come faceva Lutero … i risultati si vedono: più di 30.000 sette sparpagliate e smarrite, con milioni di singoli “papi”, non certo santi. Pensa di poter fare il bene senza l’aiuto del Padre, e se lo fa, solo esteriormente perché è viziato dall’interesse dell’amor proprio, non facendolo per puro amore di Dio, lo attribuisce a sé stesso anziché alla grazia, ignorando che ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’Alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c’è variazione né ombra di cambiamento. Il nostro oscillare verso il male, invece, ci mostra di che pasta siamo e che il bene viene da Dio, immutabile nell’amore, dimostrato da Cristo sempre amante perfettamente e costantemente, nella gioia e nel dolore, fino all’ingiustizia, alla tortura, al martirio, alla Croce! Amore per tutti, anche per i carnefici. Al contrario il buddhista crede di poter illuminarsi da solo. Il peccato proprio di Lucifero, che non aveva corpo, ma aveva la superbia di credersi come Dio. Dice il Signore: Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita […] imparate da me, che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime […] non fatevi chiamare maestri perché uno solo è il vostro maestro, il Cristo. Dice il buddista: Il mio “io” è la luce, non ha bisogno di essere illuminato, mi illumino da solo, imparo da me stesso, sono io il maestro. Non avrà mai pace il buddhista, continuerà sempre a cercare, perché solo l’umiltà dà pace. La superbia tortura nella tensione del continuo sforzo sacrilego di volersi credere e vedere come Dio, come unico Dio illuminatore della propria vita.
Buddismo, come tutte le altre religioni, cerca di portare l’uomo a Dio. Dio creo l’uomo a sua immagine, il che vuol dire che ogni uomo e un piccolo dio, ed e questo che intende il buddismo, ed e esattamente cio che dice anche il Cristianesimo. Trovare se stessi, significa trovare il Dio che e in te, e una volta che ci riesci, ti ricordi chi sei e torni al tuo creatore. E cio che vuole Dio.
Ma non puoi tornare da Dio, Essere puro e perfetto, con dei difetti da comune umano. Devi imparare, perfezionarti, rinunciare ai desideri, pulire la tua anima. Per fare tutto questo non basta una vita, ed e per questo che entra in gioco la reincarnazione nel buddismo. Dio ci fa nascere ancora e ancora finche non impariamo. La reincarnazione spiega anche perche uno nasce povero o malato e un altro ricco, bello e sano. Un Dio giusto non permetterebbe differenze simili, perche siamo tutti i suoi figli, la reincarnazione quindi spiega le ingiustizie che il Cristianesimo non sa spiegare, dicendo soltanto che il male e presente nel mondo.