I signori della politica in Italia

Giuseppe Lembo

L’Italia della politica proprio non è per niente intenzionata a cambiare. Quelle tante facce incartapecorite di politici a vita, nessuno, ma proprio nessuno, riesce a smuoverle; a toglierle da posizioni di potere di lunga durata che, per godersi a vita benefici e privilegi, nessuno intende mollare. Ed ecco, per questa situazione che, ancora una volta, siamo di fronte ad un falso rinnovamento della vecchia politica italiana; un rinnovamento di sola facciata, sempre più nevrotico e bugiardo. La situazione della politica italiana è tutta racchiusa nelle parole del Gattopardo, attraverso le quali Tommaso Di Lampedusa, ci ha trasmesso una grande ed attuale verità “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Non solo aveva ragione allora l’autore del Gattopardo; siamo ad una verità profetica valida ancora e soprattutto oggi, osservando il mondo della politica del nostro Paese, così com’è; così come appare. Nel progetto di chi da lungo tempo, governa questo nostro sgangherato Paese, al primo posto c’è il gattopardo-pensiero. L’affannarsi affinché tutto cambi, ha come obiettivo di chi cerca il falso cambiamento, la forte e determinata volontà di non cambiare niente; ma proprio niente. E cosi, mentre appaiono e poi in fretta scompaiono sigle e nomi di partiti mangiasoldi, dal Nord al Sud del Paese, le facce dei politici-padroni, non cambiano mai. Restano al loro posto assolutamente ferme e quasi pietrificate a dettare con la furbizia di sempre, le regole del cambiamento, con l’intento di sempre che è quello di cambiare, per non cambiare niente. Si mette in discussione tutto, tranne il necessario ricambio dei potenti di sempre, assolutamente da rottamare, perché hanno fatto il loro tempo e vanno opportunamente sostituiti con le forze giovani della società civile, capaci di portare aria nuova e di dare risposte concrete al Paese morente, incessato com’è da un potere falsamente mutante, per poi non mutare assolutamente niente. Le trasformazioni di cui ha bisogno l’Italia devono essere trasformazioni vere e non solo di carta e/o di facciata; anche il rinnovamento deve essere vero e non solo a parole. L’Italia deve necessariamente cambiare; per cambiare nel profondo, deve mettere da parte gran parte della classe politica di sempre, responsabile dei tanti mali italiani. L’energia vitale, il senso del progredire e del vero progresso, dipendono interamente dal mondo della politica; un mondo che deve cambiare e spesso, per poi rigenerarsi e rigenerare la società che governa e che da protagonista deve saper sempre diffidare dei tanti “imbroglioni” della politica e dei politici di professione che parlano, anzi gridano tanto, per confondere la gente che li ascolta e non esprimono mai le idee necessarie ad affrontare i veri progetti di vita, spalancando concretamente le porte per il futuro dei propri governati. Le cose che da troppo lungo tempo succedono nel mondo politico del nostro Paese, sono cose di una gravità estrema; non possono assolutamente passare inosservate, altrimenti i ladri di futuro continueranno ad ingannare e tradire la gente di cui non gliene fotte niente; ma proprio niente. La politica-potere, così come si esprime, così come rappresentata dai politici a vita, per lunghi decenni in primo piano sulla scena, è lo specchio del familismo amorale del potere che, egoisticamente pensa solo a se stesso, ai propri privilegi, ai propri averi ed è assolutamente indifferente al bene comune. È questo l’atteso segnale del nuovo? È questa la strada da percorrere per raggiungere quel tanto atteso diritto al bene comune, così come nel desiderio umano del senso collettivo? Con quelle facce, quale mai potrà essere il rinnovamento possibile? Non c’è da sperare in albe nuove; non c’è da rivolgere il proprio sguardo oltre la siepe. Ovunque c’è il nulla e solo il nulla. Per evitare ulteriori e gravi mali individuali e collettivi (dal lavoro che non c’è alle povertà diffuse, dalla crisi dei valori al crescente vuoto esistenziale, dal senso di sfiducia e disperazione all’indifferenza di tutti per tutto, dalla solitudine al sempre più disperato individualismo, dal valore del possesso delle cose all’indifferenza per l’essere), è necessario liberare la scena dalle brutte ed inaffidabili facce dei politici di lungo corso. Bisogna rottamarli e con protagonismo ricercare nella società civile quelle risorse nuove, umane e di pensiero, per così cambiare e rinnovare l’Italia, un Paese ormai vecchio, un Paese senza futuro, un Paese del falso nuovo, un Paese in una trasformazione solo apparente e per niente reale, perché basata sul principio gattopardesco  del “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. È un principio assolutamente dannoso; è fortemente caro ai Gattopardi della politica, che da tempo governano, facendo male, tanto male all’Italia ed agli italiani. Per evitare che possano impunemente continuare a far male, bisogna metterli da parte; bisogna rottamarli ed affidarsi, senza privilegiare nuove caste e/o nuove forze egemoniche, ma le sole, vere espressioni umane, di pensiero e delle professioni della società civile; con i loro volti nuovi, con le loro energie ed i loro saperi, possono cambiare e quindi concretamente trasformare il nostro Paese, ormai prossimo al fallimento, con gravi problemi per tutti e soprattutto per i tanti che da sempre hanno silenziosamente subito l’opprimente, il violento e dannoso potere dei tanti forti; cari padri-padroni del mondo politico italiano grazie all’illuminante luce della ragione, tutti noi insieme, possiamo pensare al futuro; possiamo pensare ad un futuro nuovo, uscendo e per sempre, dal buio dell’incertezza politica e sociale che da troppo lungo tempo, è parte di noi; è parte di quell’Italia sempre più attonita e confusa e con l’Italia, è sempre più parte anche dell’Europa, usata ed abusata da banchieri e finanzieri assolutamente privi dell’umanità d’insieme per il bene dei popoli d’Europa. Con profondo senso di responsabilità umana e sociale bisogna riflettere e non fare più finta di niente; tanto è necessario se ci sta a cuore il nostro futuro; se ci sta a cuore la nostra democrazia, oggi in condizioni di grave rischio per la presenza di un governo tecnico che si nutre di uno stato burocratico, sempre più involuto su se stesso e scollato dalla realtà. Con linguaggi e messaggi sempre più sublimali, occulti e qualche volta anche falsamente magici, il potere ancora fa proselitismo, attecchendo soprattutto la dove c’è il buio e l’ignoranza; ma non solo in queste fasce di umanità, ma anche oltre, atterrendo gli “indifferenti” spaventati che, oggi, non riuscendo più a campare, nonostante tutto, sanno finalmente alzare la testa e gridare basta! basta! basta! La realpolitik, è sempre meno di moda; è ormai alla resa dei conti. Il cesarismo non è più e tanto amato dalla gente, perché assolutamente non necessario. È espressione di un potere politico e dei poteri forti visti sempre più da tanti italiani come fumo negli occhi; i politici di professione devono abbandonare la scena e con umana saggezza permettere che il bene comune trionfi e per sempre sul male diffuso, aiutando con la loro uscita di scena, i paladini della libertà a governare con forte carisma democratico, pensando soprattutto al bene comune, nel reciproco rispetto di tutti, così come vuole lo stare insieme di un popolo realmente democratico, capace di avvertire, come popolo vero, il bisogno di conoscenza, di sapere e di valori condivisi; tanto, per evitare nuove e pericolose forme di potere e l’insorgere di tiranni che, come sempre, sono pronti ad uccidere la democrazia e quindi la nobile e vera anima di ogni popolo della Terra.