Mercato San Severino: Poste e disservizi

Contro i disservizi causati dalle Poste Italiane interviene, ancora una volta, l’Amministrazione Comunale perché nonostante i recenti accordi intercorsi, perdurano i disagi presso l’Ufficio Postale del Capoluogo. Il Sindaco di Mercato S. Severino, Giovanni Romano richiama le Poste Italiane e in particolare gli uffici del capoluogo. “Non è accettabile il perdurare dell’incredibile disservizio che sta ancora paralizzando gran parte dei cittadini sanseverinesi del capoluogo – spiega il Sindaco. L’assunzione di impegni reciproci non sembra aver risolto il problema dell’insufficienza operativa e logistica dell’Ufficio del Capoluogo, infatti, continuano numerose le proteste dei cittadini, in particolar modo, da parte della già debole categoria degli anziani, costretti ad usufruire di un servizio caratterizzato dal sovraffollamento all’interno dei locali. Nell’era della privatizzazione e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo”. Giungono numerose al Comune le proteste dei cittadini in ordine al mancato recapito della corrispondenza; una consegna a singhiozzo che non copre l’intera settimana con comprensibili conseguenze per la scadenza delle bollette. Il disservizio è diventato una norma, tanto che l’Amministrazione Comunale ha segnalato ripetutamente agli organi preposti i disagi ricadenti sui residenti. “I disagi avvertiti dai cittadini” – rammenta già da mesi il sindaco Giovanni Romano -sono evidenti e sono stati da noi segnalati alle autorità preposte in svariate circostanze. L’Amministrazione Comunale, recependo l’insoddisfazione dei cittadini, chiedono a Poste Italiane l’eliminazione dei disagi che il disservizio sta creando ai cittadini e precisano che, in mancanza di un fattivo riscontro, gli interessi dei cittadini sanseverinesi saranno tutelati nelle sedi opportune”. Molti contribuenti, infatti, lamentano anche la ricezione tardiva dei tributi da pagare, che deriva dalla mancanza di un servizio efficiente che coinvolge l’intero indotto, compreso la consegna della posta presso le civili abitazioni.  Un meccanismo che innesca continue contestazioni cui seguono, inevitabilmente, gli immancabili ricorsi per il risarcimento dei danni economici subiti dalle famiglie.