Mercato San Severino: cultura in lutto per il decesso di Carmine Manzi

La nostra redazione porge il cordoglio ai familiari di Carmine Manzi, spentosi in mattinata, dopo lunga malattia. La camera ardente sarà allestita presso il Palazzo Vanvitelliano, sede del Comune di Mercato S. Severino, dalle ore 18:30 alle 21,00 di oggi e dalle ore 8:30 alle ore 16,00 di domani. I funerali saranno celebrati alle ore 17 di domani  presso la chiesa di S.Giovanni in Parco di Mercato S. Severino. Poeta, scrittore e giornalista, fondatore nel 1949 e ininterrottamente presidente dell’Accademia di Paestum, nata nell’immediato dopoguerra per contribuire allo sviluppo culturale del Mezzogiorno, alla promozione dell’arte, dell’archeologia e del giornalismo, che annovera tra i suoi co-fondatori Giulio Andreotti e Gaetano Quagliariello. Già insignito della Croce Lateranense, una delle più alte onorificenze della Città del Vaticano, e, per sette volte, del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, medaglia d’oro dei Benemeriti della Cultura e dell’Arte, Carmine Manzi ebbe nel 1992 la più alta onorificenza della Presidenza della Repubblica disposta dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro con la nomina a Cavaliere di Gran Croce. Fondatore e organizzatore del Premio Nazionale Paestum, giunto alla 53° edizione, Carmine Manzi è stato autore di decine di opere di poesia, narrativa e saggistica, alcune tradotte in francese, tedesco, spagnolo, greco e castellano. Manzi ha promosso i Convegni Romani dell’Accademia di Paestum che, fino agli inizi degli Anni 80, segnavano un momento di riflessione nella Capitale sui problemi della cultura del Mezzogiorno, con analisi e relatori di intellettuali delle più diverse esperienze culturali, da Arrigo Montani a Mario Pastore, a Mario Rivosecchi, a Maria Pia Fanfani, a Giuseppe Sotgiu, al cardinale Pietro Sfair. Intensa l’attività giornalistica di Carmine Manzi con la collaborazione a numerosi quotidiani anche stranieri. Per lunghi anni fu articolista del Mattino di Giovanni Ansaldo, del Corriere del Giorno di Taranto e autore di accattivanti feuilleton su Famiglia Cristiana In occasione del novantesimo compleanno, Carmine Manzi aveva ricevuto il primo “Sigillo” dell’Università degli Studi di Salerno e l’encomio solenne del Presidente Giorgio Napolitano. In quell’occasione furono raccolti saggi sulla sua attività letteraria con contributi di Avallone, Cacciatore, Cecchi, Del Basso, D’Episcopo, Granese, Mele, Negri, Reina e Tarro. Fu sindaco di Mercato San Severino dal 1953 al 1956. Il 28 gennaio scorso era stato premiato a Salerno dall’Associazione Giornalisti Salernitani e dall’Ordine dei Giornalisti della Campania per i suoi 50 anni di attività pubblicistica.

3 pensieri su “Mercato San Severino: cultura in lutto per il decesso di Carmine Manzi

  1. Già nei primi anni ’60 leggevo gli articoli di Camine Manzi scritti per Il Mattino diretto da Giovanni Ansando (lo vidi, era come un monumento, un giorno che, saltando una lezione all’Orientale dello storico Nino Cortese, portai una mia striscia su Piero Pasinati, il “bull dog” di Trieste allenatore della Salernitana, al direttore di Sport Sud Enrico Marcucci) e poi per altri quotidiani (provo a ricordare: Il Giornale di Napoli, la Città di Salerno).

    Gli scritti di Carmine Manzi sarebbero stati sempre presenti, di anno in anno, nel nome della cultura e del giornalismo.

    Quando, qualche anno fa, Manzi fu gratificato dell’ennesimo premio, ne disegnai il busto su una colonna dorica per Cronache Mezzogiorno. L’intellettuale e giornalista si fece dare il mio numero da Tommaso D’Angelo e volle esprimere il suo gradimento per la vignetta dedicatagli (non l’ho trovata tra le mie disordinate carte, altrimenti gliel’avrei nuovamente dedicata).

  2. Omaggio e ricordo affettuoso di un grande poeta che , con il suo immane fardello di esperienze poetiche e narratore lascia i suoi innumerevoli ammiratori “nel buio della notte)” . sono immensamente sconvolto perchè ne ero ammiratore infinito. I miei modesti quderni di “poeti e pittori del terzo millennio” hanno più volte ospitato poesie del caro Dr Comm. Carmne Manzi. Una figura conosciuta in italia e nell’intero mondo per i suoi valori culturali e di vastissima promozione. Anch’io ho ben conservato una sua splendida targa e titolo accademico, oltre alle sue tante pregiate corrispondenze postali che erano sempre grandi apprezzamenti per la mia modestissima collana di “poeti e pittori del terzo millennio”. mi fermo quì per riportare una delle sue splendide poesie che inserii sul N° 10 del 2002 della mia collana:

    Oggi è una giornata buia,
    non ho visto sorgere il sole,
    sta per prendere
    il sopravvento la disperazione.
    Non so più a chi rivolgermi
    a che cosa aggrapparmi,
    mi sento smarrito.
    Chiamo e nessuno mi ascolta,
    invoco e nessuno mi sente;
    cadono nel vuoto
    tutte le mie parole
    come pietre
    inghiottite dall’onda.

    Ma possibile?
    Che non s’accenda
    una stella nel cielo
    per me questa sera;
    che non fiorisca
    una rosa d’inverno
    nel mio giardino di rovi?

    Carmine Manzi ( dal libro “ La scala per il cielo)
    Tradotta in inglese da Alfredo Varriale

    Invocation
    Today is a dark day,
    I have not seen the sun to rise.
    desperation is about to take
    the upper hand.
    I don’t know anymore to whom I may turn
    of to what I may cling;
    I feel lost.
    I invoke and nobody listens to me ,
    I call and nobody hears to me;
    all my words they
    fall in the void
    as stones
    Swallowed by the wave.

    is it possible?
    That a star in the sky
    doesn’t ignite
    for me this evening;
    that a rose in the winter
    doesn’t bloom
    in my garden of bushes?

    (Con immane affettuosità, ricorderò sempre con affetto
    Il grande Carmine Manzi. Alfredo Varriale

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