Nocera Inferiore: 2011, elezioni da cancellare, si cambia Registro!

Rita Occidente Lupo

Anno 2011: da cancellare! Si cambia Registro. Il Pdl, così “stracciato” come s’intese dire a proposito della debacle che sembrava acuirsi di giorno in giorno, con la perdita dei “pezzi” dell’amministrazione Cirielli, scende in campo nel Comune dell’Agro capofila, per un’ascesa a Palazzo di Città con tanto di competenze politiche e professionali in campo. La corsa a tre, non senza fendenti: un po’ per quello spirito partigiano, che di solito costituisce la claque di chi si sente vittima delle cose o del sistema. Di chi vien immolato sull’altare dell’onestà intellettuale e morale, se l’ingiustizia viziata dalla forma o dalle circostanze infauste. A Nocera Inferiore, i rumors…fanno rumore! Anche se la campagna elettorale, sembra partire in punta di piedi, quasi tenendo un tono basso. Forse perchè Manlio Torquato, sindaco-lampo, a distanza d’un anno, si ritrova a dover allestire un apparato elettorale, pur non avendolo mai smontato! A dover rincorrere la prima poltrona comunale, a causa di chi optò per un commissariamento, piuttosto che per “un’anatra zoppa!” Illi dixerunt: i 15 consiglieri, capeggiati da Adriano Bellacosa, delfino del presidente provinciale Edmondo Cirielli, nel day after delle urne ballottate. Anche se con ampio margine di vittoria, l’assessore non riuscì a sfondare il muro che la coalizione centrista di Torquato, aveva stretto col Pd esangue di Ianniello. Bellacosa ritornò a fare il suo corso e recentemente rincardinato nell’assise di Palazzo Sant’Agostino. Un gran clamore sulla sconfitta azzurra in Agro, risuonava più che mai come fendente diretto a Cirielli, alla sua gestione del partito e della politica provinciale. Un gran chiacchierare, anche nell’esame del voto politico, quando furono i numeri a dettar legge. Quando Torquato si ritrovò in una città imbandierata, ma già listata dal dissenso. Ben poca cosa, le alleanze strategiche, che al tavolo delle trattative, non poterono impedire che venisse cancellata la “farsa”, perchè così apaprve, delle urne! Alla quale, le molte astensioni del ballottaggio, diedero da riflettere. Ora, un nuovo capitolo, con una marcia diversa. E sotto un cielo diverso. Con venti che spifferano ovunque, in un Agro che registra lo scandalo paganese, il processo Gambino, il caos dell’amministrazione di Sant’Alfonso sciolta. Nocera, pupilla di un Agro che da tempo, andrebbe orgoglioso d’affrancarla nell’autonomia provinciale, di vederla terra non solo di reperti archeologici e di Santi, ma anche di specchiate virtù morali, fa la sua scelta partendo dalla realtà professionale. Tre candididati: Cremone, Iannello e Torquato, che ricoprono ruoli lavorativi ampiamente rispettabili. Cremone, affidandosi a liste civiche, in campo coraggiosamente altero, sapendo che la sua politica, non dell’ultim’ora. Non prestato alla politica clientelare nè apparentato dagli opportunismi campanilistici, già avvezzo ad urne e copiosi consensi, non temendo di apparire in un rapporto diretto coi cittadini, nella stimabilità d’un impegno. Uno dei tanti segnali concreti per riassettare la città? La rinuncia all’indennità sindacale, per favorire le scheletriche casse comunali, a vantaggio delle politiche sociali! Per Cremone, che non conosce battute d’arresto nella professione sanitaria, l’impegno civico una milizia, come quella che transita per il suo tavolo operatorio oncologico: una politica di fatti, non di chiacchiere, come nel suo carattere, schivo di salamelecchi, amante non d’asettici rapporti…che non gestisce neanche in corsia! Sabato 27 marzo, taglio del nastro del suo comitato elettorale in Via Barbarulo a Nocera, per una corsa che di giorno in giorno riscuote sempre più consensi!