Maiori: al premio Roberto Rossellini Sandro Dionisio e Roan Johnson

Prosegue il 16 marzo con “La volpe a tre zampe” di Sandro Dionisio (90’ 2002 Auditorium “L’incontro” Scuole medie ore 10,30) la kermesse rosselliniana. Sarà lo stesso regista napoletano, già aiuto regista di Mario Martone e collaboratore di Gianni Amelio e Francesco Rosi, a raccontare il suo film. Tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Costa il primo lungometraggio di Dionisio è un ritratto dolce amaro dei sogni dell’adolescenza, che oscilla con garbo tra realismo e lirismo. Il film ambientato a Napoli, nel 1956, in una città che più delle altre vive sospesa fra tracce di guerra e speranze di un futuro diverso, fissa, in un’unica infinita istantanea, un significativo frammento di vita del piccolo Vittorio. Grande appassionato di cinema, il ragazzo (interpretato dal debuttante Alberto Nolano) impara suo malgrado a confrontarsi con la crudeltà di una realtà che lascia poco spazio ai sogni e alla poesia. Sfollato con la famiglia in un campo profughi, appena undicenne, precipita nel mondo estraneo e ostile di una baraccopoli, quella della Canzanella, a Napoli. In questo luogo avviene l’incontro con una donna fragile e sensuale (Miranda Otto), la moglie di un generale americano che il bambino crede Susan Hayward e che lo porterà ad affrontare la vita reale con nuova consapevolezza e senso di appartenenza. “Vittorio, il protagonista – nella descrizione che ne traccia il regista Sandro Dionisio – si trova a combattere con la miseria e con la consapevolezza precoce della propria identità. Intorno a lui c’è il mondo intero che si agita: la guerra è finita e la gente cerca di ritrovare la gioia di vivere. Scopre che per diventare adulti bisogna rinunciare a una parte di sé, come la volpe della favola che, per liberarsi dalla tagliola, si rosicchia la zampa fino ad amputarla”. Molto atteso al premio Roan Johnson  con il film “I primi della lista”, ( 2011 85’ Palatenda Porto ore 18.00), per il legame affettivo che lega il giovane regista alla manifestazione in quanto già autore finalista e vincitore di un  cortometraggio (The Jimmy Billotta show) realizzato nella II edizione (2011) del premio Rossellini.  Johnson torna a Maiori da regista “adulto” con un film di successo. I primi della lista racconta di una storia vera, successa il 1 giugno 1970. Dopo le manifestazioni degli studenti e gli scioperi, l’Italia è a un bivio: da un lato ci sono ancora l’ingenuità e i sogni sinceri della stagione del ‘68 dall’altra sta iniziando una lotta interna sempre più cruenta. A Pisa, nell’ambiente del movimento studentesco, arriva la notizia che sta per scattare un colpo di stato come quello dei colonnelli in Grecia del ‘67. “Dormite fuori casa per tre, quattro notti. Se fanno il putsch vi vengono a prendere a casa uno per uno.” È questo l’ordine per tutti i ragazzi più esposti. Tra loro c’è anche Pino Masi, un cantautore che ha fondato da poco il Canzoniere Pisano e fa concerti davanti a migliaia di ragazzi. Ha scritto le canzoni di lotta più famose, dalla Ballata del Pinelli all’inno di Lotta Continua. Ma è anche una persona con un’infanzia difficile, istintivamente diffidente, e quella notizia lo agita molto. Quel giorno nella sua soffitta ci sono due liceali: Renzo Lulli e Fabio Gismondi. Hanno appena vent’anni e sognano di suonare con Pino Masi che per loro è un mito, un leader indiscusso. Quando li prende da parte e gli spiega che devono andare fuori città per evitare pericoli, accettano. “Prendiamo la macchina del Lulli e si va verso il confine. Se il golpe non c’è, s’è fatta una gita.” Se invece accade il peggio, andranno in esilio e da lì diventeranno degli Inti Illimani ante litteram: gireranno il mondo con le loro canzoni per fare luce sulle ingiustizie in Italia. A chiudere la manifestazione sarà la serata di gala (17 marzo ore 19.00 Palatenda Porto turistico) con la consegna del premio Roberto Rossellini.