Rimborsi Iva sulla tassa dei rifiuti, Federconsumatori Salerno

La Cassazione con una sentenza depositata l’8 marzo scorso ha sentenziato che la Tia1, così come la Tia2 o la Tarsu, è un tributo e non un’entrata patrimoniale, come sostenuto erroneamente dall’Agenzia delle Entrate e, quindi, non assoggettabile all’Iva. Dunque tassa e non tariffa. La concomitante notizia del rimborso del 10%, equiparato in media a 520 euro per famiglia e 4250 euro per impresa, diramata dagli organi di informazione ha scatenato la corsa dei contribuenti per richiedere il modulo Irt da compilare entro il 30 marzo. “Notizia imprecisa che ha portato numerosissimi consumatori a rivolgersi a noi per chiarimenti – afferma Peppe Sorrentino, presidente salernitano di Federconsumatori -. In realtà si tratta di un numero molto esiguo di Comuni che provvederanno al rimborso: solo sei in tutta la regione sugli oltre 550. Un’informazione generica che sul territorio campano, e in primis salernitano, ha una rilevanza quasi nulla dal momento che soltanto lo 0,8% dei Comuni ha adottato la Tia, il resto è rimasto alla vecchia Tarsu. Se quest’ultima ha creato problemi ai cittadini perché viene pagata in base alle dimensioni dell’immobile e non all’effettiva produzione di rifiuti, tuttavia non ha comportato l’imposizione dell’Iva. Quindi in questi Comuni poiché l’Iva non è mai stata addebitata, nulla potrà essere preteso in restituzione a tale titolo”. “Purtroppo – continua Sorrentino – il ricorso al rimborso dell’Iva continua ormai da tre anni, dal luglio 2009 quando una sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che la Tia è una variante della Tarsu, da cui l’inesigibilità dell’Iva. Come Federconsumatori avevamo già messo a disposizione i modelli con i quali si diffidavano i pochi Comuni in questione a restituire l’Iva, da oggi sul nostro sito è disponibile la versione aggiornata del modello con l’ultimo pronunciamento della Cassazione”.