8 marzo auguri alle Sante!

Carlo Di Pietro

Con il presente articolo non voglio assolutamente esprimere giudizi o condannare nessuno, non è mio compito farlo. E’ mia intenzione, riportando Scrittura ed estrapolati tratti dal Catechismo, suscitare contrizione e pentimento in chi, leggendo, dovesse rendersi contro di trovarsi in errore. L’articolo va inteso secondo lo spirito della fraterna correzione, in stretto senso missionario.  Breve storia della festa dell’8 marzo: “La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.  Nel settembre del 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un’idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e di Teresa Mattei.Nei primi anni Cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell’Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico». Nel 1959 le parlamentari Pina Palumbo, Luisa Balboni e Giuliana Nenni presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l’iniziativa cadde nel vuoto. Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell’opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista. L’8 marzo 1972 la manifestazione della giornata della donna si tenne a Roma in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò anche l’attrice americana Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di manifestanti inalberavano cartelli con scritte inconsuete e «scandalose»: «Legalizzazione dell’aborto», «Liberazione omosessuale», «Matrimonio = prostituzione legalizzata», e veniva fatto circolare un volantino che chiedeva che non fossero «lo Stato e la Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l’intero processo della maternità». Quelle scritte sembrarono intollerabili, perché la polizia caricò, manganellò e disperse le manifestanti. Il 1975 fu designato come “Anno Internazionale delle Donne” dalle Nazioni Unite e l’8 marzo le organizzazioni femminili celebrarono in tutto il mondo proprio la giornata internazionale della donna, con manifestazioni che onoravano gli avanzamenti della donna e ricordavano la necessità di una continua vigilanza per assicurare che la loro uguaglianza fosse ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita civile. A partire da quell’anno anche le Nazioni Unite riconobbero nell’8 marzo la giornata dedicata alla donna. Due anni dopo, nel dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione proclamando una «giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace internazionale» da osservare dagli stati membri in un qualsiasi giorno dell’anno, in accordo con le tradizioni storiche e nazionali di ogni stato. Adottando questa risoluzione, l’Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese”. [Citazione tratta da Wikipedia]. Dice il Signore:  “Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion e procedono a collo teso, ammiccando con gli occhi, e camminano a piccoli passi facendo tintinnare gli anelli ai piedi, perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà le loro tempie. In quel giorno il Signore toglierà l’ornamento di fibbie, fermagli e lunette, orecchini, braccialetti, veli, bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti,  anelli, pendenti al naso,  vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, specchi, tuniche, cappelli e vestaglie.  Invece di profumo ci sarà marciume, invece di cintura una corda, invece di ricci calvizie, invece di vesti eleganti uno stretto sacco, invece di bellezza bruciatura” (Is 3, 16-24). Non vorrei peccare di misoginia, ci mancherebbe, però è importante precisare che, tanto degrado che oggiAggiungi un appuntamento per oggi ci attanaglia, sicuramente è dovuto alla disgregazione dei nuclei familiari e della Famiglia intesa come Sacra. Tutto questo perché accade? Abbiamo mai provato ad analizzare l’evoluzione delle comunità familiari negli anni, anche solo facendo riferimento ai nostri nonni e genitori? La Bibbia, ovviamente, ci fornisce tutte le risposte e, anche in questo caso, cercherò di riportare i versi più significativi del nostro Testo Sacro, in sinergia con la dottrina contenuta nel Catechismo della Chiesa Cattolica. “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro:Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra” (Gen 1, 27-28); “Poi il Signore Dio disse: Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile. Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta. Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna” (Gen 2, 18-25); “Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: E’ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?. Rispose la donna al serpente: Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Ma il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male. Allora la donna vide chel’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi” (Gen 3, 1-7); “Ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: Dove sei? Rispose: Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto. Riprese: Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?. Rispose l’uomo: La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato. Il Signore Dio disse alla donna: Che hai fatto?. Rispose la donna: Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato” (Gen 3, 9-13); “Alla donna disse: Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà” (Gen, 3, 16); Sicuramente i primi capitoli della Genesi sono sconcertanti e, chi crede realmente nella Parola di Dio, non può che rimanere colpito dall’attualità di quanto vi è scritto. Già all’origine dei tempi, il Maligno individuò nella donna l’essere maggiormente influenzabile e, con uno stratagemma figurativo, ma appetibile, riuscì a condizionarla. L’uomo, dal canto suo, cedette alla prima tentazione che la donna gli presentò e, la Scrittura insegna, purtroppo entrambi si resero conto di essere nudi, concretizzarono il loro errore, deludendo Dio e le Creature Celesti. L’uomo, che poi divenne Adamo e la donna, che prese il nome di Eva, in quanto madre di tutti gli uomini, rappresenta esattamente ciò che accadde nel Paradiso Terrestre e, da allora, sono passati migliaia di anni, tuttavia poco è cambiato. Saranno mutati gli scenari, le situazioni, i contesti, ma la tendenza della donna a peccare, a cedere alle tentazioni di Satana, e quindi del mondo, è rimasta invariata. Anche l’uomo, nei secoli, è rimasto e rimarrà sempre soggetto all’attrazione ed alla persuasione che la donna suscita in lui e, esattamente in questo contesto, il Creato giunge fino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna che l ‘uomo e la donna sono creati e voluti da Dio: in una perfetta uguaglianza per un verso, in quanto esseri umani e nel loro reciproco essere di maschio e di femmina. L’uomo e la donna sono, con una identica dignità, “a immagine di Dio”. Nel loro “essere uomo” ed “essere donna”, riflettono la sapienza e la bontà del Creatore. Dati vita unitamente, l’uomo e la donna sono voluti da Dio l’uno per l’altro. La Parola di Dio ce lo lascia intendere attraverso svariati passi del Testo Sacro. “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile” ( Gen 2,18 ). La donna che Dio “plasma” con la costola tolta all’uomo e che conduce all’uomo, strappa all’uomo un grido d’ammirazione, un’esclamazione d’amore e di comunione: “Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa” ( Gen 2,23 ). L’uomo scopre la donna come un altro “io”, della stessa umanità. L’uomo e la donna sono creati “l’uno per l’altro”. Nel matrimonio, Dio li unisce in modo che, formando “una sola carne” ( Gen 2,24 ), possano trasmettere la vita umana: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra”( Gen 1,28) Trasmettendo ai loro figli la vita umana, l’uomo e la donna, come sposi e genitori, cooperano in un modo unico all’opera del Creatore. [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50] Nel progetto di Dio, l’uomo e la donna sono chiamati a “dominare” la terra [Cf Gen 1,28 ] come “amministratori” di Dio. Questa sovranità non deve essere un dominio arbitrario e distruttivo. A immagine del Creatore, “che ama tutte le cose esistenti” ( Sap 11,24 ), l’uomo e la donna sono invitati a partecipare alla Provvidenza divina verso le altre creature. Da qui la loro responsabilità nei confronti del mondo che Dio ha loro assegnato. Purtroppo, dopo il peccato commesso dai nostri progenitori Adamo ed Eva, il diavolo ha acquisito un certo dominio sull’uomo, benché questi rimanga libero. Il peccato originale comporta “la schiavitù sotto il dominio di colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo” [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1510-1516]. “Ignorare che l’uomo ha una natura ferita, incline al male, è causa di gravi errori nel campo dell’educazione, della politica, dell’azione sociale” [Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 25] e dei costumi.I frutti del peccato originale e di tutti i peccati personali degli uomini e delle donne conferiscono al mondo un requisito peccaminoso, che può essere precisato con l’espressione di san Giovanni: “il peccato del mondo” ( Gv 1,29 ). Con questa rivelazione viene anche dimostrata l’influenza negativa esercitata sulle persone dalle circostanze comunitarie e dalle compagini sociali che sono frutto dei peccati degli uomini. La drammatica condizione del mondo che “giace” tutto “sotto il potere del maligno” ( 1Gv 5,19 ), [Cf 1Pt 5,8 ] fa della vita dell’uomo una lotta:“Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall’origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l’uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della grazia di Dio” (Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 37). OggiAggiungi un appuntamento per oggi vi è un movimento molto avanzato che favorisce gli pseudo diritti della donna, movimento che non è affatto aderente alla fede cristiana, anzi è sovversivo e radicalmente rivoluzionario nel senso più malvagio ed anticristiano; la conseguenza di una sua eventuale affermazione sarebbe quella di abbattere una delle più grandi barriere che ancora resiste alla piena dell’empietà che dovrà sommergere la cristianità nella iniquità e nella bestemmia. Il posto che la donna occupa nella famiglia cristiana è simbolo divinamente spiegato di un mistero celeste, quello in relazione al rapporto tra la Chiesa ed il Signore. Satana si impegna a cancellare questa testimonianza e stimola la donna a lottare per la sua uguaglianza all’uomo facendole affermare: “Io e l’uomo siamo uguali”, “Egli è un usurpatore e tiranno ed il suo diritto a governare la famiglia e lo stato è solo una pretesa: nel nostro rapporto con l’uomo non v’è immagine alcuna di Cristo e della Chiesa”. È questo il carattere anticristiano dei movimenti femministi che dovrebbe farci stare in guardia. Siamo chiamati a contrastare non qualche buona riforma a favore della donna né tantomeno una sua generica emancipazione, ma tutto ciò che è contro al principio fondamentale per cui il marito è il capo della donna come Cristo è il Capo della Chiesa. È da lottarsi il principio di totale indipendenza che la donna pretende avere nei confronti dell’uomo, principio che è sovversivo in seno alla cristianità, come nella società comune, e che è in contraddizione all’insegnamento di Cristo ed alla rivelazione che se ne ha nel mistero della Incarnazione. La donna pecca nell’affermare la sua uguaglianza all’uomo, ma pecca maggiormente l’uomo quando offre il suo assenso, poiché significa che abdica alla sua funzione di governo ricevuta da Dio. La donna faccia la donna e l’uomo sia in grado di fare l’uomo, onorando entrambi i compiti che dio ha loro (noi) affidato. 8 marzo, tanti auguri alle donne sante e altrettante preghiere di guarigione per le peccatrici ..  

 

 

5 pensieri su “8 marzo auguri alle Sante!

  1. Suvvia, che di giudizi espliciti ed impliciti lei ci delizia… Ci risparmi il “vecchio Testamento”: c’è davvero poco di buono per una corretta e buona morale. Meglio limitarsi al Nuovo. Ma lo sa che l’otto marzo è anche una sacrosanta rivalsa contro la misoginia delle cosiddette “religioni monoteiste”? In primis la sua?

  2. Egregio Carlo Di Pietro, come ho già scritto in un altro intervento, la data dell’08 Marzo è stata presa a pretesto ed in maniera strumentale in quanto questa DATA è solo il ricordo della celebrazione del X° congresso SOVIETICO CELEBRATO IL 8 MARZA DEL 1921.
    In quel congresso si parlò dell’ “emancipazione” della donna e si ebbe a dire che “la donna non doveva allevare i propri figli, poichè si doveva differenziare dalle cagne: solo le cagne allevano i propri figli.”
    Quindi egregio sig. Carlo, l’ 8 Marzo è solo il ricordo di evento COMUNISTA ed è esclusivamente contro ogni forma di FEMMIMILITA’ CHE POSSA LIBERARE VERAMENTE L”L’ALTRA METà DEL CIELO”.
    In bocca al lupo

  3. Io amo le donne, amo le mie figlie, amo mia moglie…………e trovo sciocco chi si lascia strumentalizzare da chi nella sua storia ha approfittando dell’ignoranza e la cattiveria della gente per fare le proprie fortune…..i comunisti e i libertari che vorrebbero annullare duemila anni di civiltà per riportare alla legge della giungla “l’uomo” come sta accadendo nei “paesi scandinavi”.
    A te ..cara …amica…..
    in bocca al lupo

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