Salire su un traliccio

Angelo Cennamo

A Luca Abbà, il leader dei No Tav rimasto fulminato dopo essersi arrampicato su un traliccio dell’alta tensione, vogliamo augurare di guarire in fretta e di uscire quanto prima dal tragico tunnel dell’incoscienza, che è certamente più doloroso ed angosciante di quello scavato in Val di Susa e per il quale lui e i suoi amici hanno inscenato una guerra assurda e pericolosa. Auguriamo a Luca di guarire perchè la vita umana, qualunque essa sia, è un bene troppo prezioso per essere sprecato in operazioni dimostrative scomposte ed inutili come la sua. Luca è un ragazzo, anzi un uomo di 37 anni che si guadagna da vivere con poco, facendo a volte l’agricoltore a volte il giardiniere. Prima di salire su quel traliccio, ha detto ai suoi compagni che l’amore per la propria terra lo avrebbe spinto a difenderla fino in fondo dalle mani avide degli speculatori. Chi siano questi speculatori non è dato saperlo. Probabilmente Luca si riferiva allo Stato e alle sue propaggini istituzionali : la politica, la polizia, contro le quali l’imprudente valsusino ha già avuto modo di scontrarsi in altre circostanze. Battersi per dei nobili ideali, come la libertà e la democrazia, è sempre una scelta meritoria, una testimonianza virtuosa da emulare ed elogiare. La storia di questo Paese, del resto, è ricca di pagine eroiche e di personaggi straordinari che hanno compiuto imprese memorabili. Basti ricordare i moti risorgimentali e la spedizione dei mille che abbiamo celebrato ultimamente, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. O il sacrificio umano di numerosi carabinieri e di magistrati rimasti schiacciati dalla violenza del crimine organizzato e del terrorismo. Salire, però, su un traliccio dell’Enel e mettere a repentaglio la propria vita perchè qualcuno, a torto o a ragione, sta scavando un tunnel in una montagna, francamente, ha poco a che vedere con l’eroismo e con la storia. La scalata di Abbà, quindi, non va giudicata come un gesto epico, ma come un atto sconclusionato, folle ed illegale. Un grave errore che poteva e doveva essere evitato, da lui stesso, innanzitutto, ma anche dai suoi amici e dai colleghi del movimento. Per quale motivo Luca non è stato fermato? E perchè coloro che, colpevolmente, non gli hanno spiegato che non si può rischiare la vita ( la propria e quella degli altri) per impedire la costruzione di una linea ferroviaria, oggi hanno la sfacciataggine di capovolgere il senso della realtà e di accusare chi per quel tragico incidente non ha nessuna colpa o responsabilità? Intorno alla Tav si è creato un clima di ingiustificata esasperazione, è evidente. L’impressione è che la vicenda della Val di Susa sia diventata solo un pretesto per scaricare sull’alta velocità rabbia e frustrazioni alimentate in altri contesti : il mercato del lavoro, una certa idea di welfare che questo governo, come quello precedente, sembra voler rimettere in discussione, ed un pacifismo ideologizzato che non stenta ad affievolirsi. A fare le spese di questa scalmanata insofferenza sono in tanti : in primo luogo, i  numerosi valsusini che la Tav la vogliono, ma anche poliziotti e carabinieri irrisi ed insultati da giovani spacconi, disadattati o peggio falliti nella loro utopica ed antistorica visione del mondo, magistrati censurati e minacciati per aver scritto libri scomodi e poco riguardosi nei confronti degli irriducibili contestatori, cittadini comuni che subiscono occupazioni di strade, autostrade e stazioni ferroviarie. Ma, come dicevo, ciò che sta accadendo in Val di Susa è qualcosa che va ben oltre l’alta velocità e l’ecologismo reazionario. Esiste, infatti, un filo sottile che lega il movimento No Tav ad altri gruppi rivoluzionari ed anarchici di questo Paese, ed è una certa avversione per il progresso economico, una reiterata idiosincrasia per il capitalismo ed il libero mercato, rinfocolata ed esasperata dalla crisi di questi anni. Ma soprattutto la convinzione, assecondata dai soliti cattivi maestri della sinistra più radical chic, che le proprie idee siano sempre ed indiscutibilmente migliori di quelle degli altri. Luca Abbà è solo l’ultima vittima di questa folle arroganza. Speriamo almeno che il suo inutile sacrificio possa servire da lezione a chi, sopraffatto da falsi miti e da ideali confusi e fraintesi, ha perduto il senso della proporzione ed ignorato il valore della democrazia.

 

5 pensieri su “Salire su un traliccio

  1. @Angelo:

    premetto che sono contrario al tunnel della Torino-Lione ma non già, come dice gente come Polito, perché sono contrario al progresso, ma in quanto l’opera è delle più inutili che si siano mai pensate, anche peggio del ponte sullo stretto (che a confronto mi pare una cosa utilissima).

    Per ragioni di lavoro ho alloggiato a casa di un collega e fatto il pendolare tra un comune vesuviano e Napoli in Circumvesuviana: stretto come una sardina in scatola, mi sono reso conto che in Italia si vogliono fare cose nuove senza pensare di migliorare o aggiustare le vecchie e senza puntare anche su altre zone che avrebbero necessità di svilupparsi molto più di Torino e dintorni (che comunque dall’opera non si sa cosa ne ricaveranno). E’ incredibile che la Circumvesuviana -che mi dicono movimenti 300000 persone (e c’è da crederci)- non abbia ruote a sufficienza (!) per le sue carrozze e sia costretta ad accorciare i treni e a ridurre il numero delle corse, mentre questi spendono miliardi di euro per un’opera che non c’è più un solo studio disposto a dire che serva a qualcosa (a parte arricchire gente che fa movimento terra…)…

    Abbiamo un paese con un dissesto idrogeologico sconosciuto ad altri paesi e aspettiamo due gocce di pioggia per far succedere una tragedia (vedi Genova, vedi Sarno e tante altre storie del genere). Siamo governati da persone che trovano intelligente mettere una discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio o in quello del Cilento. Ma tutto questo in nome di cosa? Le persone, la loro sicurezza e la loro felicità vengono prima di tutto: le opere devono essere fatte ma devono essere il più possibile sostenibili.

    Io personalmente trovo estreme certe manifestazioni (che tu giustamente condanni dal tuo punto di vista, per carità rispettabilissimo), ma non è che le popolazioni abbiano tutti i torti sempre e comunque. In Francia esiste per lo meno una pre-contrattazione che riduce dell’80% i conflitti, grazie alla partecipazione e alle idee di chi vive i luoghi in cui si realizzeranno le opere. Qui invece abbiamo lo stato che manda i poliziotti a scontrarsi coi manifestanti: è una cosa stupida.

    http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_04/sei-mesi-di-consultazioni-sui-progetti-fiorenza-sarzanini_036e0c10-65cf-11e1-be51-f4b5d3e60e3d.shtml

  2. Solo una metà della popolazione della Val di Susa è contraria alla Tav. L’altra metà la vuole, ma ha paura di dirlo perchè viene minacciata dai contestatori. Alcuni sindaci ed albergatori del posto ( che per colpa di questa guerra assurda stanno perdendo un sacco di soldi) vanno in giro sotto scorta.
    Della Tav si è discusso per mesi, anzi per anni. Poi si è deciso per il sì. Stop. Non si può andare avanti all’infinito. Io sono favorevole alle centrali nucleari, ma non vado sui tralicci perchè il referendum le ha bocciate.
    Tutte le altre opere che hai citato vanno fatte. Ma non c’è incompatibilità tra le une e le altre.

  3. @Angelo:

    tutto quello che vuoi, ma non si tratta di un’opera prioritaria: se non la fai non cambia la vita né a noi, né ai francesi. Capisco che sia stata decisa, per carità, ci sarà dietro certamente tutto un iter, una burocrazia, dei progetti, degli accordi, ma è un’opera che non so se con un referendum rimarrebbe in piedi perché è qualcosa che non risponde ad una necessità oggettiva, è calata dall’alto ed i suoi sostenitori si trovano tra qualche partito (ben distribuito tra governo, maggioranza e opposizione “relative”), qualche bella persona del movimento terra, qualcuno che pensa che ci si possa fare direttamente dei soldi (in maniera pulita, intendo) e pochi altri. Insomma, concedimi di dubitare del fatto che questa sia un’opera cara a tutti gli italiani: se non la si fa nessuno si straccia le vesti. 🙂

    Bada: non appoggio (nei modi) il ragazzo del traliccio, né altri contestatori più o meno violenti (sono molto lontano da tutto questo). Trovo solo l’opera uno spreco di soldi inaudito e sono certo che le opere che ho citato non saranno fatte mai e questo mi fa un po’ rabbia.

  4. luca abbà non ha fatto male a nessuno. è un non violento che ha usato se stesso, estrema e unica risorsa per i nonviolenti, per difendere una sua idea-ideale: rispettare l’ambiente e dire sempre la verità.
    le tue opinioni sono giuste e le rispetto ma, l’articolo e le tue risposte, spesso propini informazioni faziose solo per tenere il punto.
    è ora di dire che le pochissime manifestazioni di violenza non vanno difese ma nemmeno amplificate a piacimento e sorvolare sulle problematiche della tav: inquinamento, rapporto costo/ricavi, superficialità, infiltrazioni mafiose etcc.. è un peccato grandissimo che offende te stesso e i tuoi lettori.
    con questo ti voglio dire di portare avanti le tue idee senza però dare il solito commento da salotto destroso che legge libero, il giornale e va in vacanza a cortina.
    prima informazione il fronte fino ad un anno fa compattissimo si è rotto ma, comunque, la maggioranza dei comuni della val di susa è contro la tav, altrettanto dicasi della popolazione ed è una cosa così evidente che nemmeno un referendum hanno tentato.
    solo un piccola parte di albergatori denuncia il calo delle prenotazioni e sono sempre una minoranza.
    infine io sono per due cose un confronto serio (perchè vedi anche i tecnici alcuni sono pro ed altri sono contro, c’è chi parla di probabile fuga radioattiva ed ancora non è stato confutato)e mantenimento dell’ordine e della legalità da chi è deputato a questo.
    tutto il resto credimi sono solo diversivi poco seri di chi invece di convincere con i fatti si aggrappa a tutto anche ad un uomo libero che non ha fatto male a nessuno tranne che a se stesso, che dire da chi si è bevuto il ponte sullo stretto c’è da aspettarsi di tutto anche sostenere che Gesù Cristo è morto dal freddo, appunto!

  5. Chi è favorevole alla Tav non è affatto una minoranza : almeno la metà dei valsusini la vuole, ma non si espone perchè viene minacciata( c’è gente che va in giro scortata). E poi la Tav non riguarda solo gli abitanti di quella zona, ma tutti gli taliani, se permetti.
    Caro Michele, i miei ragionamenti non sono destrosi : il Pd è favorevole alla Tav. O puoi smentirmi?
    Salire su un taliccio dell’alta tensione è un atto illegale. Se mi chiedi di difendere l’illegalità, non ci sto.

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