Roccadaspide: Auricchio, fornitura sistema monitoraggio per anestesia per le sale operatorie P.O.

 Nel lontano 2004 il primario del Reparto di Rianimazione del P.O. di Roccadaspide – dott. Mollo – chiedeva al Direttore Sanitario dello stesso presidio la sostituzione dei monitor delle sale operatorie, obsoleti e inadeguati, al fine di scongiurare rischi di sospensione delle attività (nota prot. n. 6082/DS del 27/09/2004). In data 19/08/2005, con nota prot. 2674/DS, lo stesso Dott. Mollo reiterava la richiesta, stante l’inerzia riscontrata. Successivamente, a far data dal mese di giugno del 2006, sono seguite numerosissime note, molte delle quali a mia firma ed anche dure, indirizzate al D.S. – dr. Adriano De Vita – con cui si segnalavano appunto le inadeguatezze dei monitor e si sollecitava l’acquisto di nuovi. Si giungeva così all’anno 2010, precisamente il 26/03/2010, allorquando l’ASL Salerno, con deliberazione n. 597, preso atto della situazione di emergenza e della necessità, indiceva una procedura ristretta ed accelerata, stante appunto l’urgenza, per l’acquisto dei nuovi monitor, impegnando a tal fine la somma di Euro 60.000,00. Tuttavia, nonostante l’impegno di spesa e la deliberazione di acquisto, a causa di inspiegabili ritardi nella procedura di gara, si determinava una sospensione degli interventi di chirurgia presso il P.O. di Roccadaspide. In data 16 luglio 2010, con verbale n. 4, la commissione di gara aggiudicava provvisoriamente alla ditta Burke & Burke la fornitura di numero 4 monitor multiparametrici mod. A6 e di n. 4 Tof Watch per un importo complessivo di 31.200,00 euro. Nelle more del perfezionamento dell’aggiudicazione, al fine di assicurare la ripresa degli interventi di chirurgia, come detto sospesi, richiedevo personalmente ed espressamente alla ditta incaricata della fornitura di consegnare numero due monitor in uso demo gratuito, al fine di assicurare la ripresa degli interventi, cosa che effettivamente la ditta faceva, così risolvendosi solo in parte la problematica. Nei primi giorni del mese di luglio del 2011 la vicenda veniva sottoposta alla Sua attenzione e, devo riconoscere, immediatamente, in data 06/07/2011, con Sua deliberazione (n. 647), veniva disposta l’aggiudicazione definitiva della fornitura alla ditta Burke & Burke, ed anche giustamente censurata e stigmatizzata una pratica amministrativa imprecisa e negligente, causa di problemi e danni di diversa natura, sia per i pazienti che per l’immagine dell’Azienda. Aggiudicata, quindi, definitivamente la fornitura, nel mese di novembre del 2011 la ditta incaricata consegnava solo n. 2 monitor e provvedeva al ritiro di quelli concessi in uso demo. Nella giornata di ieri, seguito di una serie di contatti telefonici con la ditta aggiudicataria, ho potuto accertare, con mia estrema meraviglia ma anche irritazione, che la consegna della rimanente strumentazione (n. 2 monitor e n. 4 apparecchi Tof) sarebbe stata operata solo “….una volta concordata la procedura di collaudo con la ditta preposta, denominata EBM “. Naturalmente, la vicenda è emblematica. In una condizione di assoluta emergenza ed urgenza ci sono voluti circa 8 anni (Sic!) per far si che una procedura di acquisto di macchinari obsoleti e non più funzionanti si avviasse e perfezionasse. Spero davvero che non ce ne vogliano altrettanti per la consegna materiale degli stessi. Del resto, di vicende analoghe e al tempo stesso grottesche, ve  ne sono state tante. Cito solo ad esempio quella relativa al defibrillatore “Medtronic lifepac 12”, acquistato nel 2007, depositato nel reparto di cardiologia del P.O. di Roccadaspide e ancora li, sigillato, nella sua scatola di imballaggio (SIC!). Auspico, quindi, ancora una volta, un Suo intervento: risolutore e fermo. Del resto, trovo assurdo, francamente, che debba essere io a contattare la ditta aggiudicataria per avere di queste notizie. Ciò significa che probabilmente se non lo avessi fatto io potevano passare ancora mesi o forse anni in attesa di concordare le procedure di collaudo con la ditta EBM, come riferitomi appunto dalla ditta aggiudicataria. E in tutto questo il D.S. se ne sta tranquillo in un dolce fare niente, inerte. Mi domando, ma è ammissibile e corretto questo modus operandi?! Ma è possibile che funzionari lautamente pagati possano disinteressarsi così semplicemente delle funzioni e dei ruoli pubblici a cui sono stati chiamati e produrre simili, disastrosi, risultati?! Quanto a Lei, On.le sig. Commissario, mi chiedo, ma non combatterà forse contro i mulini a vento fintanto che sarà contornato da questa corposa pletora di funzionari, sparsi un po’ qua e un po’ là, incapaci e disinteressati delle sorti della cosa pubblica, sempre assenti e che come unico obiettivo e  interesse hanno solo quello di percepire la retribuzione e/o le indennità varie?! Mi ascolti, si liberi quanto prima di questa enorme zavorra che frena e che rallenta ingiustamente il Suo ambizioso progetto di trasformazione della cultura della gestione della cosa pubblica. Il processo di risanamento che Lei faticosamente ha messo in moto e in gran parte realizzato, pur tra le innumerevoli difficoltà, e l’inversione di rotta culturale che caratterizza la Sua azione, che io personalmente ho sposato ciecamente, sarebbe, viceversa, di gran lunga più avanti e brillantemente proiettato nella direzione del raggiungimento di quel duplice obiettivo che si è prefissato fin dall’inizio: la efficienza amministrativa in una logica di corretta gestione delle risorse economiche finalizzata ad una efficace ed ottimale risposta sanitaria per tutti i cittadini dell’area territoriale di riferimento. Sono certo che in questo modo potrà fare molto di più e meglio di quanto non abbia già fin qui fatto, raggiungendo risultati straordinari, non appena questa condizione Le si presenterà come effettiva e reale. Per quel che posso augurarLe io, spero che questo Le accada oggi stesso.

Girolamo Auricchio