Vegetariani non per vocazione

di Rita Occidente Lupo

I morsi della fame spingono a tutto. Anche a nutrirsi del verde pubblico! Il Central Park sempre più preso d’assalto nella grattacielica New York. Come se non fosse rientrato quel fenomeno che già in passato diede tanto da riflettere, per i margini di sopravvivenza dello stesso polmone verde. ‘Hoover Park’, la zona in cui, durante la Grande Depressione del ’29, migliaia di famiglie indigenti s’allocarono, creando quasi una baraccopoli, in quella che doveva costituire un’area naturalmente ospitante la convivialità ed il relax. In altri posti d’America, tali baracche, Hooverville, neologismo coniato da un democratico, per attaccare il presidente repubblicano Herbert Hoover e le sue politiche anti-sociali. Se in passato, le scarse condizioni sociali spinsero la capitale dell’agguerrita economia, a sfidare anche la povertà, accettando come ammortizzatore sociale lo stesso verde, ora l’impennata economica lancia segnali preoccupanti per la salute civica. Infatti, i vegetariani, pur disdegnando determinati alimenti e carni, non usano alla rinfusa cibarsi del verde, come invece stanno facendo quanti sradicano gli arbusti del Parco, stimandoli commestibili per sopravvivenza!