Adriana Musella: messaggio alle donne di ‘ndrangheta

 Messaggio alle donne di mafia trasmesso all’organizzazione da Adriana Musella nell’ambito di un’iniziativa organizzata in Aspromonte al Santuario di Polsi da sempre riferimento della ‘ndrangheta

Sono donne come tutte; soffrono, amano,  piangono, ridono proprio come tutte;sono le donne di mafia,donne di camorra e di ‘ndrangheta; sono madri spose di latitanti, carcerati , uomini senza scrupoli, uomini che puzzano di morte, vigliacchi ,forti della loro violenza e sopraffazione, uomini senza volto e senza anima. La vita delle donne di mafia è stata abbondantemente condizionata da un padre padrone prima e un marito poi. Sono donne cresciute nel culto dell’uomo cui hanno sempre obbedito e da cui sono dipese materialmente ma soprattutto  psicologicamente; Non hanno mai conosciuto il vero significato della parola “libertà”, da sempre prigioniere e schiave di una subcultura ben radicata. Loro non si sono  ribellate, hanno sempre e solo obbedito a chi ha deciso per loro. A loro, da donna, voglio dire che è arrivata l’ora di assumere coscienza dell’ essere persona e di esigere rispetto in quanto tale: ”Non siate più  strumento nelle mani dei vostri uomini;abbiate uno scatto d’orgoglio e tutelate la vita dei vostri figli; non insegnate loro ad odiare a distruggere ma a dare un senso alle proprie esistenze. Mettete fuori quella forza che solo le donne hanno;Voi siete madri prima di essere mogli e nessuna madre può volere il male dei propri figli, nessuna vuole piangere un figlio morto  e se essi seguiranno le orme e gl’insegnamenti dei padri saranno destinati a morire e quantunque a fuggire, a nascondersi alla privazione della libertà; ma quale vita riservate loro? Eppure per dare loro quella vita, li avete partoriti con dolore e poi allevati, ora non permettete che sia distrutta. Coraggio, vogliate il meglio per i vostri cari e ribellatevi! Una donna vale niente se perde la propria dignità; mettetevi al servizio del bene. Da parte nostra tutta la disponibilità ad aiutarvi e sostenervi in una scelta di campo che sappiamo difficile ma possibile .”