Salerno: ultimo giorno col Crocifisso ritrovato

 Ultimo giorno domani, domenica 1 maggio, nel centro storico di Salerno, per la “Fiera del Crocifisso Ritrovato: nel segno del Medioevo”, organizzata dalla Bottega S. Lazzaro con il Comune di Salerno. Per tutta la giornata sarà possibile compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, immergendosi nella vita quotidiana medievale, tra arti, mestieri ormai scomparsi, scene d’interno, momenti di vita di corte, spettacoli, artisti di strada, con un allestimento di grande coerenza storica, dove ogni dettaglio è stato curato nei minimi particolari per dare un grande effetto d’insieme.Ecco l’ideale passeggiata nella storia: percorrendo via Mercanti si raggiunge la sua prima piazzetta, Largo S. Petrillo: qui c’è il legatore, che con macchine di legno e cordami fabbrica le copertine dei volumi in cartapecora e pelle; una piccola cartiera a conduzione familiare dimostra ad adulti e bambini come sia possibile, ancora oggi, ottenere carta pregiata e resistente dalla maciullazione di stracci materia prima per fogli robusti che resistono al tempo; accanto c’è un amanuense che con penna d’oca, seguendo gli stilemi della scrittura carolingia, verga su fogli di carta pregiata testi di ogni tipo e, lavorando con colori minerali e ricavati da polvere di conchiglie, nonché con la polvere d’oro, esegue decorazioni miniate. Più avanti c’è il fabbro che, con utilizzando rigorosamente mantice, carboni ardenti, incudine e martello, forgia dal vivo, lavorando di muscoli, spade, coltelli e utensili in ferro battuto. Artisti specializzati ripropongono l’antica arte dei mosaici, realizzando dal vivo, con tessere vitree e di smalti pregiati veneziani, opere musive di grande laboriosità e bellezza; c’è poi chi esegue gli affreschi e i ritratti a carboncino. Per le strade è possibile incontrare centinaia di artisti di strada, giullari, cantastorie, trampolieri, musici, statue viventi, giocolieri. Tra questi c’è Gianluca Foresi, il celebre “Giullar cortese“, capace affascinare l’uditorio con i suoi racconti, mettendo in rima ogni parola, improvvisando anche partendo dagli spunti offerti dal pubblico. In tutta la zona che circonda la cattedrale insistono diverse scene di vita medievale: c’è la macina che dimostra ai bambini come si ottiene con una ruota di pietra la farina, il banco dei cereali, quello delle spezie e delle specie arboree. Poi c’è una piccola pasticceria con specialità dolciarie medievali, il banco delle stoffe e quello dei giocattoli d’un tempo. Salendo si arriva a largo Abate Conforti. Qui, intorno alle ore 18.00, uno spettacolo da non perdere: i Falconieri di Melfi, specializzati nell’antica arte amata da Federico II, che scrisse sull’argomento anche un celebre trattato medievale, faranno librare in cielo dozzine di rapaci: dall’aquila reale al falco, dalla poiana al girfalco, particolarmente amato proprio dal sovrano svevo. Sempre in piazza Abate Conforti c’è la possibilità di ammirare un altro grande mercato dell’anno Mille: una piccola zecca conia in presa diretta “le monete della fiera”, fondendo il piombo per dare vita a monete fac-simile di quelle che circolavano nella Salerno dei secoli addietro, con la particolarità che sul retro viene riportato il logo del Crocifisso e la data Salerno 2011. C’è poi il frescante, che realizza grandi affreschi su pannelli di pietra opportunamente trattati, la bottega della lana e quella del cotone, due materie prime essenziali nella vita quotidiana del tempo. Nella vicina piazza dei Barbuti (medievale nelle origini e nel nome) c’è la possibilità di ristorarsi accedendo alle “Taverne” che sui grossi tavolacci in legno propongono salumi, formaggi e pietanze medievali. Scendendo per via dei Canali si ha la possibilità di entrare in un vero e proprio accampamento militare medievale, con tanto di soldati in armi e corazza e l’arsenale di riferimento. In più punti del centro storico poi spettacoli di sbandieratori, musici che eseguono arie medievali dal vivo, illusionisti e cantastorie.