Riceviamo e Pubblichiamo: i veri schiavi moderni di una lobby di potere economico, politico, sindacali

Gent. Direttore, La preghiamo di non cestinare questa lettera, e di rendere pubblica la nostra disperata situazione.  Siamo 14.000 famiglie sull’orlo della disperazioni. Scrivo per denunciare la nostra situazione, a noi nessuno ci ascolta, siamo come dei fantasmi, eppure esistiamo. Noi siamo gli schiavi moderni di certi poteri che invece di stare dalla parte degli operai, sono diventati i nostri sfruttatori. La nostra storia incomincia negli anni novanta alcune scuole erano gestite dalle Provincie e dai Comuni. In quegli anni i Comuni, le Provincie con progetti di LSU hanno assunto dei disoccupati per impiegarli a coprire i posti vacanti dove c’era bisogno di personale. Molti di queste unità, (15.0000), furono impiegati nelle scuole, per sostituire il personale Ausiliario, Assistenti, ATA, Custodi, Sorveglianti, ect. Sostituivamo il personale mancante nelle varie mansioni che avevano uno stipendio di 1.600.000 -1.800.000 lire il mese e in più i contributi versati all’INPS. Il nostro stipendio, di LSU, che ci veniva versato come un sussidio, era di 800.000 lire il mese e non eravamo ingaggiati, cioè lavoravamo al nero per conti degli Enti Pubblici, facevamo funzionare le scuole, con un enorme risparmio per le casse dei Comuni e delle Provincie, lavoravamo volentieri, sia per mancanza di lavoro, sia perché ci dicevano che alla fine ci regolarizzavano. Nel 2000 tutte le scuole passano sotto la gestione dello Stato. I signori del governo fanno una legge ad Hoc, quella di esternalizzare i lavori di pulizie delle scuole. Tutti gli LSU che lavoravano nelle scuole, 14.000 unità, sono verbalmente minacciati a firmare con le coop, anche persone invalide che non potevano svolgere lavori manuali ed erano stati assunti con altre qualifiche, chi si rifiutava di firmare veniva licenziato. Tutti gli altri LSU d’Italia negli anni a venire venivano stabilizzati definitivamente dagli Enti Pubblici, che li avevano utilizzati. Nel 2001 entrano a fare parte della graduatoria del personale ATA persone che avevano lavorato solo un mese nelle scuole, mentre noi che avevamo lavorato come LSU a nero per 5- 10 anni e abbiamo fatto funzionare le scuole siamo stati buttati fuori con un lavoro precario e part-time con 700/800 euro il mese, mentre le cooperative intascano dallo Stato 2.500 euro il mese. Un giorno andremo in pensione, con una pensione da fame per i contributi part-time, versati. C’è una legge che dice che il 30% di noi, (LSU) ogni anno dovrebbe entrare a far parte del personale ATA , legge che non è mai stata applicata. Nel 2003 la Moratti prova ad applicare la legge del 30%, ma ci fu una vera e propria rivolta dei sindacati e non se ne fece niente. Noi non siamo né carne né pesce i nostri anni di servizio non ci sono riconosciuti, non fanno punteggio in qualsiasi graduatoria. Per il governo attuale i 14.000 ex LSU ATA costano, molto, 400 milioni di euro all’anno un vero spreco per un paese in cui la crisi è pagata con i soldi dei contribuenti. Infatti, lo Stato per ognuno di noi paga alle coop ogni mese paga 2.500 euro, mentre il nostro stipendio è di 700/800 euro il mese, i signori delle coop senza fare niente, guadagnano più di noi, una vera ingiustizia sociale. Noi costiamo e lavoriamo il  doppio di un collaboratore scolastico, per guadagnare molto di meno. La cosa che ci sconcerta è che di fronte a tutto ciò il Sottosegretario alla Pubblica istruzione On. Pizza e il Ministro Gelmini, preferiscono tagliare il lavoro e il servizio e difendere i buoni rapporti con le gerarchie sindacali e i potentati economici, anziché pensare alla collettività e ai lavoratori. Quella degli ex lsu ATA è la più grossa e la più inutile privatizzazione del mondo della scuola, ma anche la più sprecona! Abbiamo, infatti, dimostrato, dati alla mano, che l’assunzione diretta a tempo indeterminato del personale Ex LSU ATA, oltre ai numerosi vantaggi da un punto di vista della gestione legati alla tipicità del lavoro nelle scuole, avrebbero comportato e comporterebbe un risparmio sugli attuali costi pari a 74 milioni di euro annui, che consentirebbe l’assunzione anche di altro personale precario, il tutto, semplicemente eliminando la costosa intermediazione di manodopera rappresentata dalle aziende aderenti ai Consorzi nazionali aggiudicatari dell’appalto. La politica governativa di tagli alla Scuola e la linea di Cgil Cisl e Uil che difende a spada tratta il servizio in appalto e gli interessi delle aziende a continuare a gestire quest’affare di circa 400 milioni di euro, rischiano di diventare una formidabile pressa che schiaccerà i lavoratori anziché eliminare gli sprechi e dare stabilità al lavoro e qualità al servizio. La preghiamo in un suo interesse, siamo 14.000 più altre 12.000 famiglie sull’orlo di un vero e proprio dramma umano. Non ci abbandona, Nella speranza di un Vostro interessamento vi porgiamo cordiali saluti.

Ex Lsu Ata