Il Vangelo commentato – Abbazia Della Scala

Gesù digiuna per 40 giorni nel deserto ed è tentato.Matteo Cap. 1, 1–11 Padre Antonio CassanoGesù viene condotto nel deserto per essere tentato, ossia messo alla prova. La parola tentazione è nel greco del testo peira,w (pron. periáo) che significa appunto ‘provo, tento, sperimento, cerco di…’.  Gesù dunque viene provato. Ma su cosa? La prova consiste nel verificare se Gesù è il figlio di Dio. Infatti, la tentazione inizia con le parole ‘se tu sei il figlio di Dio…’.A questo punto viene da domandarsi: forse che Gesù non sapeva di essere il figlio di Dio? Sì, lo sapeva, così infatti suo Padre lo aveva chiamato poco prima, nel Giordano: si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (Mt 3,16-17).Se dunque Gesù è il figlio di Dio, in che consiste la prova? Nel vedere se si comporterà da figlio. Ossia? Vediamo subito. Chi mette alla prova Gesù è il diavolo, ossia un essere spirituale il cui nome dice quali sono le sue intenzioni. La parola diavolo è dal greco dia.boloj (pron. diàbolos) e fa riferimento al verbo diaba,llw (pron. diabállo) che significa ‘divido, separo’. L’intento del diavolo è allora di dividere, separare Gesù dal Padre, il figlio dal Padre. Come? Mettendoli in disaccordo. Le tre prove che il diavolo, ovvero il divisore, pone a Gesù sono tutte architettate perché si separi dal Padre. Nella prima, il divisore tenta Gesù perché utilizzi i suoi poteri divini per soddisfare la fame. Gesù risponde che ha fame ma vuole anche obbedire a Dio: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Nella seconda, il divisore vuole spingere Gesù a mettersi in una situazione di pericolo per vedere se Dio lo salverà. In tal modo vuole far sorgere nell’animo di Gesù il dubbio sull’amore che il Padre ha per lui. Gesù risponde al divisore dicendo che Dio ha detto:“Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”. Ha anche detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”.Infine, nella terza prova il divisore sollecita Gesù ad abbandonare il Padre e a mettersi al servizio suo:«Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Gesù gli risponde: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».  Gesù lo chiama satana, parola ebraica che significa ‘oppositore, avversario’ (שָׂטָן, שָׂטָןpron. satàn) appunto perché si mette in opposizione a Dio, lo avversa e vuole portare Gesù dalla sua parte, perché anche lui si opponga Dio.Gesù è tentato, è questo ci fa dire quanto veramente il Verbo di Dio si è fatto uomo, uno come noi, tentato come noi. Per cui, proprio per questa comune natura tra noi e lui, possiamo imparare cos’è la tentazione e come vincerla. Innanzitutto cos’è la tentazione? È il tentativo del diavolo di dividerci da Dio, dall’amore che abbiamo per lui. Quando avviene la tentazione? Il diavolo approfitta di un nostro momento di debolezza per agire, come accadde a Gesù che, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Nella tentazione siamo soli? No, poiché c’è lo Spirito Santo. Ma lo Spirito Santo ha condotto Gesù nel deserto per essere tentato dal diavolo! Sì, è vero, ma occorre aggiungere che proprio perché è stato lo Spirito Santo a condurre Gesù nel deserto, è lui a guidare tutto e non il diavolo; scriverà Paolo ai cristiani di Corinto: Nessuna tentazione superiore alle vostre forze umane, vi ha sorpresi; Dio infatti è degno di fede e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere (1Cor 10,13). Per cui ogni tentazione può essere vinta, perché commisurata a quanto noi possiamo resistere; e il diavolo non può agire oltre. Ma allora, potremo ancora chiederci: perché lo Spirito Santo conduce Gesù nel deserto? Per essere tentato, per essere messo alla prova, per verificare se è fedele a Dio. Perché? Perché Gesù può essere veramente il salvatore degli uomini solo se anche lui sopporta la tentazione ma non cade, anzi vince e vincendo insegna a noi come vincere. In più, avendo sopportato come noi le tentazioni possiamo guardare a lui come qualcuno a cui rivolgerci con fiducia per essere salvati. Scriverà l’autore della Lettera agli Ebrei: Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno (Eb 4,14-16). Dunque, Gesù ha vinto le tentazioni e ci ha dato modo di vincerle anche noi. Come? Imitandolo. Gesù ha vinto ogni tentazione ricordando ogni volta le parole di suo e nostro Padre, dimostrando così di ascoltare il Padre e non il diavolo. Alla fine, il diavolo vinto va via ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. La presenza degli angeli significa la cura di Dio Padre per Gesù. Significa che la comunione non si è interrotta. Gesù è ancora con Dio Padre, ha voluto rimanere con Dio Padre.

 In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

“Parola del Signore”                                                                                                                                                                                                          “Lode 

Lo Spirito Santo, attraverso la fede di Matteo e della sua comunità, ci racconta di quando Gesù fu condotto nel deserto per essere tentato dal diavolo.