Capaccio: (Sicurezza) Precisazione del Ce.S.Di.S.

Negli ultimi giorni sono apparse alcune note inerenti alla spiacevole vicenda, accaduta a ben quattro consiglieri di minoranza del Comune di Capaccio: Longo,Ragni,Vicidomini e Voza. Comunicati che, seppur manifestano la piena solidarietà ai Consiglieri oggetti di intimidazioni hanno, in alcuni casi, deviato il senso del comunicato da quest’ente (Ce.S.Di.S.) diramato in data 3 marzo u.s. in dove chiaramente si faceva  notare che un atto intimidatorio è un atto delinquenziale, al di la dello scopo per cui sono stati inviati (pacchianata, burla o per serie intenzioni)  infatti il codice penale con l’art. 612 ne disciplina, anche attraverso l’art.120 c.p. e 336 c.p.p. e se trattasi di grave minaccia con l’art.339,  le condizioni di punibilità. Per cui, che sia una carnevalata o un errore pacchiano, la legge punisce l’atto in sé in quanto imputabile di azione criminogena. «Ho palesemente parlato di gesto ignobile e pregiudiziale ad alimentare gli allarmismi e la percezione di insicurezza su un territorio che non si confà a tali manifestazioni e non come erroneamente riportato da alcune testate giornalistiche di infiltrazioni camorristiche nel tessuto territoriale di Capaccio, anche se alta resta l’attenzione di osservazione su tale tema – precisa Glicerio Taurisano  aggiungendo: « non comprendo, quindi, il senso per cui si è voluto manifestare un pensiero diverso dal suo puro significato; così come non è comprensibile quanto dall’Assessore alla Sicurezza dichiarato, seppur ne condivido e ne apprezzo la solidarietà manifestata, anche da parte del Sindaco e di tutta l’Amministrazione Comunale, ovvero, del perché arrivare a minacciare i Consiglieri di Minoranza piuttosto che i Consiglieri di Maggioranza..?.. mi pare ciò una chiara incomprensione di lettura e una non chiara comunicazione istituzionale verso i cittadini,  infatti,  il contenuto delle lettere minatorie, almeno per quello che si conosce, indicano chiaramente un invito al silenzio dei  Consiglieri di Minoranza sulle denuncie avviate sul puc, per cui non si percepisce e non si comprende il significato di queste  parole, visto che il puc è stato approvato dalla Giunta e non dalla Minoranza» In relazione agli allarmismi il responsabile del Ce.S.Di.S. per la Regione Campania commenta: « Non credo e non mi risulta che qualcuno abbia creato in passato o nel presente allarmismo sulla Sicurezza, tuttavia un territorio se lo si ama e soprattutto se si crede nella Sicurezza dei Cittadini non lo si difende con comunicati che evidenziano la mancanza di criminalità o di atti delinquenziali, piuttosto lo si tutela con l’impiego, l’impegno e il coraggio, nonché con l’accrescere e il tutelare le percezioni e il reale esistere della Sicurezza, attraverso attori politici, giuridici ed operativi; ad esempio una sede più idonea per la Caserma dei Carabinieri, una struttura organizzativa e formativa per la Polizia Urbana, una vigilanza attenta, un sano e robusto intervento sul tessuto urbano in termini di strade, di accessi e sbocchi, di controllo viario, di strisce pedonali, e così via. Cose che ad ascoltare i Cittadini di Capaccio senza pretesa, per carità, di essere “navigati investigatori”, non ci vuole molto a capire che il territorio necessità di una più ampia attenzione sul piano della Sicurezza Urbana e perché no, senza creare preoccupazioni, sulla necessaria condizione politico-amministrativo-sociale, di assoluto diniego e grande attenzione  verso probabili, eventuali, magari fantasiose, infiltrazioni di natura malavitosa».