Salerno: al Ruggi, tecnica unica in Italia neurochirurgica, salvata giovane salernitana
Un delicatissimo intervento eseguito dall’équipe di Neurochirurgia, diretta dal dott. Luciano Brigante, ha permesso di salvare la vita ad una giovane donna salernitana affetta da un aneurisma cerebrale gigante, di circa cinque centimetri. Tale patologia vascolare cerebrale, frequente, soprattutto nei giovani, rappresenta la principale causa di morte per stroke emorragico. La paziente non presentava alcun episodio emorragico ma solo cefalea per la quale veniva praticata una tac cranio che evidenziava la suddetta malformazione aneurismatica, e pertanto è stata sottoposta ad intervento neurochirurgico di chiusura dell’aneurisma. “Considerate le dimensioni – spiega il dott. Brigante – la rottura intraoperatoria di questo tipo di aneurisma, se affrontata in modo tradizionale, è mortale e non lascia alcuna possibilità al neurochirurgo di accedere all’aneurisma e di arrestare l’emorragia; per tale motivo da alcuni mesi, per aneurismi di queste dimensioni, l’Azienda Ospedaliera Universitaria è l’unico centro in Italia che adotta una tecnica utilizzata alla Duke University in North Caroline e da me importata, che consiste nel somministrare un farmaco, l’adenosina, che determina un arresto cardiaco, dando la possibilità al chirurgo, nel caso di rottura intraoperatoria dell’aneurisma, di controllare l’emorragia, che viene arrestata e chiudere l’aneurisma, il tutto nel giro di alcuni secondi, permettendo al cuore di riprendere la sua attività senza alcun danno per il paziente”. “Esprimo la massima soddisfazione – dichiara il direttore generale dott. Attilio Bianchi – intanto perché si è salvata una vita e poi per il livello di alta specializzazione che contraddistingue sempre più l’offerta della nostra Azienda che si avvia ad interpretare in maniera compiuta la mission di Ospedale universitario”.