Salerno: lo stato di fatto, imprese rosa al 30,38%

Le imprese rosa reggono e trainano l’economia salernitana, su 100.699 imprese, il 30,38% è donna. Sono ben 30.598 le imprese femminili nella provincia di Salerno, secondo i dati resi noti dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere, e presentano una buona capacità di impresa: nell’ultimo anno, infatti, solo lo 0,73% ha cessato l’attività. In termini numerici, la leggera flessione, rispetto ad un anno fa, è di 226 imprese. Una leggera flessione, che si registra per la prima volta dopo le buone performance degli anni passati, tra il 2008 ed il 2009 vi era stata una crescita del 2%. La concentrazione delle imprese femminili segue il trend della localizzazione imprenditoriale generale. Salerno città conta 3.763 Pmi, seguita da Battipaglia (1.560), Scafati (1.242), Nocera Inferiore (1.205), Cava de’ Tirreni (1.128), Eboli (1047). Si ha la presenza di imprese rosa anche in comuni piccolissimi, i più piccoli della provincia salernitana, come Atrani (7), Serramezzana (9), Tortorella (10), Santomenna (11), Monteforte Cilento e Cannalonga (12), Valle dell’Angelo e Cuccaro Vetere (13). Per quanto riguarda la natura giuridica, la maggior parte di queste imprese sono ditte individuali, ben il 66,69%, mentre circa 6.000 imprese rosa sono costituite da società di persona e all’incirca 4.000 da società di capitali. L’occupazione principale delle imprenditrici salernitane è quella del commercio al dettaglio, a cui vi si  dedicano 8.330 lavoratrici. Seguono le attività agricole, staccate di quasi 2 mila attività,  con 6.429 imprese gestite al femminile; quindi, il commercio all’ingrosso (1.640), la ristorazione con 2.240 imprenditrici e ben 1.421 sono le imprese rosa che si dedicano alla categoria economica denominata “servizi alla persona” entro cui rientrano parrucchiere, estetiste, massaggiatrici, centri di bellezza e assistenza nella cura della persona, quindi settori tradizionalmente femminili. Dall’analisi delle attività imprenditoriali rosa della provincia di Salerno (i dati completi è possibile scaricarli dal sito della Camera di Commercio www.sa.camcom.it), vi sono anche attività tradizionalmente maschili. E così, ci sono imprese di costruzioni di edifici (881), attività per lavori di costruzioni specializzati (383), attività di servizi per edifici e paesaggi (319), fabbricazione di mobili (63), riparazione e manutenzione macchine (34), trasporti (334), magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti (100). Le donne salernitane, poi, emergono nelle attività di informazione, comunicazione ed informatica. Sono 43 quelle che si dedicano alle attività editoriali, 23 si occupano di telecomunicazioni, 98 la produzione di software e consulenza informatica, 228 le imprese rosa che offrono servizi di informazione. A tali specializzazioni si aggiungono quelle nel campo delle consulenze, in particolare nel campo degli affari immobiliari e finanziari: 479 sono le Pmi di servizi finanziari, 315 attività immobiliari. Invece, 80 sono le imprese femminili che si occupano di servizi di consulenza e gestione aziendale, 79 quelle che offrono servizi di pubblicità e ricerche di mercato, 176 gli studi femminili professionali, scientifici e tecnici. Rilevanti sono anche le imprese femminili che si occupano di viaggi, turismo, sport e tempo libero che, nel totale, sono circa 400 unità sparse su tutto il territorio provinciale, a cui si aggiungono le circa 300 unità operative di servizi per l’istruzione e l’assistenza sanitaria, sempre gestiti da donne sanitarie.“I dati danno uno spaccato del sistema microeconomico in rosa della provincia di Salerno. La percentuale delle iniziative condotte da donne nella misura del 30,38% rispetto alle centomila aziende che operano sul territorio, è sicuramente  un elemento di soddisfazione per il nostro Comitato, la cui mission è promuovere la cultura d’impresa fra le donne – dice la presidente del Cif, Bianca Lettieri – Tuttavia, proprio per capire meglio questi dati, per analizzarne i contenuti, come Comitato della Camera di Commercio, abbiamo avviato un progetto in collaborazione  con l’Università di Salerno, che punta, attraverso la metodologia dell’analisi campionaria e la tecnica delle interviste, a verificare in concreto quante di queste iniziative sono effettivamente espressione della capacità delle donne di fare impresa e quante invece sono da valutare come strumento per mascherare realtà (aziendali) opache”. Obiettivo del Comitato della Camera di Commercio è, dunque, capire quali e quante di queste imprese siano davvero di donne, effettuando verifiche dirette, a campione.