Il Vangelo domenicale, meditazione don Stanzione

don Marcello Stanzione

Settanta volte, nei Vangeli, è notato che Gesù insegnava. Qual era dunque questo suo insegnamento ? E, per esempio, sappiamo se Gesù insegnava la morale, come si dice oggi ? Ebbene, questa domenica e nelle due domeniche successive, noi sentiremo una magistrale lezione di morale secondo Gesù. E’ evidentemente molto comodo trasformare il Vangelo in un’onda mielosa, più o meno rosea e senza vigore … Si giunge così, talvolta, a giustificare con ogni tipo di scusa facile le condotte più distruttrici dell’umanità. Tutti conoscono quelle “novelle morali”, che consistono nell’ammettere tutto, “dal momento che tutti lo fanno … che io sono sincero … o che la mia coscienza non mi rimprovera niente …”. Per dissipare le nebbie di questa morale senza divieti, e dunque invertebrata, ecco che ci giunge oggi la luce cruda dell’insegnamento di Gesù. Nel solco dei grandi profeti, è un insegnamento pratico, estremamente concreto, che parla della vita quotidiana : i nostri movimenti di collera, la nostra sessualità, le nostre conversazioni di tutti i giorni.“Io non sono venuto ad abolire la Legge od i profeti … Non un trattino sparirà della Legge … Colui che rigetterà uno solo dei suoi più piccoli Comandamenti … “Questa espressione “la Legge ed i Profeti” ci ricorda che Gesù insegnava come tutti i Rabbini (i Maestri) del suo tempo, a partire dalla Sacra Scrittura, cioè a partire dall’Antico Testamento, come diciamo noi. La Legge ed i Profeti sono, in effetti, le due letture che si facevano, e che si fanno tuttora, nelle Sinagoghe, ogni sabato. Ogni settimana, un ebreo praticante sente cantare liturgicamente otto pagine della Torà (la Legge) e tre pagine dei Neviim (i Profeti). Tutta la Bibbia è così catechizzata, ogni anno, all’insieme dei praticanti ebrei. Ci rendiamo conto che Gesù, giungendo all’età di 30 anni, col solo gioco della catechesi liturgica, aveva letto almeno diciotto volte la Bibbia tutta intera ? Qual è il cristiano che, a 30 anni, ha letto di fila, e diciotto volte, integralmente la Bibbia? Ed è dunque a partire da quello che è stato insegnato agli Antichi che noi vediamo Gesù fare il suo proprio insegnamento : “E’ stato detto … ed io vi dico … “. E’ dunque una specie di omelia, di commento applicato alla Scrittura. Questo risvolto al passivo – “è stato detto” -, frequente nella Bibbia, dimostra che Gesù, così come tutta la tradizione unanime ebraica, attribuiva a Dio la Sacra Scrittura. Si comprende come non poteva trattarsi, per Lui, di sopprimere quella Legge e quei Profeti che erano Parola di Dio. Al contrario, Gesù non veniva che per “migliorarla”, “compierla”. Gesù, lungi dal rilassare la morale, la rende molto più esigente : “Se la vostra giustizia non supera quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel Regno dei cieli”. Ora gli Scribi … erano i teologi sapienti dell’epoca ! ed i Farisei … erano i militanti ferventi dell’epoca ! Degli integralisti ante litteram ! Ebbene, Gesù chiede di più. Occorre sorpassare questo! Giungere più lontano nella fedeltà. Gesù prende tre esempi da questa morale che deve “sorpassare la giustizia”:

A proposito dell’aggressività, Egli dice che non è solamente l’omicidio che è

vietato, ma già “l’insulto” od il “sentimento di collera”. Prima di essere nel tuo gesto esteriore, il male è nel tuo cuore : ferma la tua violenza interiore.

A proposito della sessualità, stessa radicalizzazione ed interiorizzazione: “Voi avete sentito che fu detto – cioè che Dio ha detto – :” Non commettere adulterio. Ebbene, io vi dico : “Ogni uomo che guarda e desidera una donna ha già commesso adulterio in cuor suo”. E quanto al “divorzio”, che era “legale” al tempo di Gesù, come lo è ora, poiché bastava “dare un foglio di ripudio”, Gesù prende posizione e ristabilisce l’ideale profondo della coppia “stabile ed indissolubile”. E’ un vero “sorpasso” della stretta legalità dell’epoca.

Infine, a proposito della verità, Gesù ristabilisce tutta l’esigenza di un linguaggio senza false fughe e senza imbrogli. Inutile fare dei “giuramenti” : la tua parola deve essere “” se è “” e “no” se è “no”. Così, lungi da ogni lassismo, Gesù osa dire : “Non abbassatevi nel vostro impegno morale e spirituale … siate perfetti … come il Padre vostro è perfetto !”.  Sarà questo il “riassunto” del suo sermone sulla montagna.