Salerno: al Tar i primi 5 ricorsi dei 9 ribelli di Santa Teresa

Se per nove imprese salernitane di ormeggi (i ribelli di Santa Teresa) oltre il 2011 è in serio pericolo il futuro nel porto della Libertà (quando scadrà l’anomala proroga tecnica di un anno concessa dall’Autorità portuale e impugnata da tutti al Tar), c’è qualcuno, appena arrivato, che può brindare beatamente ad un domani roseo, nella nuova marina di Santa Teresa, almeno fino al 2025. Stiamo parlando della neonata “Ormeggi piazza libertà srl”, società da 10 mila euro di capitale sociale costituita appena otto mesi fa, a maggio 2010. La sede legale è a Salerno e l’amministratore unico, nonché socio di maggioranza con il 66% delle quote, è Giovanni Pezza di Cava de’ Tirreni (capitale sociale versato 1.650 euro). Socio dell’azienda, con il 34% delle quote ed un capitale sociale versato di 850 euro, è un altro cavese: Pasquale Adinolfi. Sull’originalità del nome inutile soffermarci, più interessante capire come la “Opl” sia entrata nel mercato dei posti barca. Lo ha fatto prendendo in fitto, lo scorso 7 giugno, da “Nautica Sud” un ramo d’azienda che di fatto consiste esclusivamente nella concessione demaniale 3518 del 2002, relativa alla gestione di pontili per posti barca nell’area di Santa Teresa. Concessione che poi, grazie all’accordo di novembre a tra Comune, Autorità Portuale, Nautica Sud e Cantieri Gatto, è stata prorogata fino al 2025. In realtà a cedere in fitto la concessione è la nuova proprietà di “Nautica Sud”, storica azienda salernitana attiva dal 1971. Dal 10 maggio 2010 diventa infatti amministratore unico il quarantaduenne Giovanni Lettica, nato a Torino e domiciliato a Corsico (Mi).  Lettica acquisisce a fine giugno il 99% delle quote della srl. Socio di minoranza, con appena l’un per cento, è Aldo Matthias Graf domiciliato a Sant’Anastasia nel napoletano. La società annovera anche un procuratore speciale di appena 24 anno: si tratta di Pasquale Vitale di Cava de’ Tirreni. Il contratto, che parte da maggio 2010 ed è rinnovabile automaticamente di tre anni in tre anni, stabilisce che “Ormeggi piazza libertà srl” pagherà un canone di fitto annuo di 130 mila euro a Nautica Sud, alla quale resteranno in uso due posti barca. Le parti si impegnano anche a modificare il pigione in caso di aumento o riduzione dell’area destinata a pontili, consapevoli del fatto che ci sono in corso lavori di adeguamento della banchina davanti a Piazza della Libertà. “Opl srl” prende in possesso anche 20 pontili da ormeggio. L’articolo 8 del contratto stabilisce, infine, come clausola risolutiva, la revoca o il mancato rinnovo della concessione demaniale, ovvero dell’oggetto del fitto. Insomma senza il rinnovo della concessione in capo a Nautica Sud salta l’accordo tra le parti. Pericolo però scongiurato grazie alla delibera di giunta comunale 1319 di novembre 2010 (leggi la delibera, leggi il protoccollo), delibera che sancisce l’intesa tra il Comune, Autorità portuale, Cantieri Gatto e Nautica Sud, grazie alla quale le concessioni in scadenza sono prolungate alle due imprese fino al 2025. Dieci anni in più rispetto ai limiti fissati dalla direttiva Bolkestain e dalla legge italiana n° 25/2010. Ben quattordici in più rispetto alla nove imprese di ormeggio che hanno ottenuto solo una proroga tecnica fino al 2011 dall’Autorità portuale e che si sono rivolte in massa al Tribunale amministrativo per ottenere l’annullamento della delibera 196 a firma del Presidente Andrea Annunziata. I primi quattro ricorsi presentati dai nove ribelli di Santa Teresa verranno discussi a breve al Tar: il 17 febbraio i giudici amministrativi dovranno decidere sulla richiesta di sospensiva avanzata dalle società «Nautica Ventura», «Cantiere Navale Ventura» e «Pontile Ventura» e la «Tuttanautica». Frattanto c’è chi come Ormeggi Piazza Libertà srl, da buon ultimo arrivato, con un semplice fitto di concessione demaniale, può tranquillamente brindare ad un futuro pieno di certezze: prosit!

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