Ospedale Polla: nuovi indagati!!

Il procuratore capo Barile ha avviato una delicata inchiesta sullo scambio dei turni di lavoro  

Aldo Bianchini

La notizia è annoverabile tra quelle riservatissime e, dunque, coperte dallo stretto segreto istruttorio. Almeno due medici dell’ospedale di Polla sarebbero indagati nell’ambito di un’inchiesta allargata sui presunti “scambi di turni di lavoro” che avvengono costantemente all’interno dell’organizzazione ospedaliera. L’inchiesta sarebbe condotta direttamente dal procuratore capo di Sala Consilina dr. Amato Barile a carico di due medici che in un passato recente avrebbero effettuato molti turni di lavoro nell’ospedale di Agropoli con il sistema dell’ALP (attività libero professionale) nell’ambito della “contrattazione separata”. Di cosa si tratta è facile spiegarlo. In pratica i medici avrebbero incastrato tra loro i propri turni di lavoro in modo da crearsi artificiosamente delle zone di tempo libero da dedicare al lavoro presso altra struttura ospedaliera con il modico compenso di 60 euro all’ora (pari a circa 720 euro per un turno completo di dodici ore giornaliere). In se e per se lo scambio di turno, devo onestamente dire, è una pratica in un certo senso anche tollerata dalla dirigenza ospedaliera di Polla, tollerate perché consentirebbe una migliore e più proficua gestione dello spazio-tempo-lavoro che ogni medico dovrebbe autonomamente gestire. E’ intollerabile fino a quando lo scambio è un fatto episodico e legato a imprescindibili necessità personali del sanitario, diventa non più tollerabile quando diventa una pratica puntuale e costante avente per obiettivo il lavoro, molto ben retribuito, presso altra struttura. Può accadere, quindi, che un medico che deve eseguire due turni di lavoro consecutivi si faccia sostituire nel secondo turno da un collega per andare in un altro ospedale ad effettuare un turno extra altrove per poi ritornare a Polla ed effettuare il turno saltato. Ovviamente, dirà qualcuno, lo scambio dei turni viene segnalato alla Direzione sanitaria ma ciò viene a conoscenza del dirigente soltanto quando presso l’ufficio di quest’ultimo ritornano i fogli di presenza con allegate le note dei cambi depositate direttamente dai medici senza una specifica autorizzazione preventiva che è praticamente impossibile da pretendere. Difatti potrebbero esserci casi, e ci sono, in cui il medico per motivi urgenti dichiara la propria assenza soltanto all’ultimo minuto trovando la disponibilità del collega. La Procura della Repubblica sarebbe scesa in campo sulla base di precise segnalazioni anonime, e non solo. Dalle poche notizie sfuggite alla stretta maglia del segreto istruttorio sembrerebbe certo che il procuratore Barile abbia già interrogato, anche attraverso l’Arma dei Carabinieri, L’indagine della Procura sarebbe stata estesa non soltanto ad Agropoli, dove ha sede l’ospedale in cui i medici avrebbero prestato la loro opera professionale,ma anche a Vallo della Lucania ed a Cava de’ Tirreni. A Vallo per l’interrogatorio di esponenti dell’alta dirigenza della ex Asl Sa/3 ed a Cava de’ Tirreni per sentire l’ex vice-commissario di De Angelis dr. Walter Di Munzio che fino a luglio del 2010 è stato il massimo esponente provinciale della istituendo Asl Unica. Sugli eventuali sviluppi, anche clamorosi, dell’inchiesta è ovviamente presto per poterne parlare. Bisognerà attendere con fiducia la conclusione del lavoro della magistratura inquirente.