Lo scontro finale

 Angelo Cennamo

Quando sulle ceneri di tangentopoli la nostra Repubblica provò a rimodularsi nel nuovo assetto bipolare, nessuno poteva immaginare quali forti tensioni la contrapposizione così netta tra la destra e la sinistra avrebbe generato di lì a poco. Silvio Berlusconi, con la sua discesa in campo, era riuscito a raccogliere i cocci e a riassemblare le forze politiche di quel pentapartito spazzato via dal pool di Milano, con il dichiarato scopo di arrestare l’avanzata della “gioiosa macchina da guerra” messa su da Achille Occhetto, l’indomani della cosiddetta svolta della bolognina. Ci riuscì, grazie a Dio. Ma il prezzo che la nuova destra avrebbe pagato per imporsi, legittimamente, sul postcomunismo del Pds prima, e dei Ds, Ulivo e Pd poi, sarebbe stato altissimo per il suo fondatore e leader indiscusso. I collaboratori più stretti lo avevano avvertito : “Silvio, vedrai che te la faranno pagare; tu non sei uno di loro, lascia perdere”. Il Cavaliere ascoltò il parere di tanti, ma, come era solito fare, decise di testa sua e tirò dritto per la nuova avventura. Se, fino ad allora, “Sua emittenza” era passato per un cittadino ed imprenditore modello, degno erede di Gianni Agnelli, il manager che più di ogni altro aveva fatto sognare intere generazioni di partite iva, gli bastò poco per rendersi conto di quanto, invece, gli sarebbe risultata dura la vita fuori dalla Fininvest. Dal celebre avviso di garanzia per corruzione, pervenutogli, via Corriere della sera, a Napoli, nel bel mezzo di un vertice internazionale, sono stati ben 28 i processi intentati contro Berlusconi dalla magistratura, per lo più milanese. Oltre 2.500 le udienze, centinaia di perquisizioni alle sue aziende, e valanghe di fango su tutti i media, nazionali ed esteri. Di cosa non è stato accusato il premier negli ultimi 18 anni? Il mostro di Arcore è un compendio di reati che farebbe rabbrividire qualunque criminale : falsificatore di bilanci, corruttore di giudici e di testimoni, evasore fiscale, capo della mafia e stragista, violentatore di minorenni, sono solo alcune delle credenziali che il Cavaliere ha acquisito nei tempi più recenti. Oggi, a 74 anni suonati, Berlusconi è giunto all’ultimissima sfida. Contro di lui ancora una volta la procura di Milano, erede di quel pool che 18 anni fa, senza volerlo, diede inizio alla sua avventura in politica. Ma ad attendere al varco il presidente del consiglio non c’è solo Ilda Boccassini con i colleghi Forno e San Germano. Alle “toghe rosse” si è aggiunto pure Fini, l’ex delfino che, per uno strano scherzo del destino, ha assunto il ruolo del suo peggiore antagonista. Fallito il golpe parlamentare del 14 dicembre, Fini aspetta di giocarsi una seconda chance, prima che i rigurgiti del caso Montecarlo gli riservino altre sorprese  : la spallata giudiziaria ad opera dei pm milanesi. Berlusconi si ritrova così in una morsa infernale; da una parte è schiacciato da un’inchiesta che in tanti giudicano fasulla, dall’altra è sobillato dal presidente della camera che, col sostegno della grande stampa e dalla magistratura più “organizzata”, ha trasformato la sua carica istituzionale in una micidiale arma politica. Lo scontro finale sarà durissimo, e il vincitore uno solo.  

4 pensieri su “Lo scontro finale

  1. è il “riscontro” finale già in passato, molto spesso, ti sei espresso in questi termini. ed è desolante controbbatere alle tue questioni alla stessa maniera: con un pò di ordine e di verità.
    certo, è evidente a tutti, che paghi l’invaghimento “fideistico-amoroso” per le petit leader dè nojartri, ma la tua genuinità per me è ormai certa, appurata, cioè per me ci sei non ci fai, spero in altrettanta considerazione.
    da un punto di vista cronologico ho incontrato silvio berlusconi la prima volta quando ancora non era sceso in campo (cosa che per benigni significava andare a fare i propri bisogni in aperta campagna utilizzando come carta quella dell’unità) in una biografia non autorizzata di giuseppe fiori. in quel libro era stato riportato tutto ciò che “quasi” tutti avrebbero potuto conoscere negli anni successivi. quella biografia non è stata mai denunciata o smentita.
    in quella biografia era demolita completamente la figura del self made petit man alla quale era contrapposta una carriera aziendale fatta di politica ed intrallazzi.
    e questi sono fatti.
    ma al di là di queste ormai verità ripetute, e che ripeterò ogni volta, ma da tanti liberal come te inascoltate, credo che sia importate fare una valutazione dell’operato politico e gestionale del nostro focoso cavaliere sciupafemmine.
    in un paese in cui il debito è pubblico e la ricchezza è privata a me sembra che “meletrombotutteio”, lucidamente, abbia anteposto la sua sicurezza e le sue battaglie personali all’interesse generale con una politica di scambio. quindi ha cementato la destra elargendo risorse pubbliche e libertà civili in cambio di sostegno politico, ha fatto così con la chiesa cattolica alla quale non ha lesinato nulla in termini di risorse economiche (l’ha riempita di oro)e di diritti civili, trasformando, discussioni di civilità come il fine vita, in una arena oltranzista religiosa dove il più liberale dei liberali aveva il cilicio. poptremmo coninuare su quanto riguarda educazione nazionale, sanità, pensioni, politica sindacale etc..
    molti ritengono che l’obiettivo sia quella di distruggere o modificare lo stato sociale, secondo me “migarbalacarnefresca” non ha queste fisime a lui interessa se medesimo punto.
    anche dal punto di vista politco ha cemetntato la sua forza con la lega solo perchè aveva una merce di scambio, e quindi ha fatto il patto con il diavolo pur di farsi gli affaraci suoi. ora forse ci saranno delle schiarite politiche sul federalismo e vedremo se di fronte ad un ragionamento leggittimo dell’opposizione parlamentare ci sarà un confronto o una conta. nel caso della conta non so quanti suoi fedeli diranno yes.
    ma la questione che mi piace mettere in evidenza, non è tanto la mia simpativa o antipatia per il tuo piccolo condottiero, e che secondo me il suo humus si sta degradando, ho l’impressione che i poteri forti che lo hanno sostenuto abbiano scelto altri cavalli, questa volta di razza belli e forti e bacchetoni, e quindi al di là della magistratura di milano, siamo ad un fine “regime” e nonostante la sua forza, i suoi soldi, il suo vigore e compagnia bella hanno scelto altri. e tu caro angelo, cennamo, farai esattamente come tantissimi altri liberal, seguirai il flusso, la direzione e le indicazioni dei poteri forti e secondome con non chalance.
    rispettosamente.

  2. Caro Michele,
    parto dalla fine. Dire che Berlusconi, nel corso della sua carriera politica, sia stato sostenuto dai poteri forti è una balla colossale. I poteri forti di questo Paese ( le banche, rcs, confindustria, gli “accademici”)sono molto lontani da Arcore. Ricorderai forse una comparsata del premier, qualche anno fa (2006), a Vicenza, ad un convegno di confindustria. Ebbene, in quella occasione i “poteri forti” seduti in prima fila ( Montezemolo, Della valle……) furono sonoramente fischiati dalla base dei piccoli e medi imprenditori presenti. Il Cavaliere, al contrario, non appena salì sul palco ( zoppicante per una sciatica, giusto?) riscosse un’ovazione.
    Quella biografia che hai citato confesso di non avrela letta, ma non mi pare che SB abbia avuto processi prima del 1994.
    Veniamo alla Chiesa. E’ indubbio che il centro destra abbia finanziato più dei suoi avversari politici le scuole cattoliche. Lo ha fatto per ragioni culturali e di identità nazionale : contro chi predica, legittimamente, il multiculturalismo, la destra ha voluto dare un segno tangibile della sua vicinanza alle redici giudaico cristiane dell’occidente.
    Sono d’accordo quando dici che Berlusconi abbia coltivato con attenzione i suoi interessi, specie in materia di giustizia. Ma, dal suo punto di vista, lo ha fatto per “difendersi” dalla “persecuzione giudiziaria”. Devo aggiungere che in questo ha fallito, perchè non è riuscito riformare in modo credibile l’intero sistema giudiziario contro il quale combatte da 18 anni. Oggi le sue lagnanze sono meno compresnibili di un tempo anche per tale motivo.

    Saluti – AC

  3. non mi piace ribattere, ma ho bisogno solo di enfatizzare un tuo concetto che si contraddice in maniera evidente: ma stì poteri forti che vogliono far fuori berlusconi che poteri forti sono se non ci riescono da venti anni? semmai sono poteri deboli, oppure, come sto cercando di dirti sono collusi e di volta in volta, a secondo della convenienza, scelgono il cavallo migliore e forse sta maturando, l’idea che “senonsonogiovaninonmigarbano” sia diventando un brocco. e speriamo che sia così perchè altrimenti ci venderà anche le mutande.
    mi preoccupa molto che mentre il nord africa e l’egitto siano messe a ferro e fuoco noi stiamo a discutere sempre di un vecchio fanatico, vojerista, affetto da priapismo viagroso, ostentatore di un machismo da vecchio regime capace di negare, negare tutto purchè riguardi se stesso.
    ricordati dei tantissimi che lo hanno adorato che ad un certo punto sono scappati lontano mille miglia ed oggi lo detestano più di me. ma questa gente non sono mica tutti scemi?
    comunque angelo lui è un pò come te, diciamo che è distratto o è colpa del fratello.

  4. Comprendo la tua avversione per il premier, ma accusare proprio lui di “guardonismo” mi sembra una clamorosa inversione dei fatti.

    Saluti – AC

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