Maiori: Giornata della Memoria

L’Assessorato alla Cultura di Maiori, assieme al Laboratorio culturale, ha deciso di celebrare  Il Giorno della Memoria, il prossimo  27 gennaio del 2011,  in tutta la sua rilevanza attraverso un percorso di ricordo, sensibilizzazione e approfondimento affinché  la Shoah e i crimini nazisti non si ripetano mai più per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo.  Si inizia con un appuntamento dedicato alle scuole alle  ore 9,30, presso l’auditorium “L’incontro”, con la proiezione del film “Il bambino con il pigiama a righe” di Mark Herman (2008). Berlino, anni Quaranta. Bruno è un bambino di otto anni con larghi occhi chiari e una passione sconfinata per l’avventura, che divora nei suoi romanzi e condivide coi compagni di scuola. Il padre di Bruno, ufficiale nazista, viene promosso e trasferito con la famiglia in campagna. La nuova residenza è ubicata a poca distanza da un campo di concentramento in cui si pratica l’eliminazione sistematica degli ebrei. Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria cattività dentro il giardino della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio. Oltre il bosco e al di là di una barriera di filo spinato elettrificato incontra Shmuel, un bambino ebreo affamato di cibo e di affetto. Sfidando l’autorità materna e l’odio insensato indotto dal padre e dal suo tutore, Bruno intenderà (soltanto) il suo cuore e supererà le recinzioni razziali. L’approccio cinematografico di Mark Herman, regista e sceneggiatore, è diretto e il punto di vista assunto è quello di un bambino, figlio di un gerarca nazista, la cui innocenza (davanti all’orrore) trova corrispondenza soltanto in Shmuel, coetaneo internato all’inferno. Tratto dal romanzo omonimo dell’irlandese John Boyne, Il bambino con il pigiama a righe è un film evocativo di un’epoca nera e tragica, rivista attraverso la psicologia di un’amicizia infantile e di una (pre)matura scelta di campo, complicate da una realtà storica di discriminazioni e di selezioni razziali. Immagini che richiamano per tutti la necessità di frequentare (sempre) la Memoria e di non considerare mai risarcito il debito con il nostro passato. In serata, alle ore 19.00, nel salone di Palazzo Mezzacapo, aprirà l’incontro la proiezione di una videointervista a Tullia Zevi, presidente emerito dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, di recente scomparsa, e a seguire sarà ricordato Giovanni Palatucci, giusto tra le nazioni, con il giornalista dell’Avvenire Angelo Picariello, autore del libro “Capuozzo, accontenta questo ragazzo” La vita di Giovanni Palatucci.  La storia di Giovanni Palatucci, il questore reggente di Fiume che negli anni dal 1938 al 1944 salvò moltissimi ebrei dalla deportazione. Arrestato, morì a Dachau poco prima della liberazione. La Prima Conferenza Mondiale Ebraica tenuta a Londra nel ’45 stabilì che il questore di Fiume aveva salvato la vita a più di cinquemila ebrei. Oggi è “Giusto tra le nazioni” ed è in corso la causa di beatificazione. Per il consigliere delegato  alla Cultura Mario Piscopo: “In questo anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia il significato delle iniziative proposte per la celebrazione di ricorrenze istituzionali come il 27 gennaio assume un valore ancora più profondo e importante. Il tricolore è soprattutto il simbolo di un popolo che si riconosce unito nei valori della propria storia e civiltà, valori di fratellanza, uguaglianza e di giustizia. Il genocidio compiuto nei confronti del popolo ebraico e di tutte quelle persone ed etnie ritenute indesiderabili rappresenta l’estrema negazione  di questi principi. Oggi ricordiamo e celebriamo il 27 gennaio per mantenere viva la memoria di un orrore che non vogliamo si ripeta mai più e per riaffermare con forza che non può esserci civiltà e sviluppo prescindendo da questi valori e lo facciamo rivolgendo il nostro impegno soprattutto nella formazione delle coscienze delle giovani generazioni”.