Roma: Cirielli, caso Ruby, attacco alla democrazia

« Dopo le intercettazioni legate al “caso Ruby”, è chiaro che in Italia il principio della separazione dei poteri non esiste più e che quello giudiziario ha prevalso sul Legislativo e sull’Esecutivo. In questo quadro non esiste più la democrazia e il popolo non è più sovrano. Sulla vicenda in se, invece, rilevo che proprio la sinistra che, dal ’68 in poi, ha demolito ogni valore di riferimento culturale dell’etica individuale, soprattutto legata ai gusti sessuali, oggi mette in campo un assurdo moralismo. Chi ha portato in Parlamento pornostar e transessuali, solo ed esclusivamente in ragione della loro vita sessuale, non può permettersi di criticare quella degli altri. Personalmente, ritengo che gli orientamenti sessuali non debbano mai essere motivo di discriminazioni e criminalizzazioni. La sinistra, che a chiacchiere ha professato negli anni questo slogan, al solo scopo di colpire il fondamento cristiano della nostra società ed il valore della famiglia che riteneva culla della cultura borghese, oggi si smentisce clamorosamente ed usa il moralismo come clava contro i poteri democraticamente scelti.» Così l’On. Edmondo Cirielli, Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, commenta le ultime vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.