Salerno: salvata donna con grave patologia ostetrica

E’ stato eseguito, nell’Unità operativa di Gravidanza a rischio, diretta dal dott. Raffaele Petta, un delicato intervento su una donna, al quinto mese di gravidanza, trasferita da una struttura di Castellammare di Stabia. P.A., 25 anni, di Castellammare di Stabia, presentava il sacco contenente liquido amniotico completamente prolassato in vagina con circa quattro centimetri di dilatazione, per cui nel giro di qualche ora il sacco si sarebbe rotto  scatenando  il travaglio abortivo e la  morte del neonato estremamente  prematuro. La paziente è stata sottoposta ad un intervento di emergenza dall’èquipe, guidata dal dott. Raffaele Petta e  formata dai dottori  Sabino Cassese e dall’anestesista dott.ssa Carla Ippoliti.  Il sacco amniotico è stato  riposizionato nell’utero e per impedire che di nuovo scendesse in vagina è stata posta una benderella sul collo dell’utero per stringerlo. L’intervento, denominato “cerchiaggio cervicale di emergenza”, viene eseguito in pochi Centri in Italia. Il problema dei cerchiaggi di emergenza è dovuto alla difficoltà di riporre le membrane procidenti nella vagina senza essere rotte in modo che il nastro non assorbibile sia posto il più possibile vicino all’orificio interno del collo uterino.“L’Unità operativa di Gravidanza a rischio, voluta dal manager Bianchi – afferma il direttore Raffale Petta  – è diventato il punto di riferimento in tutta la Regione. Rappresenta, infatti, l’unica struttura specializzata nell’assistenza delle gravide a rischio. Nel 2010 sono stati eseguiti circa trecento interventi. Inoltre è stato attivato il Servizio ambulatoriale di diagnosi prenatale, affidato al dott. Carlo De Rosa, dove è possibile effettuare ecografie morfo-strutturali fetali  in attesa di sviluppare nel giro di poco tempo la diagnostica invasiva con l’esecuzione di amniocentesi e di funicolocentesi. In collaborazione con il Centro Tasfusionale possono essere monitorate patologie complesse come la isoimmunizzazione rh,  può essere eseguito il test citomegalovirus direttamente sul liquido amniotico.  Il lavoro d’èquipe si completa con la Terapia intensiva neonatale, diretta dalla dottoressa Graziella Corbo, con la struttura ambulatoriale specializzata nel monitoraggio delle gravidanze patologiche e difficili, guidata dalla dottoressa Carmela Pugliese  e con l’Interventistica fetale, retta dal dott. Mario Polichetti, che si rapporta con i più importanti Centri italiani. “E’ sempre una soddisfazione poter registrare episodi di questo livello all’interno della nostra Struttura – dichiara il direttore generale dott. Attilio Bianchi – mi complimento e ringrazio specificatamente gli operatori dedicati e l’intero Ospedale che ininterrottamente consente nel suo complesso risposte così importanti”.